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©FAO/Giuseppe Carotenuto

Nasce a Roma il Centro per il Clima e lo Sviluppo Sostenibile dell’Africa

Nasce Africa Centre for Climate and Sustainable Development, il primo centro di analisi, studio e proposta di soluzioni ai problemi del cambiamento climatico e dello sviluppo sostenibile per il continente africano. Una partnership tra governo italiano, UNEP e FAO.

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Un centro di analisi, studio e proposta di soluzioni ai problemi del cambiamento climatico per il continente africano, con gli obiettivi di sviluppo sostenibile del Millennio. Questa la nuova missione del Centro per il clima e lo sviluppo sostenibile dell’Africa, sostenuto da una joint partnership tra governo Italiano, FAO e UNEP. Inaugurato a Roma lo scorso 28 gennaio, il Centro – sito nei pressi degli uffici FAO – lavorerà innanzitutto per identificare le necessità dei paesi africani in modo da orientare le attività del centro e i progetti di sviluppo, focalizzandosi su progetti per rafforzare le strategie di mitigazione e adattamento dei paesi. Fungendo da hub faciliterà lo scambio di informazioni ed il coordinamento, entrambi necessari alla creazione di sinergie, tra i vari paesi africani. Inoltre il suo personale, in collaborazione con le agenzie di cooperazione e le agenzie ONU, svilupperà e potenzierà soluzioni innovative per lo sviluppo sostenibile, al fine di attuare gli obiettivi dell’Agenda 2030 e dell’Accordo sul Clima di Parigi del 2015.

Nato dal G7 Ambiente di Bologna del 2017, fortemente voluto dal Ministro dell’Ambiente Galletti, ACSD (acronimo del nome inglese del centro, Africa Centre for Climate and Sustainable Development) è un tassello importante della politica italiana di sostegno ai paesi africani, in particolare a quelli più esposti al cambiamento climatico, come le nazioni del Sahel. «Lo sviluppo sostenibile in Africa è un pilastro della politica estera italiana. Sfide condivise come la sicurezza, la migrazione e i cambiamenti climatici, segneranno il nostro destino comune», ha detto il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte alla cerimonia inaugurazione del nuovo centro. «Stiamo entrando in un secolo in cui lo sviluppo dell’Africa determinerà sempre più lo sviluppo dell’economia mondiale”, ha aggiunto Achim Steiner, direttore UNEP presente all’evento romano.

 

 

Attualmente nel centro sono impiegate cinque persone ma il personale è destinato ad aumentare proporzionalmente ai progetti sviluppati. Uno dei temi su cui si lavorerà maggiormente sono le politiche per i giovani nel settori agricoli e sulla promozione dello sviluppo rurale nel continente. «L’agricoltura africana saprà crescere se lavoriamo con i giovani in zone rurali, dando loro delle opzioni alternative alla migrazione verso le città dell’Africa e verso l’estero”, ha affermato ad Oltremare  Zitouni Ould-Dada, vice direttore della divisione FAO per il clima e l’ambiente, e responsible del Centro. «Uno sviluppo che però non sarà possibile se non facciamo fronte ai cambiamenti climatici e le sfide che gli stessi presentano».

Dopo una fase preliminare di raccolta informazioni e pianificazione ACSD realizzerà veri e propri progetti innovativi, per testare nuove policy e nuove tecnologie per agricoltura, piani di adattamento, resilienza al cambiamento climatico. «Il focus tecnologico sarà particolarmente importante», ha ribadito Ould-Dada.

Sebbene poco seguito dalla stampa c’è grande interesse degli addetti ai lavori intorno al centro. Zitouni Ould-Dada ha ricordo che non è scontato il raggiungimento degli obiettivi del Millennio: «se non intensifichiamo le nostre azioni nel Sahel non riusciremo ad adempiere agli impegni presi con l’Agenda per lo sviluppo sostenibile e l’obiettivo Fame Zero non sarà raggiunto entro il 2030. Questo Biennio sarà fondamentale per predisporre le strategie per raggiungere gli obiettivi sul clima e sullo sviluppo. Questo centro è un tassello importante per questo scopo e nel futuro potranno nascere centri internazionali simili per l’Asia e il Sud America».

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