Cuba, Aics ogni giorno contro la violenza sulle donne 

L’impegno della sede de L’Avana dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) per il gender mainstreaming si rispecchia tanto a livello delle iniziative, così come nelle attività di advocacy e comunicazione realizzate a Cuba.  

Nel corso della recente conclusa Segreteria tecnica della Piattaforma per lo sviluppo territoriale (Padit)1, che Aics sostiene da svariati anni nell’ambito di un’iniziativa multi-bilaterale implementata da Undp, si è avuto modo di approfondire l’importanza di includere la prospettiva di genere nelle strategie di sviluppo locali. La Segreteria Tecnica Padit è un incontro che si svolge con cadenza trimestrale e coinvolge tutte le istituzioni partecipanti alla Piattaforma, favorendo il coordinamento e lo scambio reciproco. L’ultimo incontro si è svolto dal 17 al 21 ottobre 2022 presso Trinidad, Sancti Spiritus.

Grazie a questo programma, che accompagna il processo di decentramento amministrativo cubano, attraverso la formazione dei funzionari sui temi della pianificazione integrata territoriale, oltre ad appoggiare iniziative pilota a livello locale finalizzate allo sviluppo economico, vengono promosse occasioni di sensibilizzazione sulle tematiche legate all’uguaglianza di genere, con il coinvolgimento delle Università locali, oltre ad azioni specifiche mirate a migliorare le opportunità di impiego per le donne, come la creazione di casitas infantiles che possano accogliere i figli delle lavoratrici durante l’orario di servizio. 

Inoltre, la sede di Aics L'Avana partecipa attivamente alle attività di advocacy portate avanti dalla locale Delegazione dell’Unione Europea, avendo anche ricoperto il ruolo di chair del gruppo di lavoro tematico sul genere. Quest’anno, in occasione del 25 di novembre, verrà presentata una pubblicazione digitale che raccoglie i 10 racconti vincitori del concorso letterario dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne. Come parte della campagna di comunicazione promossa dall'Ue e dai suoi Stati membri a Cuba, nel corso dei 16 giorni di attivismo contro la violenza, questi racconti verranno anche trasmessi da un’emittente radio locale avvalendosi delle voci degli stessi autori e autrici. 

Il lavoro per la promozione dell’uguaglianza di genere, realizzato dalla sede nell’ambito dei vari programmi, quest’anno troverà spazio anche nell’Agenda 2023 che Aics L’Avana distribuirà ai partner. L’Agenda, che sarà dedicata proprio alle beneficiarie delle iniziative di cooperazione in corso nel Paese, racconterà la figura della donna rurale cubana, fornendo al lettore numerosi dati legati al contesto locale e alle azioni di empowerment portate avanti dalla Sede nei progetti legati al settore agricolo e ambientale, come le iniziative Hab.ama e Cubafruta che contribuiscono alla promozione dell'imprenditoria femminile nel settore agroalimentare.  

Jaquelín y Mídalia - beneficiarie della cooperativa “28 de enero” a Boyeros (L'Avana) - progetto "Hab.A.M.A. - Autoapprovvigionamento alimentare e sviluppo di iniziative economiche sostenibili a L'Avana" 
Yoana L. Piedra Sarría dottoranda dell’Università di Cienfuegos - Segretaria Tecnica PADIT a Trinidad 
Yesenia, impiegata nella selezione e lavorazione di frutta e verdura presso l'azienda Dceballos de Ciego de Avila - Impresa beneficiaria del progetto "Cubafruta - Rafforzamento delle catene di valore dell'ananas e dell'avocado a livello locale"

Concorso Aics: pubblicata la graduatoria finale per 40 funzionari tecnici

È stata pubblicata la graduatoria finale di merito del concorso che porterà 40 nuovi funzionari tecnici a lavorare per l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics).

Il concorso pubblico per titoli ed esami, che si è svolto nel 2022, era finalizzato all’assunzione a tempo pieno e indeterminato in totale di 92 funzionari amministrativi e tecnici, da inquadrare nell’Area funzionale III, fascia retributiva F1, in Aics (60) e al ministero della Transizione ecologica, Mite (32).

-> Scarica la graduatoria

Aics a Johannesburg per il Southern Africa-Europe Ceo Dialogue

Solo attraverso partenariati economici, commerciali e politiche eque e reciprocamente vantaggiose, si possono vincere le importanti sfide del futuro, raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile, per tramutare in realtà concreta l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Con questo approccio l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) ha partecipato il 10 e l’11 novembre a Johannesburg, in Sudafrica, al nono Southern Africa-Europe Ceo Dialogue organizzato da The European House-Ambrosetti. Presente la sede centrale Aics di Roma, con il direttore Luca Maestripieri e Grazia Sgarra, dirigente dell’Ufficio VII - Soggetti di cooperazione, partenariati e finanza per lo sviluppo, oltre a rappresentanti delle sedi Aics di Maputo e Khartoum.

Il direttore di Aics ha preso parte durante la giornata inaugurale a un panel dal titolo “The African Geopolitical, Business and Investment Outlook”. Maestripieri ha sottolineato le grandi opportunità che attendono le imprese private interessate a intervenire insieme ad Aics in Africa, indicando il forum di Johannesburg come un evento privilegiato in cui presentare il lavoro dell’Agenzia e instaurare nuove e proficue collaborazioni.

“Il continente africano – dove si trovano 11 dei 20 Paesi prioritari per la Cooperazione italiana – e l’Africa Australe in particolare, sono al centro dei piani di cooperazione dell’Italia e offrono grandi prospettive anche per i soggetti privati con cui Aics collabora, grazie agli strumenti messi a disposizione dall’Agenzia” ha detto Maestripieri. “In questo contesto, il Southern Africa Europe Ceo Dialogue rappresenta per noi un’importante occasione di scambio con gli attori e gli stakeholder locali nell’ottica di future partnership imprenditoriali che possano rispondere alle esigenze di sviluppo sostenibile dei Paesi partner”.

Il giorno successivo, Maestripieri, Sgarra e le sedi estere di Aics, hanno partecipato al side event organizzato dall’Agenzia, dal titolo "Fostering a conducive Business environment in African frontier markets through Development Cooperation" che ha avuto come focus le opportunità di business in Mozambico e in Sudan. Il side event è stato introdotto da un intervento della dirigente dell’Ufficio VII sulle strategie di partnership dell’Agenzia con i privati.

Il titolare della sede Aics di Maputo, Paolo Enrico Sertoli, ha quindi illustrato le principali aree tecniche e impegno del settore privato in Mozambico, i numeri delle aziende italiane nel Paese – con particolare riferimento a quelle realtà già coinvolte in iniziative finanziate da Aics nell’ambito dei Bandi Profit – e i settori di maggior potenziale, vale a dire energia, agricoltura e turismo.

Michele Morana, titolare di Khartoum, ha presentato il contesto operativo e le attività che promuove la sua sede. Settore privato profit, strategie di sviluppo e opportunità di investimento in Sudan sono state al centro dei due successivi interventi di Fabio Monni e Francesco De Rosa, esperti del distaccamento sudanese. Prima della conclusione, affidata al direttore di Aics, c’è stato spazio per una tavola rotonda alla quale hanno preso parte alcuni tra i più importanti attori economici sudanesi.

Etiopia, moringa: una pianta per creare nuove opportunità per donne e giovani

In Etiopia, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics), utilizza il rafforzamento della filiera della moringa per rispondere alla malnutrizione e rafforzare le opportunità economiche delle donne.

Grazie all’iniziativa “La filiera della moringa per lo sviluppo delle comunità rurali in SNNPR - Etiopia”, finanziata da Aics, questa pianta viene utilizzata per migliorare le condizioni di vita delle comunità locali. La moringa rappresenta un’ottima fonte di proteine e micronutrienti come il ferro e la vitamina A e ciò è di particolare rilevanza in un Paese come l’Etiopia dove la mancanza di proteine, ferro e di vitamina A è particolarmmente diffusa e causa di malnutrizione.

Il rafforzamento di tutta la filiera della moringa, dalla produzione alla commercializzazione, risulta strategico per rispondere non solo alla malnutrizione, ma anche alla mancanza di opportunità per le donne di accedere alle risorse e alle attività produttive. L’iniziativa della Cooperazione italiana, lanciata già nel 2018 e riproposta nel 2020 con una seconda fase, coinvolge principalmente donne e giovani. L’empowerment delle donne all’interno della catena di produzione, utilizzo e commercializzazione della moringa risulta determinante per consolidare il ruolo che le donne hanno in famiglia e nella comunità, incoraggia la produttività e la competitività sul mercato, e al contempo garantisce la salute e lo sviluppo sociale.

Finora, grazie al lavoro dell’Agenzia e dei partner – il Regional Bureau of Agriculture e il Southern Agricultural Research Institute, oltre che la Fao e Unido – sono state svolte numerose attività, a partire dai corsi di formazione sul mainstreaming di genere per tutto lo staff del progetto.

Per accrescere la produttività e la competitività sul mercato delle beneficiarie coinvolte, la Zeyse Talahe Moringa Processing Primary Cooperativecomposta per il 90% da donne – ha siglato accordi con altre aziende che utilizzano la moringa come ingrediente principale dei loro prodotti. Le socie e i soci della cooperativa hanno inoltre ricevuto una formazione per l’acquisizione di competenze imprenditoriali e la produzione di diversi tipi di prodotti a base di moringa, oltre che su come mantenere le piante in salute, prevenire e curare eventuali malattie e garantire quindi alti livelli di produzione di foglie e semi di moringa organici. Fattore centrale di questa iniziativa è inoltre la qualità e la sicurezza degli alimenti, che sarà garantita sia nella fase di coltivazione che in quella di trasformazione.

Un altro gruppo di beneficiarie ha invece ricevuto la formazione e il materiale necessario per creare, direttamente nel giardino delle loro case delle piantagioni intensive di moringa, le cui foglie possono essere utilizzate sia per il consumo alimentare a livello domestico che per la commercializzazione. Le donne hanno così la possibilità di assumere un ruolo centrale all’interno dell’economia e del sostentamento della famiglia.

Per favorire la commercializzazione finale, l’iniziativa ha messo in atto infine dei corsi di formazione sulle competenze commerciali destinati a classi di giovani in cui è garantito un equilibrio di genere tra i partecipanti.

 

Una beneficiaria del progetto-moringa, in Etiopia
Due beneficiaria del progetto-moringa, in Etiopia

Aics partecipa a una conferenza su finanza verde e sostenibilità in Africa alla Luiss

L’Agenzia italiana alla cooperazione allo sviluppo (Aics) è impegnata nella creazione di uno strumento di finanza sostenibile insieme a Cassa Depositi e Prestiti (Cdp). Lo ha detto Emilio Ciarlo, responsabile delle relazioni istituzionali e della comunicazione di Aics durante la conferenza dal titolo “Africa: sostenibilità e business, dal sostegno finanziario alle nuove opportunità”, organizzata il 10 novembre dalla rivista Africa e Affari presso l'università Luiss Guido Carli di Roma. Aics aveva già dedicato agli strumenti della finanza sostenibile per investimenti a impatto nei Paesi partner un suo side event durante Coopera 2022 ha ricordato Ciarlo.

La sostenibilità nella finanza d’impresa è stata al centro della mattinata durante la quale sono intervenuti diversi relatori espressione di varie anime del Sistema Italia che si occupano dell'Africa, come il ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Cdp, Sace e Confindustria Assafrica e Mediterraneo in rappresentanza delle imprese.

Ciarlo ha poi osservato che anche la cooperazione che l’Agenzia promuove con i privati è fatta nel rispetto dei principi di sostenibilità.

“Facilitiamo l’incontro tra profit e non profit ma le imprese devono essere coerenti con le nostre finalità e rispettose di certi principi”, ha detto. “Oltre a un bando specifico ogni due anni per le aziende" ha spiegato "facciamo in continuazione progetti in tutto il mondo e abbiamo bisogno come Aics di certificazioni per imprese che lavorano con noi o con i governi che finanziamo. Inoltre dobbiamo considerare gli impatti ambientali delle nostre iniziative".

Ciarlo, in conclusione, ha sottolineato l'importanza dell'Educazione alla cittadinanza globale (Ecg), promossa dall'agenzia, come strumento per diffondere la cultura della sostenibilità, tra cittadini ma anche tra le imprese.

 

La conferenza su sostenibilità e finanza verde organizzata da Africa e Affari

Il direttore di Aics Luca Maestripieri in visita a Cuba

Si è svolta dal 3 all’8 marzo la visita del direttore dell’Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics), Luca Maestripieri, a L’Avana, con un programma di incontri istituzionali e di riconoscimento delle iniziative di cooperazione in corso a Cuba. Il direttore di Aics, che è stato accompagnato dal ministro plenipotenziario Marco Ricci della Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo (Dgcs) del minisetro degli Esteri e da Paola Pancrazi di Aics Roma, ha avuto colloqui con alti rappresentanti delle principali istituzioni cubane coinvolte nel programma di cooperazione: ministero degli Affari Esteri, ministero del Commercio estero e dell'investimento, ministero dell'Agricoltura, ministero della Cultura, governo della provincia di L'Avana e rappresentanti di Undp e Unione Europea.

Per quanto riguarda i progetti, la delegazione Aics ha visitato il “Programma di sostegno al processo di recupero integrale del Centro Storico dell'Avana”, finanziato da Aics e gestito dall'Istituto Italo-Latino Americano (Iila) in collaborazione con la Oficina del Historiador, principale ente pubblico per la valorizzazione dell'Avana Vecchia. L'iniziativa, recentemente conclusa, tra le altre cose ha recuperato 76 alloggi di edilizia popolare, l'edificio scolastico Vilaboy e la sede di un laboratorio di legatoria e restauro di libri. Sono ancora in corso i lavori nel complesso monumentale dell'ex Convento di Santa Clara, altro luogo oggetto di un'iniziativa di restauro finanziata da Aics e implementata dall'Iila.

Il programma di visite è proseguito nei cinque municipi de L'Avana interessati dal progetto“Hab.Ama. Autosufficienza alimentare e sviluppo di iniziative economiche sostenibili a L'Avana”, che ha l'obiettivo di rafforzare le capacità locali per l'autosufficienza alimentare basata su una produzione sana alimentare e diversificata. La delegazione ha potuto conoscere alcune realtà produttive legate alle filiere agroalimentari coinvolte dall'iniziativa, verificare lo stato di avanzamento delle attività e interagire con produttori e rappresentanti della controparte del ministero dell'Agricoltura cubano, in merito alle sfide legate alla sicurezza alimentare e allo sviluppo economico, in particolare per quanto riguarda l'accesso e la disponibilità di alimenti a livello urbano e nelle periferie della capitale.

La missione è stata occasione anche per un confronto con i rappresentanti delle tre Osc italiane operanti a Cuba: Arcs, Cisp e Cospe, con le quali Aics ha avviato altrettante iniziative affidate. Tra queste, il direttore Maestripieri ha visitato l'iniziativa “Casa de Todos” che ha l'obiettivo di rafforzare tre centri culturali (Case della cultura), valorizzando e innovando il loro ruolo educativo, socio-culturale e di coesione sociale nei municipi di Cotorro, Arroyo Naranjo e Centro Habana, attraverso l'individuazione e l'attuazione di azioni incentrate sulla sostenibilità istituzionale.

Il progetto “Avenida Italia”, che mira ad accompagnare il processo di sviluppo urbano integrato del quartiere di Centro Avana, è stato oggetto dei colloqui con la Provincia dell'Avana. A margine della riunione si è svolto anche un breve sopralluogo dei principali edifici che verranno ristrutturati nell'ambito dell'iniziativa che contribuirà alla riqualificazione degli spazi localizzati nei pressi di Calle Galiano, promuovendo il sostegno ad economie innovative, sostenibili, creative e circolari, con attenzione all'inclusione e all'empowerment di giovani e donne.

Infine, è stato visitato l'Isa-Università delle Arti, al centro dell'iniziativa “Non cali il sipario”, realizzata dal ministero di Cultura e dal Dipartimento di Architettura dell'Università di Firenze (Dida). Questo intervento è dedicato al restauro conservativo e alla valorizzazione della Scuola d'arte teatrale, progettata dall'architetto italiano Roberto Gottardi, e alla formazione artistica in ambito teatrale.

Facim, il presidente del Mozambico al padiglione Italia: interesse per il modello di cooperazione e business sostenibile

Il presidente del Mozambico, Filipe Nyusi, ha visitato il padiglione Italia alla Facim, la fiera internazionale di Maputo. Nyusi è stato accolto da Gianni Bardini, Paolo Gozzoli e Paolo Enrico Sertoli, rispettivamente ambasciatore d’Italia a Maputo, direttore di Ice Maputo e titolare della sede dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo svilupppo (Aics) di Maputo. Il presidente Filipe Nyusi era accompagnato dal primo ministro del Portogallo, António Costa, e dal ministro degli Esteri, João Cravinho.

La Facim è una fiera annuale multisettoriale che riunisce in un unico spazio tutti i settori economici a livello nazionale e internazionale. Il suo obiettivo generale è quello di mostrare le potenzialità produttive e di esportazione del Mozambico e di promuovere le opportunità di business e di investimento nei vari segmenti nazionali ed esteri. L’edizione di quest’anno, la 57esima, ha come focus l’impiego, l’imprenditoria e l’innovazione tecnologica. L'Aics ha presentato in fiera il nuovo approccio della cooperazione italiana: accanto alle iniziative di cooperazione tradizionali, l’Agenzia ha coinvolto il settore privato per fare cooperazione avviando un’azione vera e un utilizzo efficiente delle risorse, guidando e accompagnando le aziende che diventano veri partner di progetti istituzionali, in quello che si definisce come “Sistema Italia”.

"Il modello di business deve essere Isi, vale a dire Innovativo, Sostenibile e Inclusivo – ha spiegato il titolare della sede Aics Maputo – idoneo a promuovere processi, prodotti e servizi tecnologie più efficienti ed economicamente vantaggiosi, sostenibile, cioè economicamente in grado di generare profitto e sviluppo nel tempo ma, allo stesso tempo, in grado di migliorare le condizioni di vita delle comunità locali e tutelare la salvaguardia dell’ambiente e inclusivo, vale a dire investimenti privati volti a includere, nei processi di sviluppo, le persone emarginate, che percepiscono cioè meno di 2,00 dollari al giorno".

"In questa sfida, le aziende sono supportate dall'Aics e dal Sistema Italia, che lavora con governi, enti, cittadini, organizzazioni non profit, società civile e organizzazioni internazionali nei Paesi partner, – ha sottolineato Sertoli, aggiungendo che – il coinvolgimento del settore privato for profit, rappresenta il passo più recente nella strategia di rafforzamento del sistema italiano di cooperazione allo sviluppo che vede l’attore pubblico collaborare con altre istituzioni, con gli attori non profit e quelli del settore privato lucrativo. Le aziende sono chiamate a contribuire in modo concreto, investendo i propri capitali, le proprie conoscenze, la propria creatività e capacità di adattamento, per accettare la sfida dello sviluppo sostenibile nei Paesi di intervento".

L'Aics, attraverso dei bandi dedicati, fornisce sovvenzioni per finanziare o cofinanziare iniziative imprenditoriali innovative e investimenti nei Paesi partner in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e gli standard internazionali. Il focus delle call for proposals Aics sono le Piccole e Medie imprese (MSMEs) che hanno gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Oss) come principi guida della propria attività imprenditoriale. Nel periodo 2017-2021, tramite tre bandi, l'Agenzia ha finanziato 47 iniziative e la creazione di 14 start-up. Su untotale di 5,2 mln di euro di contributo totale l'Aics ha partecipato erogando 13,2 mln. In Mozambico, sono tre le aziende selezionate grazie al bando profit:  Carbonsink , Newster e Novamont.

Aics e Università di Firenze insieme per la tutela del patrimonio culturale e lo sviluppo

La tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale sono un volano di sviluppo socio-economico nei contesti fragili dove opera la Cooperazione Italiana. Questo approccio è stato al centro della conferenza internazionale che si è svolta a Firenze il 10 e l’11 novembre 2022, organizzata dall’Università di Firenze (Unifi) con il patrocinio dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics), e il supporto della sede Aics di Islamabad e dell’Ufficio III - Opportunità e Sviluppo economico della sede di Roma. L’obiettivo discutere assieme agli attori che si occupano di cultura e tutela del patrimonio come meglio capitalizzare le competenze di tutti a vantaggio di un’azione di cooperazione allo sviluppo sostenibile ed efficace.

“Il settore culturale, in cui il nostro Paese è molto forte, è prioritario per l’azione della cooperazione italiana. L'Agenzia ha investito 70 milioni di euro dal 2016 al 2021 nella cultura” ha affermato Emilio Ciarlo, responsabile delle Relazioni istituzionali e della comunicazione di Aics, intervenuto alla conferenza di Firenze. “Nei tanti progetti che finanziamo in tutto il mondo su questi temi possiamo contare su università, centri di ricerca e organizzazioni della società civile, con le loro esperienze e sensibilità, oltre ad aziende italiane che si occupano del restauro e della valorizzazione dei beni culturali e che sono eccellenze a livello internazionale” ha spiegato.

La prima giornata ha affrontato il ruolo che il patrimonio culturale ha nella mitigazione delle fragilità sociali ed economiche e nello sviluppo sostenibile, mettendo in dialogo alcune tra le principali organizzazioni internazionali che lavorano in quest’ambito – come l’Unesco – e diverse università italiane con le sedi Aics che operano in Medio Oriente e nel subcontinente indiano. Per l'Agenzia sono intrevenuti i titolari delle sedi Aics di Amman (Emilio Cabasino), Beirut (Alessandra Piermattei), Islamabad (Emanuela Benini), e Rosario Centola, ex responsabile della sede di Kabul, oggi chiusa. Tutti hanno messo l'accento sull'attenzione allo sviluppo umano ed economico nelle iniziative che Aics promuove in questo settore, ricordando alcuni tra i più importanti interventi a sostegno del patrimionio e del turismo sostenibile finanziati dall'agenzia nei loro Paesi.

Un focus particolare, durante il secondo giorno di conferenza, è stato dedicato al sito Patrimonio dell'Umanità di Bamiyan, in Afghanistan, al centro di un progetto di riqualificazione che vede il Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo (Sagas) di Unifi partner di Aics Islamabad a seguito della chiusura della sede Aics di Kabul lo scorso anno. Le sessioni mattutine hanno offerto una rassegna delle principali azioni di tutela del patrimonio culturale realizzate nell'area, con l'obiettivo di discutere i risultati raggiunti fino all'acquisizione del potere da parte dei talebani e di evidenziare le questioni più critiche e i settori maggiormente bisognosi di ulteriori interventi.

Sono stati approfonditi inoltre i rapporti chiave tra la tutela dei beni culturali e la pianificazione e governo del territorio, tema fondamentale nel contesto afghano, caratterizzato da una crescita urbana e demografica esponenziale. Particolare attenzione è stata poi riservata al ruolo che la dimensione sociale può svolgere nell'equilibrio tra tutela del patrimonio e governance. I contributi presentati in queste sessioni si sono basati sui dati raccolti durante la ricerca sul campo avvenuta immediatamente prima del mutamento dello scenario politico nel Paese, tra aprile e giugno 2021. La chiusura della conferenza è stata affidata a una tavola rotonda che ha ragionato sulle prospettive future delle azioni di cooperazione culturale in Afghanistan e non solo.

Emilio Ciarlo presente alla tavola rotonda che ha chiuso la conferenza internazionale sulla tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale in contesti fragili che si è svolta a Firenze il 10 e l’11 novembre 2022
Il pubblico presente alla conferenza internazionale sulla tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale in contesti fragili che si è svolta a Firenze il 10 e l’11 novembre 2022

Inaugurata a Bogotà la nuova sede Aics con competenza regionale sul Sud America

Il 2 dicembre 2022 si è tenuta la cerimonia di inaugurazione della nuova sede dell'Agenzia italiana per la coperazione allo sviluppo (Aics) di Bogotà, con competenza sull’intera regione sudamericana.

La presenza di Aics nella capitale colombiana risale al 2017, in concomitanza con il primo fondo Fiduciario dell’Unione europea per la Pace. L’Italia riveste un ruolo sempre più un importante come donatore europeo in Colombia e sta rafforzando le sue competenze in settori chiave per lo sviluppo socioeconomico del Paese andino, quali lo sviluppo rurale sostenibile, la stabilizzazione territoriale e la migrazione inclusiva. Per queste ragioni, a partire dal 1° aprile 2022, è stata istituita a Bogotà la sede regionale di Aics con competenza su tutto il continente sudamericano.

La cerimonia d’inaugurazione è cominciata con lo scioglimento del nastro nei nuovi uffici della sede alla presenza del direttore generale dell’Aics, Luca Maestripieri, e di Alicia Alejandra Alfaro Castillo, del ministero degli Affari Esteri colombiano. Dopodiché, la delegazione si è spostata nelle sale del Museo del Chicó, dove è stata accolta dalle parole di apertura dell’ambasciatore italiano in Colombia, Gherardo Amaduzzi, che ha lodato il lavoro svolto da Aics dal suo arrivo nel Paese: "In questi sei anni l'Italia ha tracciato e guidato con determinazione gli sforzi dei diversi governi colombiani per realizzare un Paese più stabile nel suo cammino verso la pace totale".

Successivamente, Alvaro Calderón, direttore di Cooperazione internazionale presso il ministero degli Affari Esteri colombiano, ha definito l'apertura della sede Aics di Bogotà "una buona notizia, perché conferma il rapporto di cooperazione che esiste tra Italia e Colombia".

Il direttore della sede regionale Aics di Bogotá, Mario Beccia, ringraziando per l’appoggio ricevuto in questi mesi, ha dichiarato che le direttive ricevute da Maestripieri, dopo la nomina di direttore della nuova sede, "sono state molto chiare sin dall'inizio: assicurare una cooperazione aperta, dinamica e moderna, che tenga la Colombia al centro".

Infine, il direttore dell'Aics, Luca Maestripieri ha preso la parola per ribadire la forte presenza della cooperazione italiana nella regione sudamericana, nella quale apporta un contributo complessivo di 170 milioni di euro, tra canali bilaterali e multilaterali e crediti d’aiuto.

“Questa prospettiva regionale fa senza dubbio parte della vocazione e dell'identità di questa nuova sede Aics, che nasce con il duplice obiettivo di garantire continuità alle eccellenti esperienze che l'Italia ha avuto in altri Paesi, nonché di promuovere l'innovazione negli strumenti e nelle modalità di cooperazione che coinvolgano in particolar modo il settore privato, la finanza innovativa, le banche di sviluppo e altre organizzazioni internazionali”.

La missione di Maestripieri presso la sede di Bogotá è continuata nel Dipartimento del Huila, situato a sud-ovest della capitale colombiana, dove ha avuto modo di visitare sul territorio il progetto “Agricoltura e turismo sostenibile per il consolidamento della pace in Colombia – Paz Colombia” finanziato dall’Aics e implementato dall’Organizzazione internazionale italo-latinoamericana (Iila). In particolar modo, ha potuto visitare le installazioni dell’Istituto Nazionale colombiano di Formazione Primaria (Sena), importante alleato dell’Agenzia nel Paese, a Campoalegre e percorrere la Ruta Magica del Cafè, un’iniziativa che promuove il turismo comunitario sostenibile coinvolgendo una serie di fincas, aziende agricole produttrici di caffè presenti nell’area, dove ha incontrato i principali beneficiari e le associazioni di coltivatori di caffè interessate.

Nell’ottica regionale che caratterizza la nuova sede Aics di Bogotà, la missione del direttore Maestripieri, è continuata con una visita di tre giorni a Quito, dove ha avuto modo di conoscere alcune delle iniziative finanziate da Aics in Ecuador.

Il Presidente Sergio Mattarella visita i progetti della Cooperazione in Kenya

È partita questa mattina la visita del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella in Kenya, che dà il via ad una tre giorni ricca di incontri istituzionali e cerimonie per il Presidente e la delegazione italiana accompagnante, composta tra gli altri, dalla figlia Laura Mattarella e dal viceministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Edmondo Cirielli.

Durante la missione è previsto il lancio del “Kenya-Italy Sustainable Development Partnership” (Kisdp) da parte del viceministro Cirielli e del ministro del Tesoro del Kenya Njuguna Ndung’u: si tratta del documento strategico che indica la linea d’azione della Cooperazione Italiana con il Kenya per i prossimi cinque anni, definendo un quadro programmatico indicativo di ampio respiro nella cooperazione tra i due Paesi.

Durante la missione del Presidente Mattarella è inoltre prevista la firma di due ulteriori accordi tra Kenya e Italia, che segnano l’avvio di altrettante importanti iniziative di cooperazione: la prima, “Formazione professionale e scientifica per lo sviluppo del turismo culturale”, finanziata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) e realizzata dal Museo Nazionale del Kenya in partenariato con l’Università La Sapienza di Roma, riguarda l’attuazione di un programma di formazione triennale rivolto a giovani accademici kenioti. La seconda iniziativa, “Kenya Informal Settlement Redevelopment Programme” (Kirsp), riguarda un intervento di sviluppo urbano integrato per migliorare l'accesso ai servizi di base negli insediamenti informali delle Contee di Kajiado, Kilifi e Siaya.

Il Presidente Mattarella e la delegazione visiteranno alcuni progetti di punta della Cooperazione Italiana nel Paese, come l’Istituto di formazione professionale St. Kizito, finanziato dalla Cooperazione nel 1994 e gestito da Avsi, che ogni anno forma 800 giovani kenioti attraverso corsi di informatica, meccanica, idraulica, falegnameria, catering, segreteria aziendale, elettronica, parrucchiere ed estetista. La Cooperazione ha profondamente investito sulla crescita dell’Istituto, attraverso il sostegno per la costruzione dell’edificio, la fornitura di equipaggiamenti, lo start-up e varie fasi di ampliamento, permettendo all’Istituto di consolidarsi e offrire ai giovani che vivono nelle aree svantaggiate la possibilità di ricevere un’adeguata formazione, altrimenti inaccessibile nella maggioranza dei casi. Seguirà la visita al Centro di Incubazione e Accelerazione di Imprese E4Impact, fondato nel 2018 a Nairobi grazie a finanziamenti dell’Aics attraverso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e diventato rapidamente un punto di riferimento nell’ecosistema imprenditoriale del Kenya: si tratta di un hub che offre servizi di assistenza legale, finanziaria, di formazione, mentoring a imprese e start-up, contribuendone alla crescita e creando nuove sinergie con mercati e investitori internazionali.

"È un vero onore accogliere e seguire la visita del Presidente Mattarella e della delegazione", afferma Giovanni Grandi, titolare della sede regionale dell’Aics di Nairobi. "Si tratta di un enorme privilegio e di un’occasione chiave per dare impulso al consolidato rapporto di amicizia tra Italia e Kenya. Il lancio della strategia pluriennale per la Cooperazione in Kenya rappresenta una pietra miliare per la cooperazione dell’Italia con uno dei paesi prioritari, e la visita alle iniziative attraverso le quali l’Agenzia investe per la creazione di impresa, di impiego, e per formare una gioventù a entrare nel mondo del lavoro sono l’esempio concreto di una cooperazione che crea partenariati tra imprese, università e istituzioni e che guarda ai giovani come costruttori di sviluppo di un Kenya sempre più resiliente".

"Le piccole e medie imprese sono il cuore pulsante dello sviluppo economico del Kenya", spiega Mario Brataj, Programme officer per lo Sviluppo economico e del Settore privato di Aics Nairobi. "Contribuiscono quasi all’80% del Pil e rappresentano circa il 70% dell'occupazione totale. Si tratta di un tessuto imprenditoriale giovane e dinamico che necessita di supporto per esprimere al meglio le proprie potenzialità: per questo il sostegno all’impiego, alla nascita e all’espansione di piccole imprese rappresenta uno dei pilastri della nostra azione nel Paese. Al contempo investiamo sul  capitale umano kenyano, tramite il potenziamento degli Istituti di formazione professionale. Un esempio di questo approccio è l’esperienza di St. Kizito, che grazie al sostegno della Cooperazione Italiana è stato costruito e si è consolidato, e oggi agisce come ponte tra giovani e mondo del lavoro. L’Istituto collabora oggi con 70 imprese, realizza programmi di alternanza scuola – lavoro e lavora per l’inserimento di giovani in stage formativi. In collaborazione con Avsi, Res4Africa ed Enel Green Power, Aics sta anche promuovendo l’installazione di una micro-grid che renderà l’Istituto un’eccellenza per la formazione sulle energie rinnovabili in Kenya e nell’Africa Orientale".

Foto della visita del Presidente Mattarella all’Istituto di formazione professionale St. Kizito, finanziato dalla Cooperazione italiana, durante la prima giornata del suo viaggio in Kenya. © Quirinale