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Sheren: la forza di iniziare, la libertà di scegliere

In un contesto rurale dove le donne sono spesso invisibili, Sheren ha trasformato la sua resilienza in impresa, diventando un simbolo di cambiamento e autodeterminazione.

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Nel cuore dell’Alto Egitto, nel villaggio rurale di Arab El-Atiyat, dove le tradizioni sono radicate e i ruoli femminili rigidamente definiti, Sheren Abdelkarim Abdelhamid, 28 anni, ha riscritto il proprio destino. “Non so cosa significhi ‘impossibile’”, afferma con fierezza. E la sua storia lo dimostra.

Cresciuta in un contesto in cui alle donne era affidato un ruolo domestico rigido e poco riconosciuto, Sheren ha affrontato fin da piccola responsabilità gravose: aiutava il padre nell’irrigazione e trasportava bombole di gas su un triciclo. Dopo il matrimonio, la sua vita non è migliorata. Con un marito assente e violento, e sei figlie da crescere con appena 1.000 EGP al mese (circa 18 €), Sheren ha vissuto anni di abusi e privazioni. Ma non ha mai smesso di sognare un futuro diverso per sé e per le sue bambine.

Il cambiamento è arrivato con il progetto “Inclusive empowerment per donne, ragazze e ragazzi nell’alto Egitto- AID 012590/03/7”, finanziato dalla Cooperazione Italiana che mira a modificare le norme sociali discriminatorie e a creare un ambiente inclusivo e favorevole per la partecipazione sociale ed economica. Il progetto si rivolge a donne tra i 20 e i 35 anni e a giovani tra i 15 e 24 anni, che nel Governatorato di Assiut nell’ alto Egitto vivono in condizioni di povertà, inclusi coloro che convivono con disabilità.

L’iniziativa si propone di ridurre le barriere sociali, culturali ed economiche che ostacolano la piena partecipazione di questi gruppi alla vita comunitaria e al mercato del lavoro. Attraverso percorsi di formazione professionale, alfabetizzazione finanziaria, accesso a finanziamenti e iniziative di empowerment, il progetto favorisce l’avvio e la gestione di attività imprenditoriali sostenibili.

Grazie al sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale attraverso l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, il progetto interviene con azioni mirate come la creazione di associazioni di risparmio e prestito comunitario, programmi di formazione tecnica e imprenditoriale, e supporto personalizzato tramite mentoring e coaching. L’obiettivo è quello di rafforzare le competenze, aumentare le opportunità economiche e favorire la riduzione dei livelli di povertà ed esclusione sociale, generando un impatto positivo e duraturo sulle famiglie e sull’intera comunità di Assiut.

Durante un’attività di sensibilizzazione comunitaria, Sheren è venuta a conoscenza del progetto ed è stata selezionata tra i beneficiari. Ha seguito ogni sessione con dedizione, trovando nel percorso formativo un’occasione di rinascita. Durante gli incontri di empowerment femminile “Sit El Settat”, Sheren ha acquisito consapevolezza di sé e strumenti per gestire i conflitti familiari. Le sessioni di alfabetizzazione finanziaria sono state decisive: “Ho imparato a risparmiare, anche con pochissimo”, racconta.

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Con il primo contributo economico, Sheren ha avviato un’attività innovativa per il suo villaggio: un mulino mobile montato su triciclo (madasha) per macinare e miscelare farine per mangimi animali. Ha viaggiato fino a Sohag per acquistare un motore in acciaio inox di alta qualità, e ha lanciato il servizio con una parata musicale per le strade del villaggio. Non solo ha imparato a usare e mantenere l’attrezzatura, ma ha anche personalizzato le miscele di mangimi in base alle esigenze locali.

Il successo non si è fatto attendere. Con la seconda tranche del finanziamento destinato alla sua attività produttiva, Sheren ha ampliato il suo progetto e avviato un piccolo allevamento di pollame. I guadagni le hanno permesso di finanziare le cure mediche della figlia, vittima di un grave incidente stradale. “Ora riesce a camminare con supporto. Non è guarita del tutto, ma è un grande passo avanti”, dice con emozione.

Oggi Sheren è l’unica donna del villaggio a offrire questo servizio. Gestisce la sua impresa, si prende cura della famiglia, risparmia e partecipa attivamente a una Village Savings and Loan Association (VSLA), ovvero un gruppo di risparmio e prestito gestito a livello comunitario. È diventata un punto di riferimento per altre donne, dimostrando che l’autonomia economica può nascere anche in contesti ostili. “La mia è una storia semplice”, dice e poi prosegue: “Inizia. Non mollare. La perseveranza è la strada per il successo.”

Sheren è la prova vivente che, quando le donne ricevono strumenti, fiducia e opportunità, possono trasformare la propria vita e quella della comunità. Un esempio concreto di come l’impegno della Cooperazione Italiana contribuisca a costruire percorsi di dignità, inclusione e prosperità.

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