Kenya, sopravvissute e protagoniste raccontano i successi dell’iniziativa “Let it not happen again”

Secondo l’Independent Policing Oversight Authority (Ipoa), in Kenya durante le elezioni dell’agosto 2022 è stato segnalato alla polizia solo un caso di violenza sessuale e di genere (Sgbv). Sebbene questo non sia l'unico indicatore di elezioni pacifiche e libere da violenze, grazie agli sforzi delle istituzioni statali, dei partner di sviluppo e delle organizzazioni della società civile sono stati compiuti passi importanti per porre fine alla violenza contro le donne durante le elezioni.

"Non abbiamo permesso che accadesse quest'anno", afferma Jael Abukutsa, 52 anni e madre di tre figli, impegnata come difensora dei diritti umani (Human Rights Defender), riferendosi alla violenza elettorale che affligge regolarmente le elezioni del Paese. "Questa volta eravamo più uniti per prevenire e rispondere ai casi di violenza di genere prima, durante e dopo le elezioni".

Dal 2007, le elezioni in Kenya hanno registrato un aumento significativo della violenza, in particolare dei tassi di violenza sessuale e di genere contro donne e ragazze. "Sono stata abusata sessualmente nel 2007, mi ha distrutto, ma ha anche cementato la mia volontà di lottare per i diritti umani", continua Jael.

Con il sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics), UN Women e l'Ufficio dell'Alto Commissario per i diritti umani (Ohchr) stanno attuando un programma incentrato sulla prevenzione, mitigazione e risposta alla violenza contro le donne durante le elezioni dal 2019. Uno degli obiettivi principali del progetto "Let it Not Happen Again" è stato quello di migliorare l'accesso alla giustizia per i sopravvissuti all'Sgbv in quattro contee: Nairobi, Kisumu, Bungoma e Vihiga, località identificate come aree sensibili per casi di Sgbv.

"I corsi di formazione offerti tramite l’iniziativa sono stati cruciali perché hanno riunito tutte le parti interessate, compresa la polizia: nessuno è stato escluso", afferma Purity Kosgey, magistrato presso il tribunale di Tamu a Muhoroni, contea di Kisumu. Jael afferma che in seguito alle attività del progetto, i difensori dei diritti umani hanno migliorato i propri rapporti con la polizia, la magistratura, gli investigatori e gli operatori sanitari. Secondo Catherine Nekesa, agente che si occupa di questioni di genere alla stazione di polizia di Mbale, "non abbiamo ricevuto alcun caso di violenza relativo alle elezioni, ma eravamo pronti e continueremo a lavorare con i nostri partner per prevenire e rispondere ai casi Sgbv a Vihiga".

I risultati raggiunti dall’iniziativa supportata dall’Italia sono straordinari: in seguito alla formazione per pubblici ministeri e investigatori, per la prima volta nella storia del Kenya, quest’anno il procuratore della Repubblica ha chiesto che le condanne a carico di 12 ufficiali di polizia accusati di stupro, omicidio e tortura per reati commessi durante le elezioni del 2017 fossero trattate come crimini contro l'umanità. Si tratta del primo procedimento penale per violenza sessuale correlata alle elezioni. Il procuratore della Repubblica ha inoltre ordinato che le indagini fossero intraprese dall'Autorità indipendente di supervisione della polizia, con la partecipazione della Commissione nazionale del Kenya sui diritti umani, le organizzazioni della società civile e i sopravvissuti.

Nel 2022 è stato segnalato e indagato solo un caso Sgbvcorrelato alle elezioni, ma si tratta di un dato da interpretare con cautela perché molti casi di violenza potrebbero non essere stati denunciati. Janine (nome di fantasia), in corsa per diventare membro dell'Assemblea di contea in una delle contee target, racconta di essere stata presa di mira per il solo fatto di essere donna e per aver deciso di fare politica, di aver ricevuto minacce ed essere stata vittima di cyberbullismo.

Nonostante, dunque, il clima di relativa pace in cui sono state realizzate le elezioni 2022 e i risultati raggiunti grazie all’impegno della Cooperazione italiana, di UN Women e dei partner, è cruciale continuare a lavorare insieme affinché le violazioni dei diritti umani durante i periodi elettorali diventino sempre più un’eccezione.

Jael Abukutsa, madre di tre bambini, difensora dei diritti umani da 15 anni nella Contea di Vihiga in Kenya. Photo © UN Women - Tabitha Icuga

Jael Abukutsa, madre di tre bambini, difensora dei diritti umani da 15 anni nella Contea di Vihiga in Kenya. Photo © UN Women - Tabitha Icuga

Gruppo di difensori dei diritti umani, Contea di Vihiga. Photo © UN Women - Tabitha Icuga

Gruppo di difensori dei diritti umani, Contea di Vihiga. Photo © UN Women - Tabitha Icuga

Caporale Catherine Nekesa, agente di polizia che si occupa di violenze di genere alla stazione di polizia di Mbale (Contea di Vihiga) Photo © UN Women - Tabitha Icuga

Caporale Catherine Nekesa, agente di polizia che si occupa di violenze di genere alla stazione di polizia di Mbale (Contea di Vihiga) Photo © UN Women - Tabitha Icuga

Nove milioni di euro per l’Etiopia da parte della Cooperazione italiana

Il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale italiano ha approvato quattro iniziative in favore dell'Etiopia, per un totale di nove milioni di euro. Per rispondere al problema della siccità, che ha provocato una condizione di insicurezza alimentare acuta per 50 milioni di persone nel Corno d’Africa, la Cooperazione italiana metterà a disposizione delle organizzazioni della società civile tre milioni per realizzare progetti nelle regioni meridionali del Paese. Altri due milioni di euro andranno a sostenere gli interventi del Programma alimentare mondiale (Pam), per favorire una risposta efficace alla riabilitazione nutrizionale e prevenire la mortalità infantile. Il programma sarà realizzato nelle regioni Tigray, appena possibile, Amara e Afar, le più fragili in termini di bisogni.

Nel nord del Paese il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa), per ridurre le disuguaglianze e contrastare lo sfruttamento e gli abusi sessuali, agirà in favore della protezione di quasi 50mila donne e ragazze, in particolare di sfollati interni e di ritorno nel nord dell’Etiopia, attraverso un contributo di due milioni di euro. L’Etiopia beneficerà poi di altri due milioni di euro, destinati alle regioni di Gambella e Benishangul-Gumuz, per dare supporto alle persone costrette a fuggire dalla situazione di conflitto.

Etiopia agricoltrice

Violenza sulle donne, Aics propone un Glossario di genere per un linguaggio più inclusivo

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne 2022, celebrata come ogni anno il 25 novembre, l’Aics pubblica il Glossario di genere, uno strumento operativo per potenziare la competenza del proprio staff e dei partner della Cooperazione Italiana sul tema dell’uguaglianza di genere e l’empowerment di donne, ragazze e bambine.

Numerosi sono i termini inclusi nel Glossario di genere, che aiutano a spiegare le complesse dimensioni della violenza sulle donne, come ad esempio l’ “Abuso sessuale”,  la “Colpevolizzazione della vittima”, il “Femminicidio”, la “Molestia sessuale”, le “Mutilazioni dei genitali femminili”, i “Reati d’onore”, lo “Sfruttamento sessuale”, la “Violenza di genere”, la “Violenza in ambito domestico e familiare”, la “Violenza sessuale”, la “Violenza sessuale legata ai conflitti”, la “Violenza del partner intimo o nelle relazioni di intimità”.

La pubblicazione del Glossario segue l’adozione delle “Linee guida sull’uguaglianza di genere e l’empowerment di donne, ragazze e bambine” (Cics, 2021) e rappresenta un altro passo fondamentale per il rafforzamento dell’azione dell’Aics per l’uguaglianza di genere, in tutte le sue sfaccettature – dalla lotta alla violenza e alle discriminazioni, alla salute e diritti sessuali e riproduttivi, all’economia della cura fino all’empowerment e al potenziamento della leadership femminile.

Una priorità – quella dell’uguaglianza di genere e della lotta alla violenza – dettata dai numeri. La violenza contro le donne, definita talvolta come “pandemia ombra” per la sua diffusione capillare, è inequivocabilmente un freno allo sviluppo, con strette correlazioni con le situazioni di fragilità, violenza diffusa e conflitto. Se infatti la percentuale mondiale delle donne (sposate o che abbiano avuto un partner) che hanno subito violenza fisica e/o sessuale da parte del proprio partner è pari al 27% (Oms, 2021), questa sale fino al 39% nei contesti estremamente fragili. In termini economici, si calcola che il costo di tale violenza corrisponda al 5,2% del Pil – una cifra ben superiore al costo della violenza politica (0,19% del Pilglobale) e della violenza interpersonale (1,44% del Pil globale).

Per questo, l’Aics è da sempre impegnata per la lotta alla violenza di genere, partecipando alle attività di advocacy della "Call to Action on protection from gender basedviolence in emergenciese" e realizzando interventi nei Paesi in cui le donne e le bambine sono più a rischio, come anche descritto nella relazione annuale dell’Aics: “Aics per l'Uguaglianza di genere: Relazione attività 2021.

 

Scarica il Glossario di genere:

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Attività della Cooperazione Italiana in Senegal. Crediti: Audy Valera
Attività della Cooperazione Italiana in El Salvador. Crediti: Luigi Carta
Attività della Cooperazione Italiana in Afghanistan. Crediti: Unfpa

Salute mentale di comunità: verso un percorso condiviso in Sudan, Camerun, Ciad e Repubblica Centrafricana

Il convegno “Salute mentale di comunità: verso un percorso condiviso in Sudan, Camerun, Ciad e Repubblica Centrafricana”, organizzato da Aics Khartoum (Sudan), in collaborazione con l’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina (Asugi), ha riunito il 14 e 15 dicembre a Trieste esperti dei diversi Paesi coinvolti per una condivisione di esperienze che ha messo al centro il concetto di salute mentale nelle sue diverse sfaccettature e determinanti, in un quadro di cooperazione internazionale.

Particolare attenzione è stata dedicata alle esperienze sul campo, per condividere le pratiche più promettenti e contribuire a sostenere il benessere delle comunità e il rispetto dei diritti umani per tutti. Al contempo, una nuova piattaforma di dialogo ha potuto agevolare la costruzione di partenariati e la promozione di sinergie tra i diversi stakeholder.

La scelta di organizzare l’evento a Trieste è stata fortemente voluta dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics), in quanto luogo simbolo e realtà operativa vitale riconosciuta a livello internazionale come esperienza avanzata in salute mentale, che realizza quotidianamente percorsi di inclusione comunitaria per le persone in contatto con i Centri di salute mentale. Gli stili operativi, le culture e l’organizzazione, che si sostanziano in un sistema di servizi open door e no restraint, si avvalgono costantemente dell’apporto di altri enti pubblici e del terzo settore, agenzie, associazioni, organizzazioni non governative, cooperative sociali, cittadini, per la costruzione di percorsi di concreta tutela dei diritti e di accesso alle opportunità del territorio di chi vive, insieme alle proprie famiglie, una condizione di disagio e marginalità.

La salute mentale è indissolubilmente legata alla saluteha detto Luca Maestripieri, direttore generale di Aics – Il dolore che non tocchiamo, il dolore che non vediamo, è anche il più difficile da guarire. La salute mentale tocca la vita di tutti e, in tal senso, rappresenta una responsabilità collettiva. Nonostante ciò, a livello globale, la quantità di assistenza allo sviluppo dedicata alla salute mentale rimane esigua. Gli ultimi dati dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) hanno evidenziato l'urgente necessità di aumentare gli investimenti per la salute mentale e il cronico sottofinanziamento in questo settore è stato esacerbato dalla pandemia di Covid-19, che ha provocato una crescente domanda di servizi di salute mentale". Maestripieri ha poi sottolineato che “L'Aics è fermamente impegnata a investire in cure per la salute mentale di qualità e a prezzi accessibili per tutti come parte della copertura sanitaria universale”.

L’evento si colloca nel solco dell’azione della Cooperazione Italiana nel settore sociosanitario, volta a favorire la riabilitazione psicosociale, l’empowerment e l’inclusione sociale delle persone con disturbi mentali sostenendo processi di deistituzionalizzazione, di integrazione tra cure primarie e salute mentale e iniziative di contrasto allo stigma e alla discriminazione. Aics, che da anni opera in Sudan e nei paesi protagonisti di questa Conferenza, attraverso un’azione sinergica e multisettoriale, intende promuovere e rafforzare i servizi di salute mentale comunitari in Sudan, Camerun, Ciad, e Rca, offrendo opportunità di scambio e rafforzamento delle reti collaborative e operative sul campo.

Si sono alternate, nelle diverse sessioni, le presentazioni di chi opera sul campo per lo sviluppo di interventi integrati e di organizzazione di servizi di salute mentale comunitari e per la diffusione di approcci inclusivi e rispettosi della centralità delle persone e dei loro diritti. Sono state presentate le esperienze dei servizi di salute mentale di Asugi, i progetti di collaborazione avviati con altri Paesi, come il Burkina Faso e l’attività di Centro Collaboratore Oms per la formazione e lo sviluppo di processi di deistituzionalizzazione.

Fra i relatori: Mariagrazia Giannichedda, sociologa e presidente della Fondazione Basaglia, Roberto Beneduce e Simona Taliani dell’Università di Torino (Dipartimento di Culture, Politica e Società) Marco Bertoli, Direttore del Dipartimento di Salute mentale di Asu Fc, con pluriennale esperienza di collaborazioni in altri Paesi africani, Michele Morana, direttore Aics Khartoum. A conclusione delle due giornate, la delegazione di Aics e dei Paesi africani, ha fatto visita ai Centri di salute mentale di Asugi, per un confronto operativo rispetto alle attività e agli interventi.

Inaugurato il festival dell’Asvis con il lancio del rapporto annuale

È stato inaugurato oggi, 4 ottobre 2022, il Festival dello sviluppo sostenibile dell'Asvis, l'Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, un evento che vede anche l'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) tra gli enti promotori. Durante la cerimonia che si è svolta a Roma è stato presentato il Rapporto annuale dell’Asvis sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Oss) che, oltre a fornire aggiornamenti sull’impegno della comunità internazionale per l’attuazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, analizza lo stato di avanzamento del Paese rispetto all’attuazione degli Oss e avanza un quadro organico di raccomandazioni di policy per segnalare gli ambiti in cui bisogna intervenire per assicurare la sostenibilità economica, sociale e ambientale del nostro modello di sviluppo. I contenuti del rapporto costituiranno la base per la riflessione approfondita sulle dimensioni dello sviluppo sostenibile che sarà portata avanti nel corsoi della manifestazione.

Il festival dell'Asvis, giunto alla sua sesta edizione, durerà fino al 20 ottobre e interesserà diverse città. Diciasette giorni – tanti quanti gli Oss – pieni di workshop, panel e presentazioni di libri e con centinaia di iniziative dedicate alla sostenibilità come protagoniste. L'obiettivo del Festival è quello di diffondere la cultura della sostenibilità, rendere lo sviluppo sostenibile un tema di attualità e richiamare l’attenzione nazionale e locale sulle problematiche e le opportunità connesse al raggiungimento degli Oss, contribuendo in questo modo a portare l’Italia su un sentiero di sostenibilità.

-> Scarica qui il rapporto.

Colombia, la storia di Sandra: da sfollata a vincitrice di un premio sostenuto da Aics

Sandra Milena Campo è una delle tante donne che in Colombia hanno deciso di impegnarsi per garantire una pace duratura alla propria comunità, scossa da conflitto e violenza. Attualmente residente nel municipio di San Estanislao de Kostka, nel dipartimento di Bolívar, questa donna afro-discendente è stata vittima di sfollamento a causa del conflitto armato; un conflitto armato che ha portato allo sfollamento di oltre 2,7 milioni di donne e che espone le donne – soprattutto afro-colombiane e appartenenti a popolazioni indigene – a continui rischi di violenze, che vanno dalle minacce, omicidio, terrorismo, tortura, fino alle sparizioni involontarie, schiavitù sessuale, stupri, abusi sessuali, gravidanze indesiderate e aborti.

Ma Sandra non si è data per vinta: il suo spirito di resilienza e la sua volontà di preservare la conoscenza tradizionale della sua comunità l’hanno portata ad entrare a far parte del Consiglio Comunitario El Mango de la Púa II, per rappresentare i diritti delle famiglie di discendenti di schiavi africani stabilitisi nell’area. D’altronde è noto: quando le donne sono incluse nei processi decisionali per la costruzione della pace e di risposta alle crisi, esse contribuiscono significativamente ad accelerare la ripresa economica, prevenire la radicalizzazione dei conflitti, oltre che far progredire l'uguaglianza di genere.

Oltre al lavoro a tutela della sua comunità, Sandra si dedica a varie attività produttive, quali la produzione artigianale di abiti e accessori e la coltivazione di alberi da frutto, piante officinali e fiori. L’impatto che queste attività hanno avuto sulla creazione di posti di lavoro e di reddito nella comunità l’hanno resa la vincitrice del Premio nazionale di Donne Trasformatrici della Colombia rurale 2022, nella categoria “Donna Conservatrice del Territorio”, riconoscimento assegnato dall’Agenzia nazionale del territorio (Ant) in collaborazione con il Programma DRET II, realizzato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), in collaborazione con la Delegazione dell’Unione europea in Colombia e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’agricoltura.

Nell’ambito del premio, Sandra ha avuto l’opportunità di partecipare a uno scambio di esperienze in otto municipi del dipartimento di Boyacá, dove ha potuto incontrare altre donne che, come lei, stanno contribuendo allo sviluppo delle loro comunità con attività produttive nei settori dell’agricoltura, del turismo e dell’artigianato.

“Grazie a questa esperienza mi sono arricchita di nuove conoscenze, di persone meravigliose e di storie che mi incoraggiano a continuare a fare quello che faccio” racconta. “Alle donne contadine del resto del Paese vorrei dire che tutto è possibile e che bisogna continuare a tessere il proprio futuro, la propria famiglia, il proprio territorio e la propria cultura”.

Al via il tradizionale Annual meeting Aics che riunisce i titolari delle sedi estere dell’Agenzia

Una nuova sede, un incremento dell’organico e diversi miglioramenti per raggiungere gli obiettivi più ambiziosi: con queste premesse si è aperta il 19 dicembre la giornata inaugurale dell'Annaul meeting di Aics ospitata presso il nuovo edificio di via Cantalupo in Sabina, a Roma, dove tutto il personale Aics si trasferirà da gennaio 2023.

I lavori, che vedevano riuniti anche tutti i titolari delle sedi estere Aics, sono stati aperti dall’intervento del Vice Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, On. Edmondo Cirielli, che ha sottolineato il rilievo della Cooperazione allo Sviluppo quale strumento della politica estera nazionale, ancor più nell’attuale quadro reso ancor più complesso a fronte di inedite sfide per le relazioni internazionali, ed indicando al contempo l’importanza della continuità istituzionale per poter adeguatamente affrontare le sfide globali. Il Vice Ministro ha poi tracciato anche alcune linee d’indirizzo per l’azione della Cooperazione Italiana da qui in avanti.

“L’Italia vuole essere capofila di un’azione europea verso l’Africa” – ha detto – “C’è bisogno di sviluppare la classe dirigente africana ma anche la classe media, investendo nell’istruzione e nella formazione: è l’unico metodo per far crescere l'economia del continente”. E ha aggiunto che l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo “in questo deve essere un punto di riferimento importante, in coordinamento con le sue sedi estere”.

All’inaugurazione è intervenuta anche la nuova direttrice della Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo (Dgcs), del Maeci, Ambasciatrice Teresa Castaldo:

“Assicuro il mio massimo impegno per lavorare su linee di continuità e di sfida con l’Agenzia” ha detto. “Le crisi che dobbiamo affrontare ci portano a essere più resilienti, ma anche più proattivi”.

Introducendo gli interventi istituzionali il direttore generale di Aics, Luca Maestripieri, ha rimarcato il percorso fatto e i  successi ottenuti in questi sei anni di vita dell’Agenzia e nei suoi tre e mezzo di dirigenza. L'apertura della nuova sede centrale e la prossima assunzione di 60 nuovi dipendenti sono solo i passi recenti più importanti. Maestripieri ha poi tenuto a ringraziare per il lavoro svolto i 116 dipendenti attualmente in servizio all’Agenzia, oltre ai collaboratori esterni e agli espatriati. Gli interventi della mattinata sono stati chiusi dal vicedirettore amministrativo di Aics, Giuseppe Cerasoli che, dopo avere passato in rassegna alcuni obiettivi raggiunti dall'Agenzia, ha illustrato quelli futuri, nonché i temi oggetto di discussione interna durante i tre giorni dell’Annual meeting.

Vice ministro Edmodno Cirelli insieme al direttore Aics Luca Madestripieri e alla direttrice della Dgcs Teresa Castaldo
Il Vice ministro Edmodno Cirelli e Luca Maestripieri nella nuova sede di Aics

Il direttore Aics Maestripieri all’apertura della prima conferenza sul clima nel Mediterraneo

 


"L’area del Mediterrano rappresenta un’area strategica in fatto di emergenze umanitarie e insorgenze ambientali a cui dare risposte. Davanti al cambiamento climatico però non esistono Paesi ricchi e Paesi poveri, attorno al Mediterraneo i Paesi hanno problemi analoghi da affrontare insieme".

È intervenuto così Luca Maestripieri, direttore dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), all'evento inaugurale di Mare Climaticum Nostrum, l’iniziativa sul climate change e le sue conseguenze nel bacino del Mediterraneo co-promossa da Aics, Protezione civile, Fondazione Ewa e dal Centro euromediterraneo sui cambiamenti climatici (Cmcc) in corso a Firenze dal 5 all'8 ottobre.

"La sfida ai cambiamenti climatici è un elemento centrale della nostra azione ed è coerente con il lavoro che stiamo portando avanti in tanti Paesi del mondo sul piano della cooperazione allo sviluppo” ha osservato il direttore di Aics. "Come agenzia pubblica vogliamo lavorare con le altre istituzioni e le eccellenze nazionali per rispondere a questa sfida in tutti i Paesi dove operiamo" ha aggiunto.

Il climate change "non è più un lontano grido di allarme ma è diventato acqua che scarseggia, la desertificazione che avanza nelle regioni meridionali, eventi atmosferici catastrofici, il peggioramento della sicurezza alimentare per milioni di persone" ha scritto invece Emilio Ciarlo, responsabile dei rapporti istituzionali e della comunicazione per l’Aics, in apertura del Rapporto scientifico sugli impatti climatici a breve e a lunga scadenza nell’area Mediterranea, curato dal Centro euromediterraneo di Lecce e presentato a Firenze.

"Per qualche anno abbiamo pensato che la difesa dei mari significasse la tutela degli oceani, la preoccupazione per le isole del Pacifico minacciate dall’innalzarsi del livello dell’acqua o i pericoli per la barriera corallina. Pericoli, reali e gravissimi ma che ora sono molto più vicini" ha aggiunto Emilio Ciarlo, "Il Mediterraneo è uno dei mari che più soffrirà per i cambiamenti climatici e le popolazioni lungo le sue sponde devono rapidamente iniziare a reagire. Insieme".

Il direttore Maestripieri ha spiegato poi che l’esperienza italiana nel monitoraggio ambientale può essere messa a servizio della cooperazione allo sviluppo ma allo stesso modo "le esperienze di successo della nostra cooperazione possono fungere da lezioni apprese per la pianificazione ambientale ed ecologica sul nostro territorio” ha detto. Dopo aver ricordato l'azione dell'Agenzia nei Paesi del bacino del Mediterraneo e i progetti in corso, Maestripieri ha anche posto l'accento sul problema della migrazione dovuta alle mutazioni climatiche, ricordando che Aics è impegnata a fornire alternative economiche a chi fugge da contesti invivibili.

"La geografia della cooperazione deve intersecarsi con la geografia dei cambiamenti climatici. Con azioni puntuali possiamo dare risposte sia in termini di mitigazione che di adattamento" ha concluso il direttore.

Per i saluti istituzionali che hanno aperto la manifestazione sono intervenuti capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, di Antonio Mazzeo, Presidente del Consiglio Regionale della Toscana,  e di Andrea Clerici, della Banca Europea degli Investimenti. L'evento mattutino è stato moderato da Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola e il lavori sono stati introdotti, oltre che dal direttore di Aics, da Erasmo D’Angelis, presidente di Ewa Foundation. Il rapporto sui cambiamenti climatici nel Mediterraneo è stato presentato da Antonio Navarra, presidente del Cmcc.

A seguire si è tenuta una tavola rotonda alla quale hanno partecipato Francesco Rutelli, in rappresentanza della Fondazione Centro Futuro Sostenibile, Amel M. Azab, Sdg Climate Facility Project Coordinator per l'Arab Water Council, Laura Lega, a capo del dipartimento del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, il presidente di Ispra Stefano Laporta, Paolo Esposito, direttore generale dell'Agenzia per la coesione territoriale, e Carlo Cacciamani, direttore dell'Agenzia ItaliaMeteo.



Roma, 25 settembre 2022 


Mare Climaticum Nostrum: Prima conferenza mediterranea sugli effetti del clima e azioni di mitigazione e adattamento

“Il Mediterraneo come hot spot dei cambiamenti climatici non ha una sponda nord e una sponda sud. Tutti i Paesi sono accomunati dalle sfide che la cooperazione allo sviluppo dovrà ancor affrontare”

È uno dei messaggi principali che il direttore dell’Agenzia per la Cooperazione ha inteso lanciare nella conferenza di presentazione di “Mare climaticum nostrum”, l’iniziativa sul climate change e le sue conseguenze nel bacino del Mediterraneo co-promossa da Aics, Protezione civile, Fondazione Ewa e dal Centro euromediterraneo sui cambiamenti climatici. I tre giorni di lavoro si aprono a Firenze il 5 ottobre alla Fortezza da Basso con un parterre di esperti, politici, esponenti di governi e organizzazioni internazionali di tutto il Mediterraneo.....continua a leggere 

Mare Climaticum Nostrum - Prima Giornata della Conferenza sul Mediterraneo, Fortezza da Basso, Firenze
Mare Climaticum Nostrum - Prima Giornta dei Lavori, Fortezza da Basso, Firenze
Mare Climaticum Nostrum - Prima Giornata della Conferenza sul Mediterraneo, Fortezza da Basso, Firenze

 

Mozambico, 45 anni di cooperazione tra l’Italia e l’Università Eduardo Mondlane

Non solo solennità per la cerimonia di celebrazione dei 45 anni di cooperazione tra l’Università Eduardo Mondlane di Maputo e l’Italia che si è tenuta il 25 novembre 2022 in Mozambico. Durante l'occasione ci sono stati anche momenti di grande umanità soprattutto in ricordo dei molti professori italiani e mozambicani, alcuni dei quali già scomparsi, che durante questi lunghi anni hanno lavorato fianco a fianco per la più antica e prestigiosa università del Paese.

“Una storia di amicizia e di fiducia reciproca”, l’ha definita l’ambasciatore d’Italia a Maputo, Gianni Bardini, sottolineando come l’Italia sia stato il primo Paese della comunità internazionale a cooperare con l’Università Eduardo Mondlane, il giorno dopo l’indipendenza dello Stato africano nel 1975. Era naturale, ha detto l’ambasciatore, anche per i legami di forte amicizia che erano nati tra le persone durante la lotta d’indipendenza. E sono state molte le università italiane che hanno stretto rapporti di cooperazione con la Uem durante questo lungo periodo, ha detto il Magnifico rettore Manuel Guilherme Junior, ricordando gli oltre 70 accordi che la Uem ha siglato con atenei italiani.

Dal 2016, anno della sua creazione, l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) ha visto nell’educazione superiore uno dei pilastri fondanti della propria strategia di lotta alla povertà e crescita sostenibile, oggi completamente rispecchiata all’interno dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

“In questo patrimonio di eredità globale, per quanto concerne il Mozambico entra a pieno titolo la partnership con l’Università Eduardo Mondlane”. Queste le parole del direttore di Aics, Luca Maestripieri, nel suo saluto ai partecipanti alla cerimonia, aperta dal ministro della Scienza e Tecnologia e dell’Istruzione Superiore del Mozambico (Mctes), Daniel Daniel Nivagara. Il ministro, dopo aver fatto un’analisi storica delle relazioni di cooperazione, ha passato in rassegna le iniziative di cooperazione operanti nei settori tutelati dal suo ministero e implementati d’intesa con la Uem, come il Programma Rino (Risorse, Innovazione e Sviluppo per le aree di conservazione”; il programma di sostegno alla Uem per la Riforma Accademica, Innovazione Tecnologica e Investigazione Scientifica; e il progetto Ict4Dev che rientra nelle linee progettuali di supporto alla Trasformazione Digitale del Mozambico sviluppate dal Mctes e Aics con i programma Govnet Plus e Digit (Operazionalizzazione dei Poli Tenoclogici di Eccelleza Digitale).

Il titolare di sede presso Aics Maputo, Paolo Enrico Sertoli, ha sottolineato come in termini di prospettive il proseguimento di questo partenariato di lungo corso dovrà continuare ad incentrarsi sull’incremento di processi che riguardano l’efficienza interna e le capacità di coordinamento, indirizzo, controllo e valutazione degli organi centrali dell’Uem; la qualità dell’offerta formativa nelle aree disciplinari e scientifiche; le capacità di ricerca scientifica di livello internazionale applicata allo sviluppo socioeconomico e territoriale del Mozambico.

L’architetto Luís Lage ha ricordato la creazione della Facoltà di Architettura, con il supporto con “il supporto umano, tecnico e materiale” della Università La Sapienza di Roma, attraverso gli architetti Salvatore Dierna, direttore del dipartimento di Architettura e tecnologia, e Mario Docci, direttore del dipartimento post-laurea di Analisi e rilievi di architettura, e di come sia stato “un privilegio” avere circa 30 docenti italiani che, in base alla loro disponibilità in Italia, hanno garantito il regolare funzionamento della Facoltà attraverso un sistema didattico modulare. “La facoltà di Architettura e pianificazione fisica deve essere stata in un certo senso la pioniera della Uem nei progetti di mobilità internazionale per l'insegnamento e l'insegnamento per moduli”, ha ricordato Luís Lage. Come ha sempre detto il grande mentore della Facoltà di Architettura, José Forjaz: “Senza l’Italia non ci sarebbe questa facoltà; senza l’Italia non potrebbe continuare ad esistere...”.

L'intervento del direttore di Aics, Luca Maestripieri.
L'ambasciatore d'Italia Gianni Bardini.
Il titolare di sede di Aics Maputo, Paolo Enrico Sertoli.

Lotta contro la malnutrizione, a Ouagadougou presentato l’impatto delle iniziative Aics

Il 27 gennaio 2023, la sede di Ouagadougou dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) ha invitato i partner di sviluppo e gli attori chiave del settore della nutrizione a un atelier sui risultati dello studio sull'impatto delle iniziative di lotta alla malnutrizione in Burkina Faso finanziate nel periodo 2015-2022.

Attraverso la presentazione dei risultati dello studio, l’atelier ha creato un'arena per lo scambio di buone pratiche e lezioni apprese condivise con gli attori del settore, con l'obiettivo di allineare le strategie di intervento e massimizzare l'impatto delle azioni a beneficio delle popolazioni più vulnerabili.

L’atelier, che si è tenuto all'Hotel Bravia di Ouagadougou, è stato aperto dalla rappresentante locale del ministero della Salute e dell'igiene pubblica, Ella Compaore, dall'ambasciatore d’Italia in Burkina Faso, Andrea Romussi, e dal vice direttore di Aics Ouagadougou, Michele Civita.

In seguito, il consulente Ousmane Ouedraogo, incaricato della ricerca e della stesura dello studio di valutazione delle iniziative di lotta alla malnutrizione, ha condiviso con i partecipanti i punti chiave dello studio, evidenziando l'evoluzione dei principali indicatori nutrizionali nelle sei regioni di intervento dei progetti valutati, nonché le buone pratiche e le lezioni apprese che, secondo lui, potrebbero aiutare a strutturare meglio e a rafforzare l'efficacia delle iniziative nel settore. Virginio Pietra, esperto italiano di salute con esperienza pluridecennale in Burkina Faso, ha fornito un commentario video sull'analisi e le raccomandazioni di Ouedraogo; in particolare, ha rilevato il limite dei risultati raggiunti in alcune regioni, che hanno beneficiato anche di interventi di altri attori della cooperazione internazionale, reiterando dunque l'importanza di allineare tutte le azioni nel settore. Infine, Ali Bague, rappresentante della Direzione della nutrizione, ha presentato una panoramica dell’evoluzione recente dei bisogni della popolazione in materia di nutrizione, nel contesto della crescente crisi umanitaria che affligge il Paese.

Alle presentazioni ha fatto seguito un ricco e vivace scambio tra i partecipanti, che ha permesso di raccogliere le principali osservazioni, critiche e raccomandazioni che saranno poi integrate nello studio e contribuiranno a una strutturazione migliore, più efficiente e più aperta dell'azione di Aics nel campo della nutrizione.

Durante l’atelier, l'Aics ha anche presentato ai partecipanti il fumetto Niré, prodotto con Editions Grénier con l'obiettivo di capitalizzare le esperienze e le attività dei progetti valutati. Nella sua presentazione, il fumettista Bourahima Zongo ha spiegato che Niré è la base di una trama che sarà ulteriormente sviluppata in una seconda fase del progetto e verrà utilizzata per sensibilizzare sul tema, soprattutto nelle scuole.

 

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