Le donne libiche: unire idee e sforzi per vincere le principali sfide interne ed esterne

Roma – Si è svolto venerdì 27 ottobre, presso la Sala Mappamondo della Camera dei Deputati, il Seminario “Le donne libiche: unire idee e sforzi per vincere le principali sfide interne ed esterne” promosso e organizzato dalla cooperativa no-profit MINERVA con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

L’evento ha visto la partecipazione di dieci attiviste libiche e due membri della House of Representatives (il parlamento libico) e si è svolto alla presenza di Marina Sereni, vicepresidente della Camera dei Deputati, Diego Brasioli, ambasciatore e vice direttore per gli Affari Politici e di Sicurezza del MAECI e di una rappresentanza diplomatica dell’Ambasciata di Libia a Roma.

Le diverse sessioni si sono concentrate sul ruolo della donna nella vita pubblica in Libia nell’attuale fase di transazione seguita alla rivoluzione del 2011. Per quanto riguarda la sfera economica ci si è soffermati sulle criticità associate al lavoro femminile e alla necessità di investire in microprogetti per ridurre la disoccupazione giovanile e femminile. In campo politico, si è discusso dell’iter costituzionale ancora in corso e della tutela dei diritti umani e della donna nel futuro assetto istituzionale libico. Ci si è poi concentrati sulle relazioni italo-libiche e sulla cooperazione nella lotta all’immigrazione illegale. A conclusione dei lavori, tutti i partecipanti hanno sottolineato il ruolo determinante nella società libica delle donne nel diffondere una cultura di libertà e tolleranza a tutti i livelli anche contro il fondamentalismo islamico e l’uso delle armi.

Durante il seminario Annamaria Meligrana dell’Ufficio VII “Emergenza e Stati Fragili” dell’AICS ha presentato le attività della Cooperazione italiana in Libia. L’importo complessivo stanziato dalla Cooperazione italiana nel biennio 2016-2017 in risposta alla crisi libica ammonta a oltre 20 milioni di euro per realizzare interventi lungo due principali direttive: interventi di emergenza /aiuti umanitari e interventi per la stabilizzazione, riabilitazione e ricostruzione, utilizzando sia il canale bilaterale che multilaterale. La Cooperazione Italiana infatti sostiene le Agenzie delle Nazioni Unite – WFP, UNICEF, UNMAS, WHO, ICRC, IOM, UNHCR – in numerosi interventi umanitari volti a migliorare le condizioni di vita delle popolazioni più vulnerabili. La Cooperazione italiana, inoltre, finanzia la Stabilization Facility for Libya (SFL) gestita da UNDP, ovvero uno strumento finanziario/operativo che permette di realizzare iniziative a impatto immediato che riguardano la riabilitazione delle infrastrutture critiche.

La Cooperazione italiana sostiene in Libia un secondo progetto realizzato da UNDP – Support to transitional Justice and Reconciliation at the National and Local levels – che mira a facilitare il dialogo tra le diverse comunità/tribù/fazioni in conflitto in Libia e, in particolare, tra le due comunità di Misurata e Tawergha.

Ad aprile 2017 la sede AICS di Tunisi ha lanciato il primo bando rivolto alle Organizzazioni della Società Civile nel settore della protezione e della salute materno-infantile. Infine, è stato ricordato l’impegno della Cooperazione italiana nel progetto Gender-based Small Arms and Light Weapons Awareness Raising for Safer and More Resilient Communities di UNMAS, il cui obiettivo è fare delle donne libiche degli agenti di cambiamento nelle loro comunità e sensibilizzare la società libica sui rischi connessi alla proliferazione e all’uso improprio delle armi leggere e di piccolo calibro.

Libyan women participate in Rome seminar (Lybia Herald)
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Libia, l’altra vita di Asma

“Mi sono sposata a 19 anni. Quando ho scoperto di essere incinta per la prima volta ero al settimo cielo”. Inizia così il racconto di Asma (nome fittizio), giovane donna sfollata attualmente residente a Um-Alaranib, nel centro-sud della Libia. È fuggita da Sebha insieme a tutta la sua famiglia alla ricerca di quiete e sicurezza. Scappavano dal conflitto, dalla povertà, dalla paura. “Mi avevano detto che questo era un posto tranquillo dove poter trovare una casa e mandare a scuola i miei figli”, continua. I suoi cinque figli, tanto desiderati e tanto protetti, divenuti proiezione del suo proprio benessere alla sola condizione che la loro fosse, e sia ancora, una bella vita.

Per mesi Asma ha sofferto di deconcentrazione, stress acuto e stanchezza perpetua. Continuava a sognare di terminare gli studi e trovare un lavoro dignitoso per essere soddisfatta come donna e come madre. Sogni, quasi epifanie deliranti, ritmati da ricadute nel pessimismo assoluto. Depressione fu la diagnosi del dottor Suha, medico presso l’unità mobile allestita dal Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (Unfpa) grazie al contributo finanziario dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics). Il dottore ha visitato la donna, l’ha ascoltata e l’ha indirizzata verso una pianificazione familiare controllata. Sulla sua scrivania c’era del materiale informativo ed educativo, lo stesso che distribuisce ai pazienti, circa 40 a settimana, durante le visite o le sessioni di sensibilizzazione.

Da allora, la vita di Asma è cambiata. La sua salute psico-fisica è migliorata, ha terminato gli studi in infermieristica e ha intrapreso un percorso professionale in una clinica. “Oggi lavoro come assistente medico e sento di contribuire al benessere della mia famiglia e della comunità”, conclude Asma.

Quella di Asma è una delle tante storie, raccontate ma più spesso taciute, degli sfollati in Libia. Secondo i dati più recenti dell’Oim, sono ancora 143.000 le persone che hanno dovuto lasciare le loro case nonostante il cessate il fuoco dell'ottobre 2020 e i miglioramenti della situazione della sicurezza. Un dato importante per comprendere le conseguenze che anni di conflitto hanno generato sulle condizioni di vita delle popolazioni.

Grazie al contributo italiano e all’impegno sul campo dell’Unfpa e dei suoi partner, molte persone tra cui migranti, sfollati, donne e altre categorie vulnerabili possono accedere gratuitamente a servizi integrati di emergenza in ambito di salute riproduttiva e di protezione in risposta alle violenze di genere, per una vita dignitosa, di sogni e di conquiste.

L’Aics interviene in partnership con Unfpa in Libia per supportare l’accesso a servizi sanitari essenziali relativi alla salute riproduttiva materno-infantile e ai servizi multi-settoriali di risposta alla violenza di genere a beneficio dei gruppi più vulnerabili della popolazione, tra cui ragazze e donne.

Il programma, realizzato nel sud della Libia (Ghat, Zawilah, Um Alaraneb e Tmassah), si declina in diverse attività: il dispiego di unità mobili e di personale sanitario specializzato, la formazione e il rafforzamento delle capacità, la realizzazione di campagne d’informazione e sensibilizzazione. Da settembre 2022, 18.488 persone, di cui 11,005 donne, 871 migranti e 674 sfollati interni hanno ricevuto assistenza medica grazie alle unità mobili e il personale sanitario dei centri ospedalieri.

Libia – Al via il più importante programma di cooperazione europea per la stabilità e lo sviluppo

Tripoli - Giovedi 29 novembre l'Agenzia ha partecipato alla prima sessione del Comitato di Pilotaggio del programma europeo Recovery, Stability and Socio-economic Development in Libya a sostegno dei servizi di base in 24 municipalità su tutto il territorio libico. A soli due mesi dalla firma del primo accordo di cooperazione delegata UE-AICS, questa importante riunione ha sancito l'avvio della fase operativa.

Frutto di un'iniziativa congiunta tra l’Unione Europea, il governo libico e il governo italiano a supporto della stabilizzazione del Paese, il programma prevede un finanziamento complessivo di 50 milioni di euro e una durata triennale. L'iniziativa, elaborata nel quadro dell'Emergency Trust Fund for Africa,  rappresenta il più importante intervento UE a sostegno delle municipalità libiche e sarà realizzato in partnership con le agenzie UNDP (18 milioni) e UNICEF (10 milioni), accanto all'Agenzia (22 milioni).

Oltre all'impegno diretto per il potenziamento di strutture per la fornitura, nelle municipalità coinvolte, di servizi di base nei settori salute, istruzione, acqua potabile e protezione igienico-sanitaria, AICS giocherà un ruolo chiave nel coordinamento di un programma cruciale per promuovere la stabilità e migliorare le condizioni di vita della popolazione residente e migrante.

EUTF - Comunicato stampa | ENG

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