A Diplomacy il primo Italian Water Dialogue promosso da Aics

Tecnologie digitali e intelligenza artificiale per contrastare l’attuale crisi idrica, una delle più grandi sfide del nostro tempo. Questi i temi che sono stati al centro del First Italian Water Dialogue: Urban and Water Cycle Economy: un’intera giornata del Festival della Diplomazia dedicata ai temi dell’acqua, presso la Centrale Montemartini di Roma.

L’apertura dei lavori è stata affidata ai saluti istituzionali di Luca Maestripieri, direttore dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo Sviluppo, e di Dino Fortunato di Unido Italia. Maestripieri ha sottolineato l’importanza per la cooperazione italiana dei temi legati alla risorsa idrica: "La Cooperazione italiana su questo tema ha molto da dire e molto su cui costruire, grazie all’esperienza maturata insieme ai suoi partner".

Di recente, l’Aics ha sostenuto la candidatura dell’Italia come sede del World Water Forum. "La candidatura non ha avuto successo ma ha rimesso al centro dell’attenzione una tematica fondamentale per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile" ha detto Maestripieri. Il direttore dell'Aics ha poi citato l’evento internazionale di Firenze Mare Climaticum Nostrum, promosso dall’Agenzia con la Protezione civile e la Fondazione Ewa, che a inizio ottobre si è concentrato sulla delicata situazione del bacino del Mediterraneo dovuta ai cambiamenti climatici.

Maestripieri ha quindi ricordato l'impegno dell'Aics nel settore idrico nel mondo, dal Libano all’Egitto, dal Niger all’Etiopia, con circa un centinaio di progetti inquadrati che ricadono sotto l'obiettivo 6 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Altri 60 progetti Aics riguardano invece la tutela dei mari e delle risorse idriche. "Includendo i crediti di aiuto nel 2020 ha finanziato progetti nel settore dell’acqua per 300 milioni di euro" ha affermato il direttore. "L’expertise italiana maturata nel settore" ha aggiunto "è quanto possiamo portare nel mondo per contribuire all’agenda 2030".

L’evento, moderato da Emilio Ciarlo, responsabile dei rapporti esterni e della comunicazione dell’Aics, è continuato con la partecipazione delle più importanti realtà del settore in Italia quali A2A, Acea, Acquedotto pugliese, Utilitalia, Acqua Latina, oltre che della Fondazione Ewa. È stata l’occasione per riflettere sul modo si sta affrontando la crisi legata alla gestione e all’utilizzo dell’acqua e quali sono le nuove tecnologie in grado di contrastare la scarsità e garantire il recupero delle acque reflue delle città e un uso sempre più sicuro, ottimale, sostenibile e rinnovabile della risorsa idrica.

Durante l’Italian Water Dialogue si è parlato di tecnologie digitali e Intelligenza artificiale per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico, analisi dei rischi di ogni elemento del sistema idrico, monitoraggio della qualità e quantità delle risorse di acqua dolce superficiali e profonde, controllo dell’inquinamento microbiologico. Sono stati toccati anche i temi dell’efficientamento e gestione sostenibile dei sistemi di distribuzione, tariffazione e contenimento dei consumi, riutilizzo e riciclo delle acque reflue urbane, controllo delle acque di balneazione, mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici, gestione delle emergenze come siccità, inondazioni, eventi naturali, attacchi cyber e formazione del personale.

Aics presenta a Diplomacy gli esisti dell’esperienza dei Cooperation Lab

Al Festival della Diplomazia in corso a Roma l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) ha dedicato il pomeriggio del 24 ottobre alla presentazione degli esiti della sperimentazione dei suoi Cooperation Lab, un’esperienza multistakeholder per favorire il processo di programmazione partecipativa della Cooperazione italiana. I Cooperation Lab sono nati nel dicembre 2020 all’interno del progetto Sviluppa, finanziato dall’Agenzia per la coesione territoriale, che si pone l’obiettivo di potenziare la capacità organizzativa della cooperazione. Tra gli strumenti in via di implementazione c’è anche la piattaforma Sistake.

Come ha affermato il direttore Aics, Luca Maestripieri, in apertura dell’incontro che si è tenuto alla Centrale Montemartini, “i tavoli tematici dei Cooperation Lab hanno permesso un dialogo strutturato tra i diversi attori per intercettare al meglio le necessità dei Paesi partner. Essi sono uno strumento operativo per favorire una partecipazione multiattoriale alla Cooperazione italiana”. L’obiettivo finale è instaurare un dialogo per individuare meglio le esigenze dei Paesi in cui Aics opera e le risposte da fornire. Queste sono tematiche centrali, ha continuato il direttore, “perché il concetto di partenariato è fondamentale nell’Agenda 2030 dello sviluppo sostenibile”.

Maestripieri ha poi ricordato che l’Aics e la Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo (Dgcs) sono entrambe impegnate a coordinare rispettivamente due tavoli indetti dallo stesso ministero degli Esteri su co-progettazione e co-programmazione. “Questo è un punto di partenza non di arrivo”, ha detto.

Al panel, moderato da Emilio Ciarlo, responsabile per le relazioni esterne e la comunicazione di Aics, ha partecipato anche Gianluca Cecchet, coordinatore di Cooperation Lab. Cecchet ha spiegato che il tentativo è stato quello di coinvolgere, tematicamente, tanti attori diversi, tra cui i privati, con il supporto delle sedi estere dell’Agenzia. “Abbiamo cercato di far dialogare questi soggetti e la risposta è stata interessante" ha detto. Questa riposta è poi stata messa a sistema e fornirà ora una base su cui lavorare per perfezionare questo strumento, ha spiegato ancora Cecchet.

Del framework legislativo in cui si possono inserire i Cooperation Lab ha parlato invece l’avvocato Dario De Blasi, consulente dell’Agenzia, esponendo le criticità e le possibili soluzioni individuate. Infine, Antonio Ragonesi, membro del Consiglio nazionale per la cooperazione allo sviluppo e capo dell’Area relazioni internazionali dell’Associazione nazionale comuni italiani (Anci) ha parlato dei partenariati territoriali e ha proposto questa esperienza come modello di cooperazione tra soggetti di diversa dimensione.

AICS interviene al secondo Dialogo italiano sull’acqua al Festival della diplomazia 2023

All’interno della rassegna di incontri del Festival della Diplomazia (Diplomacy) di Roma, si è svolto ieri, 23 ottobre, il secondo “Italian Water Dialogue-Blue Economy & Hidrodiplomacy”. L’incontro, organizzato in collaborazione con l'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), aveva come obiettivo quello di focalizzare l’attenzione sull’idro-diplomazia che, connessa alla cooperazione internazionale, può avere un ruolo importante quale strumento di promozione della pace e per il raggiungimento della sostenibilità ambientale, umana e geopolitica. Si è poi parlato di acqua legata alla rigenerazione, alle tecnologie e al digitale.

Durante l'evento è stata inoltre annunciata per la prima volta al pubblico la candidatura dell’Italia a ospitare a Roma l’edizione del 2027 del World Water Forum. Erano presenti per l'occasione l’Assessora alle Infrastrutture di Roma Capitale, Ornella Segnalini, la presidente del Comitato promotore della candidatura al Forum Maria Spena, la presidente del IWD Catia Tomasetti e il Direttore Vicario dell’Agenzia Leonardo Carmenati.

Il Direttore Vicario Carmenati ha fornito una panoramica delle azioni messe in campo dall’Agenzia sul tema acqua sottolineando in particolare l’intersezionalità di questo tema, evidenziando il nesso acqua-energia-agricoltura. Proprio per la rilevanza che l’acqua riveste in molteplici ambiti economici, politici e sociali, Carmenati ha voluto sottolineare l’importanza della candidatura per l’Italia.

A seguito della lezione del professor Mario Rosario Mazzola, docente del Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Applicazioni Ambientali dell'Univerità di Palermo, si è svolta la seconda sessione dell’incontro, moderata da Emilio Ciarlo, responsabile delle Relazioni istituzionali e comunicazione di AICS. Questa parte della giornata è stata caratterizzata da interventi tecnici su diversi aspetti del tema tra cui quello di AICS che ha descritto nel dettaglio le priorità tematiche e geografiche rispetto al nesso acqua-cooperazione. Francesca Bernardini, Chief Enviromental Division and Transboundary Cooperation Geneva, ha invece approfondito il tema dell’hidrodiplomacy e le acque transfrontaliere. Alain Meysonnier, direttore dell’Istituto Mediterraneo dell’Acqua ha descritto il processo regionale che sta portando alla partecipazione del Forum dell’Acqua di maggio 2024 a Bali. Di water regeneration ha invece parlato Andrea Volpe, di Acquedotto Pugliese, e di acqua e digitalizzazione Franco Masanello di Almaviva. Infine è anche intervenuto in collegamento da remoto per un saluto il Comitato organizzatore del World Water Forum di Bali.