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SENEGAL
Nel Paese della Teranga marzo è un mese ricco di eventi, con protagonisti donne, acqua e sviluppo

Dal World Water Forum ospitato dalla capitale Dakar alla Giornata internazionale delle Donne, a risaltare, anche in Senegal,  è la connessione indissolubile tra sviluppo sostenibile e diritti di genere.

“L’uguaglianza di genere oggi per un domani sostenibile”, questo il tema della Giornata Internazionale della Donna di quest’anno, in riconoscimento al ruolo e al contributo di donne e ragazze di tutto il mondo nell’adattamento, risposta e mitigazione del cambiamento climatico al fine di costruire un futuro più sostenibile.

Sempre a marzo, Dakar ospiterà dal 21 al 26, il nono  Forum Mondiale dell’Acqua (World Water Forum), primo dell’Africa sub sahariana, il cui tema è Sicurezza idrica per la pace e lo sviluppo (Water Security for Peace and Development). Entrambi gli eventi richiamano misure concrete per l’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, mettendo in risalto l’intersezione tra accesso alle risorse – in particolare la sicurezza idrica, uguaglianza di genere, cooperazione e sviluppo rurale sostenibile per promuovere un’azione trasformativa per le persone, il pianeta e la prosperità.

Crediti Audy Valera

Promuovere l’uguaglianza di genere nel contesto della crisi climatica e della riduzione del rischio di disastri è una delle più grandi sfide globali del 21esimo secolo. Le donne vengono colpite più duramente degli uomini dal cambiamento climatico perché più dipendenti dalle risorse naturali e per il loro ruolo di responsabili della cura della casa e delle persone. Le donne e le ragazze hanno il compito di procurare l’acqua per la famiglia e la siccità, la salinità e altri problemi di reperimento e trasporto, rendono questo compito sempre più arduo.
Riunendo i governi, il settore privato e le organizzazioni della società civile, il Forum dell’Acqua di Dakar sarà una piattaforma di espressione per tutte le parti interessate sulle sfide e le opportunità legate all’acqua. Per promuovere il cambiamento, infatti, è necessario favorire processi partecipativi: donne e uomini devono poter rendere il loro contributo un elemento essenziale nello sviluppo di politiche, programmi e progetti per sradicare la povertà, porre fine alla discriminazione e all’esclusione, e ridurre le disuguaglianze e le vulnerabilità, leaving no one behind (non lasciando nessuno indietro).

L’Italia è candidata ad ospitare il X World Water Forum nel 2024 e, a Dakar, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) sarà presente al nono Forum Mondiale dell’Acqua con uno stand per valorizzare il lavoro promosso dagli attori del sistema Italia in Senegal nel settore della gestione sostenibile delle risorse idriche e del ruolo delle donne come leader e agenti di cambiamento.

In particolare l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), sia attraverso la sede di Dakar che con gli Uffici V e VI, parteciperà ai tavoli tematici avviati nel 2019, nel gruppo di lavoro 2 “Acqua e Sviluppo rurale”, intervenendo ai lavori del sottogruppo 2F3 “Massimizzare l’inclusione di giovani, migranti e donne nello sviluppo rurale e mitigare le cause profonde della migrazione legata all’acqua”, dove avrà anche il ruolo di coordinamento della sessione tematica, e del sottogruppo 2D2 “Produttività dell’acqua per la sicurezza alimentare”.

L’importanza delle tematiche di genere è centrale nei temi della sicurezza alimentare, dell’agricoltura e dello sviluppo rurale: diverse attitudini politiche, sociali e culturali impediscono alle donne agricoltrici di esprimere le proprie potenzialità, di avere accesso ai fattori produttivi e ai mercati nonostante il loro ruolo fondamentale per l’agricoltura familiare, motore dello sviluppo rurale. In Senegal gli uomini controllano il 93,6% della terra coltivata e coltivano una media di 1,3 ettari, mentre le donne controllano solo il 6,4% e coltivano solo 0,4 ettari (Senegal Gender Country Profile, EU 2021).

Durante la settimana del Water Forum Aics presenterà le buone pratiche sviluppate nella gestione dell’acqua per garantire la sicurezza alimentare, grazie anche alla promozione del ruolo delle donne in agricoltura attraverso l’esempio concreto di tre dei suoi programmi di sviluppo rurale implementati dal ministero dell’Agricoltura e l’equipaggiamento rurale del Senegal.

Partendo dall’empowerment delle donne per un vero sviluppo sostenibile, sia il Programma d’Appoggio al Programma nazionale di Investimento dell’Agricoltura-Senegal Papsen che il Programma Agricolo Italia-Senegal- Pais mirano all’intensificazione e alla diversificazione delle produzioni agricole (con particolare riferimento alle colture orticole e alla risicoltura), alla promozione della meccanizzazione agricola, per alleggerire il lavoro manuale da parte delle donne, e allo sviluppo delle piccole imprese rurali, con il conseguente miglioramento dei redditi, della sicurezza alimentare e dello sviluppo economico locale. I due programmi pongono un’attenzione particolare sull’empowerment femminile: le donne sono le principali attrici e beneficiarie di tutte le azioni aventi per obiettivo l’aumento delle produzioni, dei rendimenti e dei redditi agricoli.

Crediti Audy Valera

In Senegal le donne rappresentano il 39% della popolazione attiva, assicurano il 90% del lavoro domestico e di cura e svolgono un ruolo fondamentale nella produzione agricola. Poiché l’agricoltura senegalese è poco modernizzata, le donne non dispongono di attrezzature meccaniche appropriate e compiono con la loro sola forza fisica tutte le attività fisiche, prima di occuparsi poi degli altri lavori domestici.
La presidentessa di un gruppo di agricoltrici di Touba Toul (Thiès) dichiara che prima dell’introduzione degli impianti di irrigazione goccia a goccia finanziati dal Papsen, “noi donne ci svegliavamo all’alba per andare ad innaffiare i campi dove rimanevamo fino a tarda mattinata per poi rientrare e preparare il pranzo. Questo faceva sì che si produceva un raccolto l’anno e senza nessun rendimento. Ora riusciamo a produrre dai due ai tre raccolti annui e passiamo molto meno tempo nei campi potendoci dedicare alla cura delle nostre famiglie”.
Per contribuire ad aumentare i redditi rurali superando i vincoli che impediscono agli agricoltori e agricoltrici di innovare i sistemi di produzione, di essere inclusi e diventare attori dello sviluppo socio-economico il programma Papsen/Pais Assistenza tecnica e ricerca per lo sviluppo (Pp-At&Rd) mette la ricerca e lo sviluppo a sostegno delle produttrici e dei produttori del Centro (Thies, Diourbel, Fatick) e del Sud (Sedhiou e Kolda).

Un altro esempio concreto in tal senso è programma Pacersen bis, Progetto di sostegno alla riduzione della migrazione attraverso la creazione di occupazione rurale mediante la creazione di fattorie agricole di villaggio e individuali (Naatanguées) nelle regioni ad alto potenziale migratorio che mira a contribuire alla creazione di lavoro e di ricchezza attraverso la creazione di aziende agricole collettive moderne (meccanizzazione, agricoltura irrigua, allevamento bovino o avicolo.

Khady Leye, 33 anni di Baila (Ziguinchor) e beneficiaria del Pacersen bis si racconta: “Ero una casalinga e facevo dei piccoli lavoretti come sarta ma quando ho visto l’azienda agricola ne sono stata sedotta, ho capito che questa era un’opportunità che dovevo cogliere. Ecco perché ho lasciato la sartoria e mi sono consacrata all’agricoltura. Desidererei acquistare altre aziende agricole in modo che più persone possano aggiungersi al progetto. Alle giovani donne consiglio di studiare per professionalizzarsi e avere più opportunità di riuscita in futuro”.
Senza l’uguaglianza di genere un futuro sostenibile e paritario non sarà possibile: questo è il messaggio che Aics Dakar promuoverà durante questo mese di marzo e oltre, al fine di rafforzare l’utilizzo sostenibile delle risorse idriche, agricole e energetiche coerentemente al nexus acqua-energia-agricoltura. Per raggiungere questo obiettivo si continuerà a promuovere e rafforzare la partecipazione delle donne in tutte le attività produttive al fine di ridurre la povertà e favorire la sicurezza alimentare.

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