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ll ministro Di Maio in Pakistan tira le fila di 40 di anni di cooperazione

L'inizio della presenza italiana nel Paese asiatico coincide con la prima crisi dei profughi afgani. A quattro decenni di distanza, il titolare della Farnesina si è recato a Islamabad per parlare dell'attuale situazione dei rifugiati che provengono dal turbolento Paese vicino.


Il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha concluso in la sua missione nei Paesi della regione e in Qatar con una giornata in Pakistan, dove ha incontrato le autorità nazionali al fine di valutare forme di collaborazione e sostegno dell’Italia riguardo all’eventuale emergenza umanitaria che mette al centro dell’attenzione i rifugiati provenienti dall’Afghanistan. L’avvio della cooperazione allo sviluppo con il Pakistan coincide infatti con l’inizio dell’esodo dall’Afghanistan, 40 anni fa. Negli anni si è raggiunto un solido rapporto con le istituzioni pachistane per lo sviluppo di comunità remote oltre al loro supporto in caso di calamità naturali anche oltre le crisi afgane e a un crescente ponte tra realtà accademiche e imprenditoriali dei due Paesi fondato sulle grandi potenzialità umane e tecnologiche. L’Italia, molto amata in Pakistan, ospita infatti una delle più numerose diaspore pachistane nell’Unione Europea. La visita del ministro degli Affari Esteri darà ulteriore slancio alla stretta collaborazione tra i due Paesi per rafforzare il coordinamento reciproco sulle questioni regionali e internazionali e in ambito cooperazione allo sviluppo le iniziative e gli scambi tra i due Paesi a livello universitario e imprenditoriale e individuale, intensificando commercio e investimenti.

Assieme a Emanuela Benini, direttrice della sede di Islamabad, ha dialogato con colleghi italiani coinvolti nella questione dei rifugiati alla presenza dell’Ambasciatore Andreas Ferrarese e del resto della delegazione. Al momento i flussi di civili che si spostano nei Paesi limitrofi all’Afghanistan sono gestibili. “Tutto, però, rischia di degenerare nei prossimi mesi a causa di una possibile crisi alimentare ed economica.”, ha evidenziato il ministro. La Cooperazione Italiana tra Pakistan e Italia è caratterizzata da progetti nei settori dell’ambiente, dell’agrifood con focus sull’olivicultura, della formazione universitaria e dei raccordi imprenditoriali per l’occupabilita’ giovanile, del turismo interno come reddito per le comunità remote visto il prezioso patrimonio culturale e naturale, possibilmente attraverso una rete italo-pachistana che articoli accademia, imprese e istituzioni. Tale quadro e’ aperto alla possibilità di lavorare, come già fatto, in aree dove preesiste o si concentreranno le persone eventualmente provenienti dall’Afghanistan. “L’Italia c’è e farà sentire il suo contributo anche grazie al Piano italiano per il popolo afghano, che stiamo portando avanti al Maeci in coordinamento con gli altri ministeri coinvolti. Non possiamo lasciare nulla al caso.”, ha concluso iltitolare della Farnesina.

Inoltre, rivolgendosi alla direttrice durante la visita agli uffici dell’ambasciata, Di Maio ha voluto sottolineare il ruolo fondamentale della cooperazione allo sviluppo nel Paese. Il ministro ha anche incontrato il Premier pachistano Imran Khan e l’omologo Shah Mahmood Qureshi, il quale ha ribadito che la comunità internazionale dovrebbe rimanere impegnata con l’Afghanistan per prevenire il collasso economico e una terribile crisi umanitaria. “In considerazione dell’evolversi della situazione in Afghanistan, la comunità internazionale ha la responsabilità di mostrare solidarietà agli afgani”, ha affermato Qureshi. Di Maio ha ringraziato il Pakistan per il ruolo svolto nell’evacuazione dei cittadini italiani dall’Afghanistan.

 

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