Il direttore di Aics Maestripieri incontra una delegazione palestinese nell’ambito del progetto “Amal – Diritti umani e uguaglianza di genere”

Il direttore dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), Luca Maestripieri, ha accolto lo scorso 26 settembre una delegazione palestinese di funzionari dei ministeri dell’Università e dell’Educazione, in visita a Roma per acquisire conoscenze su come il sistema Italia opera nel settore dell’educazione e dell’uguaglianza di genere, in particolare per sensibilizzare le giovani generazioni e formare i docenti. La visita è stata organizzata nell’ambito del progetto “Amal - Diritti umani e uguaglianza di genere", finanziato dall’Agenzia e realizzata in Palestina con l’obiettivo di rafforzare le locali competenze per prevenire e contrastare ogni tipo di violenza nei confronti delle donne e dei minori all’interno delle istituzioni educative.

La delegazione, composta da funzionarie e funzionari, è stata accolta dal direttore e dal team tematico che segue l’iniziativa. Nel corso dell'incontro è stato presentato il progetto nel cui ambito si intende, tra le altre cose, portare a termine la redazione di due manuali a cura dei ministeri. Uno sarà destinato ai docenti della scuola dell’obbligo e l'altro ai docenti universitari. All'interno di questi manuali verrà spiegato come deve essere approcciata la tematica della gender equality (uguaglianza di genere) nella formazione dei giovani palestinesi, anche in base all’età.

Il direttore Aics Luca Maestripieri insieme alla delegazione Palestinese dei ministeri dell'Università e dell'educazione

Il direttore di Aics Luca Maestripieri insieme alla delegazione Palestinese dei ministeri dell'Università e dell'Educazione

Educazione della prima infanzia: buone pratiche e percorsi innovativi sull’asse Italia-Kosovo

Si è tenuta il 3 febbraio scorso a Pristina, in Kosovo, la cerimonia di chiusura del progetto Pedakos (“Preschool Education Development Alliance for Kosovo”), finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) e realizzato dall’Osc italiana Volontari nel Mondo Rtm in collaborazione con il ministero dell’Educazione scienze tecnologia e innovazione del Paese balcanico. Presenti, tra gli altri, l’ambasciatore d’Italia in Kosovo, Antonello De Riu, e la ministra dell’Educazione kosovara, Arberie Nagavci.

Pedakos è un programma pluriennale (2019-2023), finanziato dall’Aics per un valore di poco inferiore a 1 milione di euro, che ha contribuito ad accrescere significativamente la qualità dei servizi educativi per la prima infanzia del Kosovo, attraverso lo scambio con l’eccellenza italiana rappresentata dal sistema educativo di Reggio Emilia.

La titolare della sede Aics di Tirana e rappresentante dell'Agenzia nei Balcani Occidentali, Stefania Vizzaccaro, ha ribadito che “l’iniziativa Pedakos non solo si allinea e supporta le priorità indicate nei piani strategici kosovari per l’educazione 2017-2022 e 2022-2027, nei quali l’educazione della prima infanzia viene chiaramente identificata come priorità nazionale. I risultati ottenuti da Pedakos contribuiscono a promuovere un’istruzione adeguata quale mezzo per favorire l’inclusione sociale, un tema particolarmente caro alla Cooperazione italiana”. Un secondo elemento “per il quale questo progetto è risultato prezioso per il Paese è rappresentato dalla formazione erogata agli insegnanti, che hanno potuto attingere direttamente da esperti italiani e dalle nostre migliori pratiche di educazione prescolari” ha continuato Vizzaccaro.

Il progetto è stato realizzato in collaborazione con una vasta e qualificata platea di enti del settore. Da parte italiana, Comune di Reggio Emilia - Istituzione e Scuole e Nidi d’Infanzia, la Fondazione Reggio Children - Centro Loris Malaguzzi, Reggio Children Srle Fondazione E-35. Da parte kosovara, Istituto Pedagogico del Kosovo, facoltà di Scienze dell’educazione dell’Università di Pristina, Osc Childproof, Agenzia per Servizi socio-educativi Shpresa, Jetes e Istituzione prescolare Botanika

AICS ospita l’evento “Educazione è salute” nella nuova sede di Roma

L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) ha ospitato questa mattina l’evento “Educazione è salute”, il primo aperto al pubblico nella nuova sede di Roma, organizzato dalla Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo (Dgcs) del ministero degli Affari esteri insieme alla Campagna globale per l'educazione.

L’incontro, che ha analizzato la profonda connessione tra salute e educazione, fa seguito alla High Level Conference di Education Cannot Wait (Ecw) che si è svolta a Ginevra il 16 e 17 febbraio scorsi. In quell’occasione l’Italia si è impegnata con un contributo di 2 milioni di euro per promuovere l’educazione in contesti di emergenza e crisi durante il 2023.

La tavola rotonda ospitata dall'Aics ha riunito esperte ed esperti del mondo della cooperazione allo sviluppo, dell’educazione e della salute per stimolare nuove riflessioni sulla necessità di interventi multisettoriali e sinergici, specie nei contesti di emergenza e di crisi protratte.

Ha aperto gli interventi Fabio Strinati, dirigente dell’ufficio Sviluppo umano dell'Aics, ricordando l'importanza fondamentale che l’educazione alla salute ricopre nelle attività di cooperazione allo sviluppo. Anche Maria Rosa Stevan, coordinatrice dell’Unità emergenza e Stati fragili dell’Aics ha sottolineato come l’Agenzia abbia sempre messo al centro l’educazione soprattutto in contesti di crisi cercando di adottare “un approccio multi donatore, multi attore e multisettoriale. Così riusciamo a essere più efficaci e avere ricadute su tutta la popolazione”.

In un intervento registrato Yasmine Sherif, direttrice di Ecw, ha ringraziato l’Italia per il suo impegno di finanziamento. “L’Italia è una potenza quando si parla di questione umanitarie. Non vediamo l’ora di rafforzare la partnership con Roma”. Emanuele Russo, coordinatore della Campagna globale per l’Educazione ha detto che l’impegno italiano è un primo passo incoraggiante ma non ancora abbastanza per far fronte alle difficoltà di accesso all’educazione nel mondo. Ha ricordato che secondo gli ultimi dati sono 222 i milioni di bambini in stato di emergenza a causa di crisi protratte e situazioni di crisi e che per questo rischiano di essere esclusi dall’istruzione. Nel 2015 erano 75 milioni.

Per WeWorld è intervenuta l’amministratrice delegata Dina Taddia che ha sottolineato l’importanza dell’educazione per la crescita di ragazzi e ragazze in modo che possano conoscere i propri diritti e vivere una vita migliore. Martina Albini, coordinatrice dell'advocacy nazionale e del centro studi di WeWorld ha presentato i dati contenuti nell’atlante We Care, strumento utile per conoscere i livelli di salute sessuale e riproduttiva nel mondo.

Il ministro Lucio Demichele, capo dell’Unità per gli interventi internazionali di emergenza umanitaria della Dgcs presso il ministero degli Esteri, ha affermato che “un bambino in emergenza oggi rischia di essere un adulto in emergenza domani”. Per questo, secondo il diplomatico, la politica estera italiana deve essere lungimirante: “Intervenire oggi significa fare in modo che il mondo di domani sia migliore”.

A conclusione dell’incontro ha preso la parola Don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm portando la testimonianza della Osc veneta che in contesti fragili come il Corno d’Africa punta sull’educazione alla salute di base oltre che sulla formazione sanitaria.