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Kenya: l’Italia costruisce lo sviluppo e il futuro di Korogocho

La sede Aics di Nairobi è stata in visita a Korogocho per monitorare lo stato di alcune infrastrutture finanziate dalla cooperazione italiana nell’ambito del progetto di conversione del debito Kenya-Italy Debt for Development Programme (Kiddp)

Korogocho si trova nella periferia di Nairobi ed è una delle aree più svantaggiate dell’intera contea. Nato come insediamento informale, nei pressi della discarica di Dandora, Korogocho ospita tra le 150.000 e le 200.000 persone che vivono in una condizione di grave rischio ambientale e sanitario.

Grazie al programma di conversione del debito (Kenya-Italy Debt for Development Programme – Kiddp), attualmente in conclusione, la cooperazione italiana è riuscita a favorire un miglioramento delle condizioni di vita della popolazione. Il Kiddp è stato avviato nel 2007 con lo scopo di convertire in progetti di sviluppo parte del debito che il governo Keniota aveva nei confronti dell’Italia e viene considerato dal governo del Kenya come un’ottima pratica e un esempio di successo delle attività di cooperazione. Il valore complessivo del programma è di circa 46 milioni di euro, i quali hanno finanziato circa 126 iniziative.

Come sede di Nairobi dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) siamo andati a vedere alcuni degli interventi finanziati a Korogocho che si concentrano in particolare su salute, viabilità e sviluppo urbano ed educazione.  Ci hanno accompagnato Nyaseda Omondi, rappresentante del ministero dello Sviluppo urbano e ad Ali Okello, membro del comitato dei residenti.

La nostra visita inizia con il dispensario di Korogocho e i servizi igienici pubblici finanziati dalla cooperazione italiana. Qui, abbiamo parlato con il responsabile della comunità, Opiyo, il quale ci ha raccontato come i progressi siano stati molti negli ultimi anni, sottolineando però quanto ancora ci sia a fare per garantire delle condizioni di vita più dignitose per la popolazione. Il dispensario ospita al piano terra un reparto materno-infantile e al primo piano una serie di ambulatori specializzati su diversi settori, e accoglie giornalmente tra i 150 e i 200 pazienti che risiedono a Korogocho. Durante la pandemia da Covid-19 la struttura è diventata inoltre il punto di riferimento per la vaccinazione e la prevenzione nell’area.

Il dispensario di Korogocho visto dall'alto

l dispensario di Korogocho visto dall’alto © Alberto Favero

La nostra visita prosegue poi andando a percorrere alcune dalle strade finanziate dall’iniziativa, elemento chiave della viabilità e primo fattore di cambiamento nell’insediamento. “Prima del Kiddp, non esistevano delle vere e proprie strade qui, ma soltanto degli stretti passaggi tra una baracca e un’altra. Grazie all’intervento dell’Italia, ora ci sono alcune strade asfaltate a Korogocho e gli abitanti riescono anche ad aprire piccole attività commerciali”, ci racconta Nyaseda. Le strade, aggiunge, non solo hanno contribuito a ridurre il livello di criminalità nell’area, ma soprattutto hanno portato alla formalizzazione dell’insediamento da parte del governo del Kenya: la divisione dell’area in lotti e l’inserimento a catasto ha permesso agli abitanti di iniziare a costruire le prime strutture in mattoni, una cosa impensabile fino a meno di un anno fa. “Fino all’anno scorso il rischio di essere sfrattati è sempre stato presente, quindi nessuno si fidava investire qui. Ora l’insediamento è stato formalizzato e i diversi lotti sono stati assegnati agli abitanti con un prestito a titolo gratuito della durata di 99 anni, permettendo alla gente di poter pensare più a lungo termine, costruendo anche case in mattoni”, ci racconta Ali Okello, membro del resident committee di Korogocho.

Tra gli interventi che ci portano a vedere, ci sono anche due ponti e un parco. I ponti, che attraversano il Nairobi River, sono uno pedonale e uno carrabile. Entrambi, sostengono i residenti, hanno favorito il movimento di beni, persone e servizi tra Korogocho e i quartieri limitrofi.

Il ponte pedonale (a sinistra) e il ponte carrozzabile (a destra) © Alberto Favero

Il ponte pedonale (a sinistra) e il ponte carrozzabile (a destra) © Alberto Favero

 

Alcune delle strade finanziate dal progetto Kiddp © Alberto Favero

Alcune delle strade finanziate dal progetto Kiddp © Alberto Favero

 

 I passaggi tra le baracche di Korogocho. Prima della costruzione delle strade, esistevano solo questi vicoli per spostarsi da una parte all’altra dell’insediamento © Alberto Favero

I passaggi tra le baracche di Korogocho. Prima della costruzione delle strade, esistevano solo questi vicoli per spostarsi da una parte all’altra dell’insediamento © Alberto Favero

Vicino al ponte carrabile, si trova inoltre il parco pubblico sempre finanziato nell’ambito del Kiddp. Abbiamo parlato con Fred Okinda, che fa parte del gruppo giovanile che ha seguito la realizzazione del parco e ne cura la manutenzione. Ci racconta che non solo il parco ha dato agli abitanti uno spazio ricreativo sicuro e pulito, ma ha anche contribuito a ridurre il tasso di criminalità e a proteggere le sponde del fiume, danneggiate dallo scarico di rifiuti e dalle costruzioni. “Grazie alla cooperazione italiana siamo riusciti a creare questo spazio per la comunità. Prima le baracche arrivavano fino alla fascia riparia del fiume e questo rappresentava un rischio per gli abitanti e un problema per l’ambiente. Grazie ad un lavoro di dialogo e confronto, gli abitanti hanno deciso di donare volontariamente quest’area per la costruzione del parco”, sottolinea Fred.

Il parco è ora gestito da un gruppo giovanile, registrato come Komb Green Solutions: si tratta di giovani che facevano parte delle gang locali, i quali hanno trovato nella gestione del parco un modo per emanciparsi e cambiare la loro vita: hanno iniziato anche a coltivare verdure ed ortaggi, riuscendo così ad avere un reddito che gli permette di avere un proprio introito.

Il Riverfront Park, finanziato dalla Cooperazione Italiana © Alberto Favero

Il Riverfront Park, finanziato dalla Cooperazione Italiana © Alberto Favero

 

Tre dei ragazzi che curano il parco © Alberto Favero

Tre dei ragazzi che curano il parco © Alberto Favero

Ultima tappa della nostra visita è la Comboni Primary School, dove i contributi italiani sono stati diretti alla costruzione di un muro perimetrale esterno e di una sala polifunzionale, utilizzata per incontri, conferenze ed eventi. Questa scuola, originariamente costruita dai Padri Comboniani, doveva confrontarsi con la realtà difficile di Korogocho ed era spesso oggetto di furti e vandalismo. Il muro perimetrale ha quindi creato un ambiente sicuro per studenti e docenti e, come sottolineato dalla dirigente, ha favorito una maggiore accessibilità all’educazione e ha reso la scuola il centro della comunità.

Nonostante la strada per cambiare la situazione a Korogocho sia ancora molta, questa visita ha mostrato l’impatto che la l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo riesce e continuerà ad avere nella vita delle persone. Infatti, le lezioni apprese dal Kiddp hanno informato la strategia per lo sviluppo urbano di Aics Nairobi e iniziative come ad esempio il progetto di rigenerazione degli insediamenti informali in Kenya (Kispr), che si pone l’obiettivo di migliorare l’accesso ai servizi di base all’interno e all’esterno degli insediamenti informali promuovendone lo sviluppo economico e la sicurezza.

Il cortile della Comboni Primary School © Alberto Favero

Il cortile della Comboni Primary School © Alberto Favero

 

 La sala polifunzionale finanziata dal Kiddp© Alberto Favero


La sala polifunzionale finanziata dal Kiddp© Alberto Favero

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