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A difesa della Civiltà

L’Agenzia Italiana per la Cooperazione e altre Istituzioni nazionali e internazionali come i Carabinieri, il Mibact, l’ Unesco, a tutela del patrimonio culturale, “fanno sistema” e rappresentano un modello da proporre a tutta la comunità internazionale: l’esperienza irachena.

Nell’area del Mediterraneo sono attive molte iniziative in diversi Paesi e ormai la Cooperazione italiana è riconosciuta come valido interlocutore in questo campo di estremo interesse. In particolare, per quanto riguarda l’Iraq, la Cooperazione italiana è stata la prima a intervenire dopo la caduta del regime di Saddam: il Museo di Baghdad ne è una prova.

L’Agenzia ha sempre creduto e investito nella salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale, sia per promuovere una specificità tutta italiana sia come strumento di sviluppo sociale e volano di rinascita economica.

Nel corso degli anni sono stati investiti circa 15 milioni di euro con una costante presenza nel sud del Paese, a Nassiria, nel sito di Ur, a Baghdad (Museo e Archivio Nazionale), nelle tre province del Kurdistan, con iniziative tese alla salvaguardia dei principali monumenti, in particolare, nella Cittadella di Erbil.

La città è anche il centro dell’attività degli istruttori di “Unite4Heritage” (“i Caschi Blu della Cultura”) del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC): qui si è svolto un corso di addestramento in “Cultural Heritage Protection” per dirigenti della Polizia Regionale, esperti in beni culturali e accademici locali presso la “Salahaddin University” e le attività didattiche si sono sviluppate attraverso la condivisione della consolidata esperienza degli istruttori della TPC nell’affrontare le minacce al patrimonio culturale e nel contrastarne il traffico illecito, valorizzando le peculiari competenze nella difesa del patrimonio culturale presente nell’area irachena.
Gli istruttori si sono focalizzati, tra l’altro, sulle difficoltà che si possono incontrare nella tutela del patrimonio culturale in situazioni emergenziali, proponendo e condividendo le relative soluzioni.

I vertici del Corpo della Polizia Regionale Irachena, durante la cerimonia di consegna degli attestati di partecipazione, hanno avuto parole di apprezzamento per l’attività svolta dai Carabinieri, auspicando il proseguimento di corsi ad elevato contenuto tecnico.

Il corso di “Cultural Heritage Protection”, rientra nell’offerta formativa messa a disposizione dalla Police Task Force Iraq, che opera sia a Baghdad che a Erbil. La Police Task Force a guida Carabinieri fa parte del contingente militare che l’Italia ha messo a disposizione della missione internazionale Operation Inherent Resolve Prima Parthica e contribuisce a consolidare il processo di stabilizzazione e di normalizzazione del Paese attraverso la formazione di moderne Forze di Polizia.

L’evoluzione dell’azione della Cooperazione italiana e la sinergia delle Istituzioni rappresenta, sul campo, nel settore della valorizzazione e tutela del patrimonio culturale, un vero e proprio sistema integrato, proiettato a focalizzare, sempre più, l’aspetto della sensibilizzazione dell’opinione pubblica: al messaggio di sensibilità si associa una diffusione dell’azione e del valore aggiunto messo in campo, in tal senso, dall’Italia attraverso la Cooperazione allo sviluppo e non solo. Sempre nell’ottica dell’attività di sensibilizzazione, un’azione a livello internazionale è coordinata e concertata con l’UNESCO.

Per questo si era svolta, nel maggio 2016, la mostra RINASCERE DALLA BELLEZZA – La più grande storia mai scritta sulla sabbia, curata dall’AICS insieme alla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, in collaborazione con il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma.

L’esposizione ha testimoniato il lavoro di tutela e di valorizzazione del patrimonio archeologico e artistico iracheno svolto dalla Cooperazione italiana, iniziato nel 2003 e tuttora in corso.
Un originale percorso espositivo multimediale per spiegare al pubblico il ruolo dell’Italia nel mondo quale paese leader non solo nel settore culturale, ma anche nell’impegno per la pace e lo sviluppo. L’alta tecnologia messa in campo dall’Italia per la salvaguardia dell’inestimabile patrimonio storico e artistico della Mesopotamia, dall’uso dei droni alla mappatura satellitare, alle nuove scoperte, è una finestra aperta sul domani di uno dei paesi più importanti per la cultura mondiale, un irrinunciabile punto di incontro fra civiltà, fra Oriente ed Occidente.

L’opera di conservazione, documentazione e valorizzazione dei beni culturali iracheni svolta dall’Italia deve necessariamente essere accessibile a tutti: cittadini, turisti e studiosi. Il lavoro condotto relativamente all’analisi dello stato dei monumenti nei territori occupati, con una metodologia condivisa con l’UNESCO si è esteso ad altri governatorati e aree occupate, includendo l’identificazione di eventuali zone di scavo clandestine.

A fianco dell’AICS, dal gennaio 2018, il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale è stabilmente presente in Iraq, a Baghdad e a Erbil, con personale appartenente alla Task Force “Unite4Heritage”.

Assolve a una molteplicità di servizi: oltre all’attività di formazione e addestramento nei confronti del personale iracheno, fornisce supporto ai due uffici UNESCO (Baghdad ed Erbil), alle Autorità diplomatiche italiane in Iraq, alle altre autorità/enti (nazionali e internazionali) che si occupano di tutela del patrimonio culturale.

Non solo: consolida collaborazioni con vari enti italiani, come le Università, che stanno operando in quell’area a favore del mondo archeologico iracheno e, ancora, valuta la pianificazione di ricognizioni presso i siti destinati a eventuali futuri interventi di recupero da parte della Task Force e l’individuazione di possibili luoghi di ricovero dei beni che verranno messi in sicurezza.
Infine, facilita l’arrivo del personale della Task Force del MIBACT: un’attività, nel suo complesso, vasta e articolata.

Il TPC inoltre fornisce, su richiesta o nell’ambito delle missioni di pace, un contributo per la tutela delle testimonianze culturali di molti altri Paesi a rischio. Due sono le aree di crisi in cui il TPC ha operato: in Kosovo, nell’ambito del contingente italiano della missione KFOR (NATO), inquadrato nella Brigata multinazionale Ovest; in Iraq appunto, nella Multinational Specialized Unit (MSU), impiegata nell’ambito del Contingente militare di pace dell’operazione “Antica Babilonia” e presso il Museo Archeologico di Baghdad.

Proprio per questa competenza a livello internazionale e per le attività di recupero effettuate anche in favore dei Paesi esteri, il TPC è stato individuato per costituire la componente Carabinieri della Task Force italiana “Unite4Heritage”, i cosiddetti “Caschi blu della cultura”.

Si tratta di esperti nei settori dell’architettura, archeologia, storia dell’arte, restauro, conservazione, museologia, geologia, sismologia, biblioteca e archivi, dipendenti del MIBACT, MIUR, MAECI e di istituti di ricerca pubblici e Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, specializzati nella lotta al traffico illecito di beni culturali. Quest’ultimi, come Task Force Carabinieri “Unite4Heritage”, sono stati istituiti dal Comando Generale dell’Arma nell’ ottobre del 2015, comandati da un ufficiale , responsabile anche della componente di esperti civili, coadiuvato da un ufficiale addetto, articolati in vari gruppi come quello per la Banca Dati, l’Addestramento e la Logistica.

Il 16 ottobre 2015, con l’approvazione per acclamazione al Consiglio Esecutivo UNESCO, della Risoluzione presentata dall’Italia, sono così nati i “Caschi blu della cultura”.

Ancora una volta, l’Italia è stato il primo Paese al Mondo ad aver attuato tale Risoluzione: il 16 febbraio 2016, il Governo italiano ha firmato un Memorandum d’intesa con l’UNESCO che prevede l’impiego della propria Task Force per le missioni internazionali di protezione del patrimonio culturale nel contesto della coalizione globale “Unite4Heritage”.

La Task Force italiana “Unite4Heritage”, presentata dal Ministro Franceschini e dal Comandante Generale dell’Arma Del Sette, il 19 aprile 2016 a Bruxelles, nella prestigiosa sede del Parlamento Europeo, è divenuta da subito il modello di riferimento per tutti i Paesi del Mondo.

L’Italia è in prima linea nell’azione a livello internazionale legata al mantenimento per le future generazione del patrimonio culturale, un bene comune per tutta l’umanità.

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