L’impegno della Cooperazione Italiana sul tema della salute persegue l’approccio universalistico dello sviluppo umano focalizzato sulle persone, le opportunità, i diritti e la libertà di scelta delle cure. La salute individuale è indispensabile per la sicurezza della salute globale “Garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età” Sdg 3 dell’Agenda 2030 pone l’attenzione alle disuguaglianze sociali ed è un traguardo ancora lontano per una parte della popolazione mondiale. In questo periodo la pandemia da Covid-19 ha evidenziato la fragilità dei sistemi sanitari preesistenti soprattutto nei paesi a basso e medio reddito.
Tutelare il diritto alla salute, costruire sistemi sanitari più forti, progredire nel raggiungimento della copertura sanitaria universale (Universal Health Coverage – Uhc), migliorare la sicurezza sanitaria globale (Global Health Security – Ghs), favorire l’inclusione sociale e proteggere le fasce più vulnerabili della popolazione rappresentano dunque impegni e obiettivi prioritari.
In questi anni i programmi di Salute si sono concentrati sulla prevenzione e il trattamento delle malattie croniche non trasmissibili (Non Communicable Disease – Ncds) quali ipertensione, obesità, diabete, malattie cardiovascolari e respiratorie croniche, cancro e malattie mentali che colpiscono sempre più i paesi partner (l’80 % delle Ncds riguarda Lmic).
L’impegno verso la lotta alle malattie infettive (Communicable Disease – Cds) Hiv/Aids, tubercolosi, malaria e le malattie neglette si realizza attraverso iniziative specifiche e anche con il sostegno a partenariati globali come il Fondo globale per la Lotta all’Aids, alla tubercolosi e alla malaria, il Gavi – The Vaccine Alliance unitamente a interventi orientati al rafforzamento dei sistemi sanitari e dei servizi assistenziali con particolare riferimento alle cure primarie.
L’attenzione per la salute dei più vulnerabili si coniuga con la tutela della salute delle donne, i servizi di assistenza materno infantile (Maternal Child Health System – Mchs), nutrizione, salute sessuale e riproduttiva (Sexual Reproductive Health – Srh) e alla violenza di genere (Gender Based Violence – Gbv) nell’ambito di interventi mirati. Altrettanto importanti sono le forme di sostegno alle Salute Mentale di popolazioni in situazioni di crisi colpite da stress post traumatico.
All’interno degli impegni assunti con i Paesi partner si prevedono percorsi formativi del personale sanitario per garantire la qualità delle cure e la sostenibilità dei sistemi sanitari e dei servizi forniti.
La cooperazione sostiene scelte più efficaci in base alle evidenze scientifiche: mettere in atto strategie a lungo termine per prevenire gli effetti della pandemia, proteggere le persone più a rischio, sostenere la ricerca, accelerare lo sviluppo, la produzione e l’accesso equo a nuovi sistemi diagnostici, terapeutici e di prevenzione. Altro importante contributo riguarda la costruzione di un adeguato sistema di preparazione alle emergenze sanitarie, perché, come riconosciuto dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, “the best time to prevent the next pandemic is now”.
Il rafforzamento delle strutture sanitarie, a livello nazionale, regionale e distrettuale è di primario interesse, in particolare per quanto concerne l’adozione di misure di prevenzione, diagnosi precoce e cura, la fornitura dei materiali e medicinali necessari e dei dispositivi/sussidi di protezione, il rafforzamento delle capacità dei laboratori (risorse umane, reagenti, materiale, dispositivi) e la gestione appropriata della raccolta dei rifiuti.
Un approccio olistico alla salute (One Health), che implica l’inclusione della salute animale e degli ecosistemi, è divenuta una priorità anche alla luce degli eventi pandemici degli ultimi anni.