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Albania: parola di donna

Il coraggio delle donne di Valona, l’ultima barricata contro la violenza. La storia del Centro psico-sociale Vatra, partner del CIES nel progetto Gender Mainstream, finanziato da AICS e in corso in Albania.

Era il 1997. Tra le mille difficoltà di quei mesi turbolenti per l’Albania, un gruppo di donne iniziò a lavorare per la tutela delle vittime di abusi e di tratta. Era ormai un’assoluta emergenza il reclutamento forzato di ragazze – attraverso il rapimento, i falsi matrimoni, le promesse di lavoro – e il loro trasferimento in Europa per sfruttarle nel mercato della prostituzione. Valona era molto spesso l’ultima sosta prima di lasciare l’Albania. Con grande coraggio quel gruppo di donne andava a incontrare le ragazze direttamente ai punti d’imbarco lungo la costa, dove erano pronti a partire i potenti gommoni dei trafficanti. Le donne di Valona diventarono presto l’ultima barricata contro la violenza.

Assistere le vittime che riuscivano a rientrare in Albania o che venivano respinte alla frontiera è stato il loro impegno iniziale. Collaboravano con le forze di Polizia per lo svolgimento dei colloqui e delle pratiche d’identificazione. Il loro lavoro ha permesso di comprendere meglio il fenomeno, capire i sistemi di reclutamento, conoscere le rotte, svelare la rete di connivenze e sostegno ai trafficanti. Da questa prima esperienza è nato, nell’ottobre del 1999, il Centro psico-sociale Vatra. Due anni più tardi Vatra ha aperto il primo rifugio per l’accoglienza, la riabilitazione e la reintegrazione delle donne vittime di tratta.

“Il Centro è per noi come una madre, che ci accetta e ci ama per quello che siamo, indipendentemente dagli errori che abbiamo potuto commettere”, così si esprimeva una ragazza accolta nel rifugio in un colloquio del 2016. In tutti questi anni le operatrici che si sono avvicendate all’interno del Centro hanno svolto un lavoro cauto e intenso per ricostruire la personalità delle donne accolte e favorire il loro reinserimento sociale e lavorativo. Un compito rischioso che spesso ha richiesto sistemi di difesa armata dai trafficanti che venivano a bussare alle porte del Centro e scontri continui con pregiudizi e stereotipi diffusi nella società.

 

 

Le donne albanesi, grazie anche ad attività di sensibilizzazione e informazione realizzate da Vatra e da altri Centri simili, hanno maggiore consapevolezza del problema. Più unite, hanno più coraggio. Iniziano a denunciare. Risultato: se la tratta continua a essere un fenomeno presente e drammatico, è proprio la violenza maschile a mostrarsi nella sua reale dimensione emergenziale. L’ultimo studio completo sul fenomeno (2013)1 indica che una donna su due in Albania ha conosciuto almeno un tipo di violenza negli ultimi dodici mesi. E’ ancora difficile trovare alleati veri nella lotta contro abusi e discriminazione, che affondano le loro radici nella arcaica volontà maschilista di esercitare il proprio possesso sulle donne. Per superare questo stato di cose, il Centro Vatra ha iniziato a lavorare con gli uomini violenti per un effettivo cambiamento psicologico e culturale in Albania.

Ormai si ha la certezza che il coinvolgimento degli uomini violenti non può più essere rinviato. Vatra ha da poco iniziato il suo impegno in questo senso, formando i suoi primi psicologi per uomini violenti. Ma questa figura ancora non è riconosciuta dallo Stato albanese, i percorsi formativi sono ancora molto pochi, l’esperienza di lavoro si limita di fatto a sole due eperienze in tutto il Paese2. E’ essenziale condividere altre esperienze, come quelle che da anni si sono affermate in Italia3, aprire servizi specializzati per il lavoro con gli uomini e spingere le Istituzioni a indicare costantemente quei casi in cui è possibile avviare percorsi di riabilitazione.

Vatra, i tanti esempi di impegno civile espresso dalle associazioni locali da nord a sud del Paese, le Istituzioni albanesi, la comunità internazionale, tutti devono cooperare per la conquista di una reale, diffusa e tutelata parità di genere. Battere la violenza si può. Nessuno s’illude che il fenomeno possa essere debellato nel breve periodo, ma le operatrici del Centro Vatra non si tireranno certo indietro e, parola di donna, continueranno a lavorare per questo.

Informazioni sull'autore

Antonello Massenti è responsabile per il CIES del progetto Gender Mainstream: con le donne in Albania contro la violenza e lo sfruttamento, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Ernesto Spinelli è responsabile comunicazione per l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo in Albania, Bosnia Erzegovina e Kosovo.

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