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Il lago Ciad può rinascere: a Berlino promessi oltre due miliardi

Due miliardi di dollari per la rinascita della regione del Lago Ciad: è l’impegno assunto a Berlino dai governi e dagli organismi internazionali intervenuti a una conferenza di donatori a inizio settembre con l’obiettivo di venire in aiuto delle comunità dell’area, colpite allo stesso tempo da un’emergenza ambientale e dalle violenze del gruppo armato Boko Haram.

In una nota diffusa dal ministero degli Esteri tedesco, si riferisce che i fondi saranno a disposizione dei paesi “nel corso dei prossimi anni”. Banche di sostegno allo sviluppo hanno inoltre promesso di sbloccare 467 milioni di dollari supplementari sotto forma di prestiti a tassi di favore. La Germania ha comunicato l’intenzione di versare 100 milioni di euro entro il 2020 per gli aiuti umanitari e 40 milioni per contrastare l’inaridimento del Lago, con una riduzione della superficie delle acque di addirittura il 90 per cento negli ultimi 50 anni. Impegni per 15 milioni di euro per il 2019 a sostegno di iniziative di emergenza e programmi di sviluppo in favore delle popolazioni rivierasche di Ciad, Camerun, Niger e Nigeria sono stati invece annunciati dall’Italia.

 

 

Il risultato ottenuto a Berlino è superiore rispetto a quello della conferenza che si era tenuta a Oslo nel 2017, conclusa con impegni per 672 milioni di dollari, molto al di sotto delle aspettative, fissate dall’Onu a un miliardo e mezzo.

Prima della riunione di Berlino, organizzazioni non governative attive nel bacino del Lago africano avevano stimato in undici milioni le persone bisognose con urgenza di aiuti umanitari. Secondo le ong, le violenze e gli attentati compiuti da Boko Haram ma anche le controffensive degli eserciti della regione hanno costretto due milioni e 400mila persone ad abbandonare le proprie abitazioni. Sarebbero poi addirittura cinque milioni gli sfollati in condizione di insicurezza alimentare grave. A conferma che Berlino non può che essere la tappa di un cammino difficile.

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