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Afghanistan: il supporto italiano al Citizen’s Charter Afghanistan Project

Il Governo Italiano, in continuità con il sostegno dato all’Afghanistan sin dal 2002, ha approvato recentemente l’erogazione di un contributo volontario di 2,5 milioni alla Banca Mondiale, amministratrice del fondo fiduciario ARTF, il fondo multilaterale più grande e longevo del mondo con 15 anni di attività e 34 Paesi donatori.


Ad oggi l’Afghanistan Reconstruction Trust Fund (ARTF) è il fondo multilaterale più grande e longevo del mondo con i suoi 15 anni di attività e una dotazione finanziaria di oltre 10 miliardi di dollari grazie al contributo di 34 Paesi donatori, tra i quali l’Italia, che si posiziona tra i primi 15, e che ha garantito il suo supporto con diversi contributi annuali per un ammontare complessivo di circa 130 milioni di euro.

ARTF ha due obiettivi principali: aiutare il Governo afghano a sostenere i costi ricorrenti del bilancio (ad esempio, contribuendo ai salari dei dipendenti ministeriali e garantendo, dunque, la piena operatività del Governo) e sostenere iniziative che materializzino gli obiettivi dei Programmi Prioritari Nazionali definiti dal Governo. I 22 Programmi Prioritari Nazionali rappresentano infatti, nel loro complesso, lo strumento attuativo della Strategia Afghana Nazionale per lo Sviluppo, individuando e implementando una serie di interventi prioritari in diversi settori quali quello estrattivo, quello giudiziario o quello energetico.

ARTF prevede il coinvolgimento, in primis, del ministero delle finanze e dei vari ministeri afghani. Ad oggi, all’interno di ARTF, sono attive 28 iniziative, tra le quali il CCAP, in cinque macro aree: agricoltura, sviluppo rurale, sviluppo umano, infrastrutture, sostegno al settore pubblico/governance. Queste iniziative vengono attuate nelle 34 province del Paese, apportando benefici all’intera popolazione afghana.

Il Governo Italiano, in continuità con il sostegno dato all’Afghanistan sin dal 2002, ha approvato recentemente l’erogazione di un contributo volontario di 2,5 milioni alla Banca Mondiale, amministratrice del fondo fiduciario ARTF.

I fondi verranno impiegati per l’attuazione del “Citizens’ Charter Afghanistan Project” (CCAP), intervento a copertura nazionale che opera all’interno di ARTF, il fondo fiduciario che, sin dal 2002 ha contribuito a supportare il processo di identificazione delle priorità del Paese in termini di ricostruzione e sviluppo e a stimolare l’impegno dei Paesi donatori per un sostegno di lungo periodo.

Il nuovo contributo italiano di 2,5 milioni, che si aggiunge ai 10 milioni già stanziati a favore del Fondo per il 2017, supporterà direttamente il Citizens’ Charter Afghanistan Project”, prima fase del più ampio, Citizens’ Charter National Priority Program (2016-2026), Programma Prioritario Nazionale, fortemente voluto dal Governo e dalla popolazione afghani, che concretizza le politiche di sviluppo del paese in azioni ed interventi di ampio respiro, in particolare dell’ “Afghanistan National Peace and Development Framework” e che ben si coordina con gli altri 10 Programmi Prioritari Nazionali mirando, tra l’altro, a sviluppare e consolidare le necessarie capacità istituzionali e le risorse umane, fondamentali nel rafforzare ed accelerare il processo di crescita, pace e stabilità intrapreso dal paese. Obiettivo del CCAP è quello di migliorare la fornitura di infrastrutture di base e di servizi sociali alle comunità partecipanti nelle aree sia rurali che urbane, rafforzando i Community Development Councils (organi decisionali comunitari, democraticamente eletti e composti da uomini e donne) al fine di ridurre la povertà e migliorare gli standard di vita della popolazione. Saranno infatti, proprio questi organi decisionali comunitari ad identificare gli interventi prioritari da attuare nella loro comunità (dalla costruzione di una scuola o della rete elettrica all’aumento dei servizi sanitari disponibili in una comunità, solo per citarne alcuni) e a ricevere direttamente i fondi necessari per l’attività proposta.

I servizi forniti, che fanno parte di un pacchetto di servizi standard minimi che il governo si è impegnato a dare ai cittadini, riguardano in primis il settore sanitario e quello educativo, ma che mirano anche a dare accesso all’acqua potabile e all’elettricità nonché a costruire strade nelle aree rurali. Nella fase iniziale, della durata di quattro anni, al costo di 628 milioni di USD, l’intervento apporterà beneficio a circa 8,5 milioni di persone. CCAP mira, inoltre, a migliorare sostanzialmente la posizione della donna sia nelle aree rurali che in quelle urbane: le donne rappresentano infatti il 50% dei beneficiari ed ogni organo decisionale comunitario dovrà essere composto al 50% da donne che saranno, dunque, rese parte attiva dei processi decisionali comunitari.

L’intervento nel suo complesso rappresenta un’innovazione nel panorama afghano in quanto, per la prima volta, si tratta di un intervento inter-ministeriale e multi-settoriale, nonché un esperimento di governo dal basso, dove le comunità lavorano insieme per identificare le priorità del loro territorio e si assumono la piena responsabilità della realizzazione degli interventi da loro identificati come prioritari per lo sviluppo.

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