Somalia: il CERF stanzia 2 milioni per contrastare l’epidemia di colera

Questa dotazione del CERF sostiene l’assistenza salvavita a 60.000 persone. La risposta sanitaria comprende indagini, sorveglianza, gestione dei casi, test, comunicazione del rischio e vaccinazioni. Dalla sua costituzione, la Cooperazione Italiana ha investito nel CERF secondo le disponibilità di bilancio annuali a valere sul budget dedicato agli aiuti umanitari.

Data:

23 Aprile 2024

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In risposta alla recente epidemia di colera in Somalia, le Nazioni Unite hanno annunciato lo stanziamento di 2 milioni di dollari a valere sul Central Emergency Response Fund (CERF), il fondo centrale per la risposta alle emergenze delle Nazioni Unite – sostenuto anche dall’Italia.

Gli effetti residui della cronica siccità durante l’evento triennale La Niña, combinati con gli impatti delle inondazioni, hanno alimentato epidemie di diarrea acquosa acuta (AWD) e colera in Somalia. L’OMS riferisce che i casi registrati sono quasi tre volte superiori alla media triennale. Al 1° aprile sono stati segnalati 6.605 casi, inclusi 75 decessi. Il tasso di mortalità nazionale (CFR) è dell’1,1%, ma alcuni distretti mostrano tassi superiori al 4%, ben oltre la soglia di emergenza dell’1% dell’OMS.

Questa dotazione del CERF sostiene l’assistenza salvavita a 60.000 persone. La risposta sanitaria comprende indagini, sorveglianza, gestione dei casi, test, comunicazione del rischio e vaccinazioni. La risposta Water, Sanitation and Hygiene (WASH) comprende la costruzione, il ripristino e il miglioramento delle infrastrutture, la prevenzione e il controllo delle infezioni, la fornitura di forniture per i centri di trattamento e la distribuzione di kit per il colera. Poiché l’acqua contaminata rappresenta il principale mezzo di trasmissione del colera, le azioni nel settore WASH assumono un’importanza estrema per prevenire la propagazione della malattia.

Dalla sua costituzione, la Cooperazione Italiana ha investito nel CERF secondo le disponibilità di bilancio annuali a valere sul budget dedicato agli aiuti umanitari. Alla luce delle crescenti esigenze umanitarie globali, dal 2016, il sostegno italiano al fondo delle Nazioni Unite è stato in costante aumento. Nel 2022 l’Italia ha raggiunto (per la prima volta dall’istituzione del CERF) il 9° posto tra i donatori del Fondo, con oltre 17 milioni di dollari versati. Nel 2023, l’erogazione di 15 milioni di euro ha consentito di posizionarsi nel gruppo dei principali 10 donatori del Fondo che al momento vede nelle prime posizioni Paesi Bassi, Regno Unito, Svezia, Germania, Norvegia, Danimarca, Canada, USA, Belgio e Italia.

Ultimo aggiornamento: 23/04/2024, 16:31