Progetto IPEPAC: la Cooperazione Italiana a supporto dell’acquacoltura a Cuba

Il progetto si basa su un modello di economia circolare, sostenibile e replicabile in altre zone dell’isola, capace di aumentare la disponibilità di proteine e lipidi essenziali per la salute dei pesci e, di conseguenza, della popolazione cubana. Finanziato dalla Cooperazione Italiana, IPEPAC trasforma gli scarti della lavorazione del pesce in risorse per la produzione di mangimi ittici e migliorare l’efficienza dell’acquacoltura cubana.

Data:

24 Ottobre 2025

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Trasformare gli scarti della lavorazione del pesce in risorse per la produzione di mangimi ittici e migliorare l’efficienza dell’acquacoltura cubana: è l’obiettivo raggiunto nella città di Sancti Spíritus, dal progetto IPEPAC, guidato dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI) dell’Università di Firenze con il Ministero dell’Industria Alimentare di Cuba (MINAL), GEIA e l’impresa ittica PESCASPIR, e finanziato dalla Cooperazione Italiana (MAECI-AICS).

Avviato nel 2019, il progetto ha sviluppato una linea di macchinari capace di lavorare fino a 10 tonnellate di residui ittici al giorno (teste, lische, pelli, visceri), trasformandoli in insilati da miscelare con farine proteiche per alimentare i pesci. Il modello, basato sull’economia circolare, è sostenibile e replicabile in altre zone dell’isola, aumentando la disponibilità di proteine e lipidi essenziali per la salute dei pesci e della popolazione cubana. Il 28 ottobre, a Sancti Spíritus, si terrà l’evento conclusivo, un appuntamento aperto al pubblico per condividere i risultati e promuovere la replicabilità dell’iniziativa anche a livello internazionale.

“IPEPAC sta guidando una trasformazione positiva dell’acquacoltura cubana, chiudendo il ciclo produttivo attraverso la valorizzazione dei sottoprodotti ittici e agricoli. È un modello industriale unico, replicabile in altre regioni” sostiene Antonio Festa, titolare dell’Ufficio AICS di L’Avana.

Giuliana Parisi, docente DAGRI e coordinatrice del progetto sottolinea:L’obiettivo è stato quello di aumentare la disponibilità di pesce a Cuba e favorire lo sviluppo sostenibile dell’acquacoltura di acqua salata, con una possibile replicazione nazionale”, mentre Francesco Garbati (Ricercatore DAGRI) ribadisce:Abbiamo sviluppato una soluzione originale, applicabile anche in altre realtà. Di rilievo la capacità dei tecnici cubani di gestire impianti complessi con mezzi semplici”.

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Ultimo aggiornamento: 24/10/2025, 15:30