È stato inaugurato il 19 maggio a La Palma, in El Salvador, il progetto Vivicafè, sostenuto dall'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) con un finanziamento di 5 milioni di euro. L’evento è stato organizzato dal ministero dell’Agricoltura e zootecnia (Mag) e dal Consiglio salvadoregno del Caffè, ente esecutore del progetto assieme al Centro nazionale per la tecnologia agricola e forestale (Centa).
Ha aperto la giornata l’intervento della sindaca di La Palma, Maribel Escobar, che per la sua lunga esperienza di mobilitazione sociale e di promozione del ruolo della donna, ha sottolineato con entusiasmo l’importanza del progetto per l’agricoltura e per il settore del caffè di qualità, motore dell’economia e fonte di sostentamento di molti piccoli produttori locali.
Il titolare della Sede Aics San Salvador, Pietro Pipi, ha sottolineato la rilevanza del coinvolgimento delle donne e dei giovani che rappresentano, come beneficiari prioritari, le leve della futura sostenibilità del Progetto. L'ambasciatore d’Italia in El Salvador, Edoardo Pucci, ha quindi ripercorso la traiettoria del sostegno alla filiera del caffè nel Paese. Una filiera che la Cooperazione italiana ha fortemente supportato negli anni passati con vari progetti, valorizzando le relazioni e condividendo una tradizione, quella dell’uso e del consumo del caffè, che accomuna entrambi i Paesi.
Infine, il ministro dell’Agricoltura e zootecnia locale, Óscar Guardado ha concluso la giornata ribadendo che migliorare la produzione del caffè con questo importante Progetto, potrà generare nuove opportunità e incidere sull’economia di numerose famiglie, manifestando la gratitudine del governo salvadoregno nei confronti del sostegno italiano.
Il progetto di durata biennale si svilupperà su tre direttrici. La prima indirizzata all’incremento della produzione e al rinnovo di vecchie piantagioni attraverso reimpianti con varietà pregiate di caffè arabica e con opere di conservazione del suolo e della risorsa idrica. La seconda mira al miglioramento delle fasi di trasformazione post-raccolta, fermentazione ed essiccazione, supportando preferibilmente associazioni e cooperative con tecnologia migliorata e puntando ad elevare la qualità per ottenere certificazioni e standard internazionalmente riconosciuti. Infine un terzo filone di attività verrà condotto per valorizzare il caffè salvadoregno a livello nazionale e internazionale, attraverso la conformazione di marchi, la partecipazione a fiere, eventi di degustazione ed attività promozionali.


