Sicurezza digitale e prevenzione della violenza di genere: le storie di empowerment dal Progetto UPP in Giordania
In occasione dei 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere, raccontiamo le storie di trasformazione emerse dal progetto "Masahat Aamina II (Safe Spaces II) sostenuto dalla Cooperazione Italiana ad Amman, dove donne e ragazze stanno imparando a proteggersi dalla violenza di genere veicolata tramite la tecnologia.
Con la diffusione capillare dei social media, donne e ragazze sono sempre più esposte a forme di violenza digitale: molestie online, stalking e violazioni della privacy. In molte comunità la consapevolezza su questi rischi è ancora limitata, lasciando le donne vulnerabili negli spazi digitali. Il Women and Girls Conversation Club, implementato dalla OSC “Un Ponte Per…” presso il centro SIGI (Solidarity Is Global Institute – Jordan) di Amman, sta cambiando questa realtà attraverso sessioni di sensibilizzazione sulla sicurezza digitale. L’approccio inclusivo del progetto ha prodotto risultati significativi, come dimostrano due storie emblematiche.
Una madre determinata
Una donna di 41 anni, pur non sapendo leggere né scrivere, ha partecipato con entusiasmo alle sessioni, motivata dalla preoccupazione per i suoi figli attivi online. “Per favore, scatta una foto di questo – voglio mostrarla ai miei figli a casa così potranno imparare a creare una password sicura“, ha chiesto alla formatrice. La sua determinazione ha ispirato il gruppo e dimostrato che la protezione digitale è possibile per tutte, indipendentemente dal livello di alfabetizzazione.
Dal trauma all’empowerment
Un’altra partecipante ha condiviso la sua esperienza di molestie online: dopo aver bloccato un uomo su Facebook, è stata ricontattata su WhatsApp. Durante la sessione ha scoperto che il suo numero di telefono era pubblicamente visibile. “Dopo la prima sessione ho capito quanto fossi vulnerabile online“, racconta. “Ho imparato a controllare le mie impostazioni di privacy e ho cambiato la visibilità del mio numero. L’ho insegnato anche a mia figlia. Ora mi sento più sicura e meno preoccupata che qualcuno possa trovare me o lei, o che ci molesti online.” La sua trasformazione è stata così significativa che è diventata formatrice per le altre donne del gruppo, promuovendo l’apprendimento tra pari.
Capacity building per la sostenibilità
Parallelamente, il progetto ha formato 97 operatori locali – ben oltre i 30 previsti – sui temi di protezione, violenza di genere, protezione dell’infanzia e inclusione sociale. Questo investimento nella formazione dello staff locale e dei partner (SIGI, Athar, Our Step e First Institute) garantisce la sostenibilità degli interventi e la continuità della protezione per la comunità.
Queste storie dimostrano che la sicurezza digitale non è solo una questione tecnica, ma uno strumento fondamentale di empowerment per donne e ragazze, capace di costruire resilienza e protezione contro la violenza di genere nel mondo contemporaneo.
