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Senegal: Tra musica e graffiti, la lotta al Covid-19 è un’arte

Non solo le istituzioni: musicisti, comici e street artist sono in prima linea nel sensibilizzare i senegalesi nella lotta al virus. Senza lasciare nessuno indietro

“Daan Corona”, tradotto dal wolof “sconfiggere il Corona”, è uno degli hashtag più utilizzati al momento in Senegal. Un invito a battersi che è prima di tutto un messaggio di speranza, anche in musica. Questo il titolo di una produzione che ha visto la partecipazione di 20 artisti senegalesi, uniti nella lotta al Covid-19. Tra questi, oltre a Youssou Ndour, star nel panorama musicale internazionale, Awadi, Matador e Fou Malade, rapper popolari e attivisti impegnati e Vivianne Chidid, la regina dello mbalax. Il pezzo, uscito il 13 aprile scorso, sensibilizza sui gesti barriera sottolineando l’importanza della responsabilità del singolo e la necessità di coesione nel raggiungimento di un obiettivo comune. La sensibilizzazione in Senegal ha trovato nell’arte un canale preferenziale da quando, lo scorso 2 marzo, è stato registrato il primo contagio. In data 26 aprile, il numero è salito a 614 casi di cui 276 guariti, 7 decessi, un evacuato e 330 ancora in cura, secondo i dati forniti dal Ministero della salute.

Attraversando Dakar in macchina è un susseguirsi di cartelloni e insegne che ricordano a tutti i comportamenti da evitare e quelli da integrare nella propria quotidianità per limitare la diffusione del virus. Sui muri che delimitano l’entrata della storica Università Cheikh Anta Diop troneggiano graffiti imponenti e colorati che traducono questi messaggi visualmente. Una comunicazione intuitiva e diretta che trova nei graffiti, come nella musica, un canale preferenziale.

Molti i graffitari che si sono adoperati affinché la sensibilizzazione fosse accessibile a tutti anche in zone periferiche dove l’adozione di gesti barriera si scontra con una realtà meno ricettiva. E’ il caso del collettivo RBS Crew che ha realizzato graffiti a tema nel quartiere di Parcelles Assainies o dell’associazione Undu Graff che a Yeumbeul, quartiere popolare della capitale senegalese ha lanciato la campagna CoronaGraffitiChallange per sensibilizzare, includendo. Laddove le parole non arrivano, i muri veicolano i messaggi al loro posto.
La cultura urbana, nelle sue differenti componenti, ha d’altronde in Senegal un seguito importante.


Zeinixx, prima graffeuse donna del paese attraverso le sue opere lancia messaggi sul diritto alla salute e all’educazione, sulla lotta alle violenze di genere e l’empowerment femminile. Lei, come tanti altri artisti della scena dakaroise, si è formata ad Africulturban, associazione di cultura urbana situata a Pikine, quartiere popolare della capitale. Matador, uno degli artisti di primo piano di “Daan Corona” ne è il presidente. Zeinixx dirige l’equipe tecnica di Foo Jem, trasmissione radio finanziata da AICS Dakar che ha come obiettivo presentare storie di vita e professionali ispiranti di giovani senegalesi. Molti di loro sono oggi in prima linea nella sensibilizzazione sul Covid-19 come gli ideatori di “Luttons contre l’indiscipline au Sénégal”, una pagina Facebook con più di 150.000 followers che da anni denuncia l’indisciplina generale e organizza azioni di solidarietà o mirate all’educazione civica e all’ecologia. In queste settimane la pagina ha dato visibilità ad azioni legate alla lotta al Covid-19 come distribuzione di mascherine, supporto a persone vulnerabili, promozione di campagne di comunicazione ad hoc.


Musica, cultura urbana, social media ma non solo. La sensibilizzazione in Senegal utilizza anche canali alternativi, come l’umorismo. E’ questo il caso della serie “Allo Allo”, prodotta da Mao Sidibé e Audy Valera, due apprezzati realizzatori locali che attraverso brevi sketch comici, mirano ad una riflessione collettiva. Si ride certo, ma il messaggio passa come l’importanza di portare maschere protettive a norma. Le stesse che si notano nel video di “Daan Corona” o in molti graffiti, fantasiose e colorate e che richiamano i tessuti locali come quelle prodotte e distribuite gratuitamente grazie alla campagna “1 senegalese – 1 maschera” che ha visto la partecipazione di oltre mille sarti volontari.


Un impegno collettivo che è innanzitutto dovere civico di ciascuno, unica via per sconfiggere questo virus, come ha ricordato il collettivo di 20 artisti in “Daan Corona”.

*Crediti Foto: Chiara Barison

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