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TUNISIA
La voce delle donne contro le discriminazioni

Aics al fianco delle attiviste tunisine per combattere gli effetti del cambiamento climatico sulle donne a rischio di violenza

Il cambiamento climatico ha un impatto molto serio in Tunisia che si manifesta con periodi sempre più prolungati di siccità, un intensificarsi della desertificazione, erosione delle coste ed eventi metereologici estremi come le recenti alluvioni che hanno colpito il nord-ovest del Paese.

Tali fenomeni hanno effetti particolarmente gravi sulle donne, soprattutto in ambito rurale. Il cambiamento climatico, infatti, contribuisce ad un peggioramento generalizzato della condizione socio-economica femminile, di fatto accrescendo il rischio di esposizione alla violenza di genere.

Nonostante i recenti progressi a livello legislativo, che collocano la Tunisia tra i Paesi arabi più avanzati in materia dei diritti delle donne, in molte zone del Paese permangono infatti situazioni di esclusione e precarietà femminile. In particolare, di fronte ad una diminuzione del tenore di vita delle famiglie rurali, dovuto a una scarsa o poco redditizia produzione agricola, le donne pagano il prezzo più alto. Le ragazze sono le prime ad essere ritirate da scuola o ad essere costrette a matrimoni di convenienza per far fronte alla mancanza di mezzi economici delle famiglie. Inoltre, l’aumento dell’insicurezza alimentare affligge in primo luogo le donne che, molto spesso, ricevono meno cibo o cibo meno nutritivo.

Anche il cosiddetto “esodo rurale” che spinge parte della popolazione ad abbandonare le campagne per raggiungere i centri urbani a seguito di fenomeni di siccità, desertificazione o inondazioni, contribuisce ad un aumento dell’insicurezza per le donne. Da sfollate, esse si trovano in una situazione di precarietà economica e abitativa che le espone ancora di più al rischio di varie forme di violenza, compresa la violenza sessuale.

Inoltre, nonostante i progressi fatti a livello nazionale sulla partecipazione politica femminile, le donne rurali in Tunisia sono ancora troppo spesso escluse dai processi decisionali sulla gestione delle risorse e le strategie di adattamento al cambiamento climatico. La mancanza di dati sull’impatto specifico del cambiamento climatico sul genere femminile è un altro sintomo di questa problematica.

L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) è da sempre al fianco delle donne tunisine e promuove una visione inclusiva delle questioni di genere in tutti i suoi interventi.

In particolare, il progetto “Presto”Promuovere la Resilienza al Cambiamento Climatico e la Gestione Sostenibile delle Risorse Naturali in Tunisia, fornisce un appoggio tecnico e finanziario alle associazioni della società civile tunisina attive nell’ambito del cambiamento climatico e del rispetto dell’ambiente in quattro governatorati: Bizerte, Nabeul, Jendouba e Mahdia. Il progetto può contare su un finanziamento di 2,8 milioni di euro da parte della Cooperazione italiana e vede come capofila l’organizzazione della società civile Cefa, in partenariato con Icu ed altre organizzazioni locali.

Tra gli attivisti coinvolti nel progetto “Presto” troviamo l’associazione Voix Des Femmes di Nabeul. Fondata nel 2011, l’associazione conta oggi circa quaranta iscritte di cui 12 membri attive e promuove azioni di sostegno all’inclusione sociale ed economica, come mezzo di emancipazione delle donne in condizione di maggiore vulnerabilità e a rischio di violenza.

La presidente dell’associazione, Mariem Garaali Hadoussa, ribadisce l’importanza del progetto “Presto” per l’associazione: “sul territorio, constatiamo già gli effetti negativi del cambiamento climatico per le donne. Diventa quindi sempre più urgente sensibilizzare il genere femminile sui rischi che si corrono continuando a ignorare questa tematica e le sue ripercussioni sulla salute e sul tenore di vita”.

“La ricerca di finanziamenti per la lotta alla violenza di genere diventa sempre più complicata. Molti uomini in Tunisia, pensano che le donne abbiano già molti diritti, anche troppi. Ma la nostra associazione persiste e continuerà a ispirare fiducia e forza nelle donne per aiutarle a uscire da situazioni di precarietà. È questo l’aspetto principale del nostro lavoro” aggiunge Garaali.

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