Il direttore Aics Maestripieri all’apertura della prima conferenza sul clima nel Mediterraneo

 


"L’area del Mediterrano rappresenta un’area strategica in fatto di emergenze umanitarie e insorgenze ambientali a cui dare risposte. Davanti al cambiamento climatico però non esistono Paesi ricchi e Paesi poveri, attorno al Mediterraneo i Paesi hanno problemi analoghi da affrontare insieme".

È intervenuto così Luca Maestripieri, direttore dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), all'evento inaugurale di Mare Climaticum Nostrum, l’iniziativa sul climate change e le sue conseguenze nel bacino del Mediterraneo co-promossa da Aics, Protezione civile, Fondazione Ewa e dal Centro euromediterraneo sui cambiamenti climatici (Cmcc) in corso a Firenze dal 5 all'8 ottobre.

"La sfida ai cambiamenti climatici è un elemento centrale della nostra azione ed è coerente con il lavoro che stiamo portando avanti in tanti Paesi del mondo sul piano della cooperazione allo sviluppo” ha osservato il direttore di Aics. "Come agenzia pubblica vogliamo lavorare con le altre istituzioni e le eccellenze nazionali per rispondere a questa sfida in tutti i Paesi dove operiamo" ha aggiunto.

Il climate change "non è più un lontano grido di allarme ma è diventato acqua che scarseggia, la desertificazione che avanza nelle regioni meridionali, eventi atmosferici catastrofici, il peggioramento della sicurezza alimentare per milioni di persone" ha scritto invece Emilio Ciarlo, responsabile dei rapporti istituzionali e della comunicazione per l’Aics, in apertura del Rapporto scientifico sugli impatti climatici a breve e a lunga scadenza nell’area Mediterranea, curato dal Centro euromediterraneo di Lecce e presentato a Firenze.

"Per qualche anno abbiamo pensato che la difesa dei mari significasse la tutela degli oceani, la preoccupazione per le isole del Pacifico minacciate dall’innalzarsi del livello dell’acqua o i pericoli per la barriera corallina. Pericoli, reali e gravissimi ma che ora sono molto più vicini" ha aggiunto Emilio Ciarlo, "Il Mediterraneo è uno dei mari che più soffrirà per i cambiamenti climatici e le popolazioni lungo le sue sponde devono rapidamente iniziare a reagire. Insieme".

Il direttore Maestripieri ha spiegato poi che l’esperienza italiana nel monitoraggio ambientale può essere messa a servizio della cooperazione allo sviluppo ma allo stesso modo "le esperienze di successo della nostra cooperazione possono fungere da lezioni apprese per la pianificazione ambientale ed ecologica sul nostro territorio” ha detto. Dopo aver ricordato l'azione dell'Agenzia nei Paesi del bacino del Mediterraneo e i progetti in corso, Maestripieri ha anche posto l'accento sul problema della migrazione dovuta alle mutazioni climatiche, ricordando che Aics è impegnata a fornire alternative economiche a chi fugge da contesti invivibili.

"La geografia della cooperazione deve intersecarsi con la geografia dei cambiamenti climatici. Con azioni puntuali possiamo dare risposte sia in termini di mitigazione che di adattamento" ha concluso il direttore.

Per i saluti istituzionali che hanno aperto la manifestazione sono intervenuti capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, di Antonio Mazzeo, Presidente del Consiglio Regionale della Toscana,  e di Andrea Clerici, della Banca Europea degli Investimenti. L'evento mattutino è stato moderato da Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola e il lavori sono stati introdotti, oltre che dal direttore di Aics, da Erasmo D’Angelis, presidente di Ewa Foundation. Il rapporto sui cambiamenti climatici nel Mediterraneo è stato presentato da Antonio Navarra, presidente del Cmcc.

A seguire si è tenuta una tavola rotonda alla quale hanno partecipato Francesco Rutelli, in rappresentanza della Fondazione Centro Futuro Sostenibile, Amel M. Azab, Sdg Climate Facility Project Coordinator per l'Arab Water Council, Laura Lega, a capo del dipartimento del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, il presidente di Ispra Stefano Laporta, Paolo Esposito, direttore generale dell'Agenzia per la coesione territoriale, e Carlo Cacciamani, direttore dell'Agenzia ItaliaMeteo.



Roma, 25 settembre 2022 


Mare Climaticum Nostrum: Prima conferenza mediterranea sugli effetti del clima e azioni di mitigazione e adattamento

“Il Mediterraneo come hot spot dei cambiamenti climatici non ha una sponda nord e una sponda sud. Tutti i Paesi sono accomunati dalle sfide che la cooperazione allo sviluppo dovrà ancor affrontare”

È uno dei messaggi principali che il direttore dell’Agenzia per la Cooperazione ha inteso lanciare nella conferenza di presentazione di “Mare climaticum nostrum”, l’iniziativa sul climate change e le sue conseguenze nel bacino del Mediterraneo co-promossa da Aics, Protezione civile, Fondazione Ewa e dal Centro euromediterraneo sui cambiamenti climatici. I tre giorni di lavoro si aprono a Firenze il 5 ottobre alla Fortezza da Basso con un parterre di esperti, politici, esponenti di governi e organizzazioni internazionali di tutto il Mediterraneo.....continua a leggere 

Mare Climaticum Nostrum - Prima Giornata della Conferenza sul Mediterraneo, Fortezza da Basso, Firenze
Mare Climaticum Nostrum - Prima Giornta dei Lavori, Fortezza da Basso, Firenze
Mare Climaticum Nostrum - Prima Giornata della Conferenza sul Mediterraneo, Fortezza da Basso, Firenze

 

Mare Climaticum Nostrum, l’acqua al centro delle azioni della cooperazione italiana

Il tema dell’acqua è centrale nell’azione della cooperazione italiana e lo sarà ancora maggiormente nei prossimi anni. Lo ha spiegato Emilio Ciarlo, responsabile dei rapporti istituzionali e della comunicazione per l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) durante la sessione mattutina del secondo giorno di Mare Climaticum Nostrum, la conferenza sui cambiamenti climatici nel Mediterraneo in corso a Firenze. Il panel aveva come tema le crisi, legate tra loro, dell’acqua e del clima.

Il tema dell'acqua è importante per le implicazioni che ha in vari settori e perché è un elemento che subisce un impatto notevolissimo dei cambiamenti climatici, dall'innalzamento del mare alle falde, dal cuneo salino alla sicurezza alimentare" ha osservato Ciarlo.

La cooperazione italiana, ha continuato Ciarlo, ha scelto da tempo di investire attenzione e risorse sul tema dell’acqua.

“Abbiamo iniziato sostenendo la candidatura italiana per ospitare il World Water Forum e stiamo cercando di riportare il nostro Paese nel World Water Council (Wwc). Stiamo approvando un piano pluriennale per una water roadmap in cui cercheremo di riunire attori italiani e presentarci uniti ai prossimi appuntamenti internazionali. Durante Diplomacy, a Roma, riproporremo poi un italian water dialogue”.

Il panel è stato introdotto da Giulio Boccaletti, dello strategic board del Cmcc, che nel suo keynote speech definito l’Europa a un punto di svolta per quanto riguarda la crisi idrica e ambientale, dopo la siccità e gli eventi meteorologici improvvisi dell’estate 2022. “C’è una nuova frontiera europea soprattutto nel Mediterraneo, è definita fisicamente dai cambiamenti idrici nel continente ma ha un’importanza politica, perché richiede una nuova modernizzazione” ha spiegato.

La tavola rotonda che è seguita è stata introdotta dal presidente Wwc, Loïc Fauchon, che ha evidenziato la necessità di una cooperazione stabile tra tutti gli stakeholder, Aics compresa, per difendere il clima nel bacino del Mediterraneo.

Ruhiza Jean Boroto, segretario generale del gruppo di lavoro Water Scarcity in Agriculture (Wasag) della Fao, ha definito Aics un partner importante in diverse iniziative e pubblicazioni. Amel M. Azab, Sdg Climate Facility Project Coordinator dell’ Arab Water Council, si è focalizzata sulle opportunità rappresentate dalle acque sotterranee e dal riutilizzo delle acque reflue per l’agricoltura. “È tempo per i Paesi arabi e l’Europa di collaborare e di trovare soluzioni sul terreno” ha detto. Alessandro Bratti, segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po ha invece posto l’accento sulla necessità di continuare a intervenire per contrastare la scarsità idrica anche finita l’emergenza negli scorsi mesi.

Hanno partecipato al dibattito anche Fethi Lebdi, precedentemente Fao-Agwa Coordinator, Maria Josè Polo, dell’università di Cordoba, Francesco Vincenzi, presidente di Anbi, Giordano Colarullo, direttore generale Utilitalia, Mario Rosario Mazzola, del Mims Pnrr, e Giovanni Giani, esperto gestione risorse idriche - Gruppo Suez.

Mare Climaticum Nostrum 2023: a Firenze due giorni sui rischi climatici del Mediterraneo

La seconda edizione della Conferenza Euro-Mediterranea “Mare Climaticum Nostrum. Un Mare di Cooperazione”, tenutasi a Firenze il 14 e 15 novembre 2023, è stata l’occasione per presentare la mappa aggiornata dei rischi climatici attuali e previsti nell’area del Mediterraneo.

Il programma della manifestazione, alla quale ha partecipato anche l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), ruotava intorno a tre convegni. Presso il Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, dalla mattina del 14, si è svolto quello inaugurale intitolato “Cambiamenti climatici e crisi climatica nell'area euromediterranea”. La conferenza è quindi proseguita il giorno successivo con due momenti dedicari ai “Rischi idrici e prevenzione dei disastri” e a “Youth for Climate” nella Sala Plenaria della Fortezza da Basso.

“In un’iniziativa di cooperazione allo sviluppo il successo delle misure di adattamento, legato al livello di mitigazione raggiunto, si realizza nella misura in cui vengono soddisfatti gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile incardinati sul Pilastro Pianeta dell’Agenda 2030,” ha dichiarato nel suo discorso di apertura, il responsabile della Comunicazione e delle Relazioni istituzionali di AICS, Emilio Ciarlo. “Per finalizzare tutto ciò, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo ha elaborato degli strumenti agili di analisi della sostenibilità ambientale e climatica, sia in ambito di sviluppo che di aiuto umanitario, nonché una manualistica che introduce alla Valutazione di Impatto Ambientale e analisi del rischio e strumenti di calcolo dell’im­pronta ecologica in progetti di cooperazione. In questo cambio di paradigma, che metta al centro la preven­zione e consenta un uso più efficiente, efficace e lungimirante dei fondi disponibili, va segnalato come nel 2022 il totale erogato dall’Agenzia di fondi destinati all’aiuto umanitario è ammontato a 320,55 milioni di euro”.

Appuntamento inserito nella road map italiana verso il Mediterranean Water Forum di febbraio 2024 a Tunisi e del World Water Forum di maggio 2024 a Bali, “Mare Climaticum Nostrum. Una Mare di Cooperazione” è stato coordinato dall’AICS, dal Dipartimento della Protezione Civile e dal Centro Euromediterraneo sui Cambiamenti Climatici con l’obiettivo di stabilire una strategia di collegamento con le aree dei Paesi del Mediterraneo più a rischio.

Giornata mondiale dell’acqua 2023: Aics promuove un accesso equo e una gestione sostenibile

La Giornata mondiale dell’acqua (World Water Day), celebrata in tutto il mondo ogni 22 marzo dal 1992, ha lo scopo di richiamare l’attenzione pubblica sull’importanza della risorsa idrica e di promuovere un suo consumo più responsabile, consapevole e sostenibile, a fronte della scarsità a livello globale. L’obiettivo ultimo è quello di raggiungere l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (Sdg) 6 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite: acqua e servizi igienico-sanitari per tutti entro il 2030.

L’acqua è centrale nell’azione della Cooperazione italiana e lo sarà ancora maggiormente nei prossimi anni. L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) ha scelto da tempo di investire attenzione e risorse sul tema dell’acqua. Lo ha fatto di recente sostenendo la candidatura italiana al World Water Forum e lavorando per riportare l’Italia nel World Water Council (Wwc). L’Aics ha inoltre in programma un piano pluriennale per una “water roadmap” che riunirà diversi attori nazionali in modo che l’Italia possa presentarsi unita ai prossimi appuntamenti internazionali. Nel 2022 Aics è stata di protagonista di più di un evento con al centro la tutela della risorsa idrica come il World Water Forum di Dakar e Mare Climaticum Nostrum, a Firenze.

L’impegno dell’Agenzia sull’acqua si traduce poi nei progetti che sostiene nei Paesi partner. In Etiopia, dove dal 60 all'80% delle malattie trasmissibili sono attribuite all'accesso limitato all'acqua potabile e ai servizi igienici inadeguati, Aics Addis Abeba lavora su nove progetti WaSH (Water Sanitation Hygiene) per migliorare l’accesso all’acqua e alle infrastrutture igienico-sanitarie, a mitigare gli effetti del cambiamento climatico e a supportare iniziative di salute ambientale. Opera sia in contesti urbani, dove supporta lo sviluppo di fonti d'acqua sicure, sia in contesti rurali, distribuendo acqua in particolare nelle regioni Oromia e Afar, anche attraverso il canale emergenza, per permettere ai migranti di avere un accesso sicuro all’acqua. Dal 2016, Aics co-presiede il tavolo di lavoro tra donatori e governo etiopico sulla gestione delle risorse idriche.

In Sudan tra il 2016 ed il 2021, grazie al "Poverty Alleviation Programme" (Pap) finanziata da Aics Khartoum, sono stati riabilitati bacini di stoccaggio dell’acqua e pozzi per la fornitura dell’acqua per il consumo umano e per le attività agricole nello Stato del Red Sea e nello Stato di Kassala. Con l’aggravarsi della situazione climatica ed economica del paese, Aics ha deciso di rafforzare il supporto negli Stati dell’Est del Sudan per aumentare la resilienza delle comunità più vulnerabili. Uno dei programmi finanziati da Aics attualmente in corso, RES-EAST, tramite la sua componente bilaterale ha lo scopo di migliorare l’accesso all’acqua per promuovere la produzione agricola e potenziare il settore dell’allevamento.

In Kenya uno dei progetti di maggiore impatto nella gestione delle risorse idriche è il progetto di sviluppo agro-idraulico di Sigor, nella Kerio Valley (West Pokot). Qui, dal 1986 la Cooperazione italiana in collaborazione con le autorità nazionali e con la Kerio Valley Development Authority, è impegnata in un programma di sviluppo dell’agricoltura. Nel 2016 Aics Nairobi ha avviata una nuova fase per realizzare ulteriori 325 ettari di terreno irriguo che dovrebbe concludersi nel 2024. In Senegal, il progetto PLASEPRI/PASPED finanziato da Aics Dakar e da poco concluso, ha contribuito a dare risposte concrete anche ai probelmi di scarsità idrica, sia in termini di approvvigionamento familiare che nelle produzioni agricole, attraverso l’acquisizione di motopompe, sistemi di irrigazione anche solari, realizzazione di forage e pozzi, come si vede in questo video.

La Cooperazione italiana interviene nel sud-ovest desertico della Tunisia per promuovere l’uso razionale delle risorse idriche, soprattutto nelle oasi dove la produzione agricola sfrutta il 98% dell’acqua. L'obiettivo del progetto è di rafforzare lo sviluppo locale, proteggere, migliorare e diversificare la produzione dei perimetri irrigui di fronte alle nuove sfide ambientali. Rilevante è anche l’iniziativa RINOVA, che mira al riutilizzo delle acque reflue l’agricoltura nel governatorato di Tataouine. In Libia, ad aprile 2021, in partenariato con la Fao, è stata lanciata un’iniziativa per un’agricoltura irrigua sostenibile a livello nazionale con focus sulla regione del Fezzan dove la scarsità delle risorse idriche minaccia il degrado ambientale e lo spostamento di massa della popolazione. Aics Tunisi interviene anche in Marocco, tra i Paesi più colpiti dallo stress idrico al mondo, per migliorare le condizioni idriche e sanitarie della popolazione della provincia di Settat. Grazie al PAGER, in pochi anni, la Cooperazione italiana è riuscita a garantire l’accesso alle fonti idriche a 18 mila abitanti.

Nell’ambito della conversione del debito e dei prestiti di aiuto alla Giordania, l’Italia finanzia l’estensione di 87 chilometri della rete delle acque reflue dell’insediamento di Ain Al Basha, nei pressi della capitale Amman garantendone l'allacciamento per 3.000 famiglie. Un altro progetto concluso nel 2022 ha rafforzato la resilienza delle comunità locali e rifugiate a possibili stress climatici e a migliorato le loro condizioni di vita. In Iraq, Aics Amman sostiene il ministero delle Risorse idriche nella gestione delle dighe in partenariato con Unido. Da due decenni la cooperazione italiana in Egitto svolge un ruolo importante nello sviluppo e nella massimizzazione dell'efficienza nell'utilizzo delle risorse idriche. Aics Il Cairo ha sostenuto iniziative come il "Progetto di sviluppo sostenibile rurale Matrouh MARSADEV”, quello per lo sviluppo socio-economico della costa settentrionale dell'Egitto SEDNWC e l'UE-JRDP, un programma cooperazione delegata di sviluppo rurale. Nell'ambito di questi progetti sono stati scavati guadi per l'acqua piovana, costruite o riparate cisterne e migliorate le reti irrigue.

In Colombia, Aics promuove il miglioramento della capacità di gestione dell’acqua, in particolare attraverso il progetto "ECO TUR INCA: sviluppo dell’ECOnomia del TURismo sostenibile per le comunità Indigene e Contadine e la tutela dell’Ambiente", realizzato da Oikos nel dipartimento del Nariño. L'iniziativa sostenuta da Aics Bogotà prende avvio dalla consapevolezza che la pulizia dei corsi d’acqua è un nodo centrale non solo per la salute delle popolazioni ma anche per lo sviluppo del turismo, oltre ad essere un elemento chiave per la pacificazione dei territori. Oltre a laboratori per la sensibilizzazione verranno realizzati due impianti di trattamento delle acque reflue, progetti pilota replicabili anche in altre zone prive di forme di depurazione delle acque.

Aics Amman - Il progetto “Rafforzare i mezzi di sussistenza e la sicurezza alimentare delle comunità ospitanti e dei rifugiati siriani attraverso lo sviluppo di pratiche agricole sostenibili”, concluso a settembre 2022 in partenariato con Iucn, ha rafforzato la resilienza delle comunità locali a possibili stress climatici e a migliorato le condizioni di vita della popolazione sia giordana che rifugiata, usando l'approccio Nexus Water-Energy-Food Security, grazie a tecniche agronomiche a basso consumo idrico, utilizzo delle energie rinnovabili sia nel ciclo di produzione che in quello di trasformazione dei prodotti agricoli, analisi e sfruttamento delle opportunità di mercato. © Aics Amman
Aics Amman - Il progetto “Rafforzare i mezzi di sussistenza e la sicurezza alimentare delle comunità ospitanti e dei rifugiati siriani attraverso lo sviluppo di pratiche agricole sostenibili”, concluso a settembre 2022 in partenariato con Iucn, ha rafforzato la resilienza delle comunità locali a possibili stress climatici e a migliorato le condizioni di vita della popolazione sia giordana che rifugiata, usando l'approccio Nexus Water-Energy-Food Security, grazie a tecniche agronomiche a basso consumo idrico, utilizzo delle energie rinnovabili sia nel ciclo di produzione che in quello di trasformazione dei prodotti agricoli, analisi e sfruttamento delle opportunità di mercato. © Aics Amman
Aics Khartoum - Strada alluvionata a Kassala. © Francesca Nardi/Aics Khartoum
Aics Khartoum - Un pozzo nel nord-est del Sudan. © Francesca Nardi/Aics Khartoum

Aics Nairobi - Una donna trasporta della legna per il fuoco nella contea di West Pokot, Kenya. Sullo sfondo, il fiume WeiWei, chiave per l’ecosistema naturale locale e per le attività economiche dominanti nell’area, ossia allevamento ed agricoltura. Nell’area, Aics Nairobi è attiva con l’iniziativa di sviluppo agro-idraulico di Sigor, che prevede opere infrastrutturali irrigue e sviluppo delle capacità produttive delle popolazioni locali. © Aics Nairobi

Aics Nairobi - Foto aerea dello schema irriguo finanziato attraverso l’iniziativa nell’area Arida e semi arida di Sigor, West Pokot, Kenya. In foto si vede la differenza tra l’area arida (a sinistra) e i campi coltivati (al centro) che beneficiano delle infrastrutture irrigue. Lo schema irriguo riduce la vulnerabilità al cambiamento climatico dell’area, aumentando la resilienza delle popolazioni locali che hanno accesso all’acqua anche in periodi di protratta siccità. © Aics Nairobi

Aics Tunisi - La Cooperazione italiana interviene in Marocco per aumentare la disponibilità di acqua potabile nelle zone rurali e migliorare le condizioni igienico-sanitarie, altrimenti causa di infezioni e malattia soprattutto in età infantile. © Aics Tunisi/Gessica Ferrero

Aics Tunisi - Nel sud-ovest desertico della Tunisia l’acqua è una risorsa importante per la produzione agricola delle oasi. La Cooperazione italiana interviene per mettere a punto e promuovere tecniche per l’uso razionale della risorsa idrica con l’obiettivo finale di migliorare i sistemi produttivi e rendere resilienti le comunità di fronte alle sfide dettate dalla crisi climatica. © Aics Tunisi/Martina Palazzo

 

Aics Addis Abeba - Tra i risultati ottenuti dall’iniziativa per il miglioramento delle condizioni igienico sanitarie e ambientali ad Addis Abeba, Aics ha finanziato la costruzione di servizi igienici separati per sesso in 10 scuole della capitale, in modo da assicurare la privacy delle bambine e ragazze. In Etiopia le scuole dispongono spesso di strutture WaSH inadeguate, che favoriscono lo sviluppo di malattie tra gli studenti, con conseguenti impatti sulle famiglie e le comunità. © Aics Addis Abeba

Aics Addis Abeba - La città di Arboye è stata inserita tra le 48 città beneficiarie del Programma di approvvigionamento idrico del Fondo, cofinanziato da Aics, dalIa Banca europea per gli investimenti, l’Agenzia rancese per lo sviluppo. L'attuazione di questo progetto di approvvigionamento idrico e igienico-sanitario mira ad alleviare la grave carenza di acqua potabile e a migliorare le condizioni di vita degli abitanti grazie al nuovo sistema di approvvigionamento idrico nell'ambito di questo progetto. © Aics Addis Abeba
Aics Bogotà - Foto del Rio San Juan a Samaniego nella zona dove si svilupperá il progetto ECO TUR INCA. © Aics Bogotà
Aics Bogotà - Foto del Rio San Juan a Samaniego nella zona dove si svilupperá il progetto ECO TUR INCA. © Aics Bogotà

Gestione dei rischi naturali, adattamento e mitigazione nell’ultimo giorno di Mare Climaticum Nostrum

Di gestione delle emergenze e dei rischi naturali, oltre che di mitigazione e adattamento si è parlato durante l’ultima giornata di Mare Climaticum Nostrum, la conferenza che si è tenuta dal 5 al 7 ottobre a Firenze sugli effetti del climate change nel bacino del Mediterraneo.

Durante la mattinata dell’ultima giornata, l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) ha partecipato a una sessione di lavoro e confronto tra esperti e tecnici delle Protezioni civili dei Paesi euro-mediterranei. L’evento è stato e introdotto da Fabrizio Curcio, capo della Protezione civile italiana sulla gestione dei rischi naturali e di natura antropica e sulla gestione delle emergenze, con il coinvolgimento di Undrr, e moderato da Fausto Guzzetti, direttore per la previsione e la prevenzione dei rischi del dipartimento della Protezione Civile.

Letizia Fischioni, funzionaria dell’unità Emergenza e Stati fragili, Focal point per la riduzione del rischio di disastri, ha evidenziato l’impegno dell’Agenzia nel rispondere alle emergenze in modo rapido grazie alle proprie sedi lungo il bacino del Mediterraneo. Un approccio che Aics unisce anche a programmi di riduzione del rischio da disastri, di allerta precoce e di ripresa, collaborando con diverse organizzazioni internazionali. “Agiamo meglio quando agiamo insieme”, ha detto.

Fischioni ha poi citato i progetti dell’Agenzia realizzati in Albania per la modernizzazione della sede della Protezione civile, e in Tunisia per rafforzare il sistema di sorveglianza delle emergenze. L’Aics ha lavorato anche in Libano, con l’ausilio della fondazione Cima, implementando un sistema di allerta precoce per gli incendi boschivi, ha spiegato Fischioni.

Klajdi Nikolla, dell’agenzia nazionale della Protezione Civile albanese ha confermato l’impegno dell’Italia nel suo Paese. "L’Italia ha finanziato l’Albania con 5 milioni a dono e 90 in credito d'aiuto, di cui 30 per il rafforzamento della nostra Protezione civile" ha sottolineato.

L’appello di tutti i presenti è stato rivolto a una maggiore integrazione e sinergia tra gli attori che si occupano della prevenzione e delle risposte a disastri ed emergenze. “Dobbiamo offrire risorse e sostegno per rafforzare i sistemi di Protezione civile europei e del Mediterraneo. Abbiamo tanto da dare ma anche tanto da imparare” ha sintetizzato Curcio.

Alla tavola rotonda hanno preso parte anche l'ambasciatore John Grech, capo della divisione Affari sociali e civili della Protezione civile - Unione per il Mediterraneo e Zahi Chahine, esperto che lavora al supporto dell'Ufficio del primo ministro libanese per il rafforzamento delle capacità di gestione del rischio di catastrofi.

Nel pomeriggio Emilio Ciarlo, responsabile dei Rapporti istituzionali e della comunicazioni dell'Aics, è intervenuto al panel conclusivo su prevenzione e adattamento rispetto ai cambiamenti climatici.“Dobbiamo iniziare a parlare di glocal challenges perché le sfide del cambiamento climatico hanno implicazioni sia globali sia locali, come l’adattamento delle comunità” ha detto.

“Come Agenzia, a queste sfide non si può rispondere con piccoli progetti, bensì serve spostare la nostra attenzione su azioni di più ampio respiro. Esempi di questo approccio sono i centri di prevenzione del rischio che mettiamo in piedi in Africa e l’esportazione di tecnologie all’avanguardia”.

“Abbiamo poi la fortuna”, ha spiegato ancora Ciarlo, “di poter portare all'estero tutto il Sistema Italia con le sue eccellenze. Questa prospettiva, testimoniata anche in questa conferenza, deve continuare a ingrandirsi, inglobando ancora più attori”.

La sessione è stata moderata da Massimo Angelini, direttore della comunicazione della Luiss, e ha ospitato l’intervento, da remoto, del divulgatore scientifico Mario Tozzi. Hanno partecipato alla tavola rotonda, tra gli altri, Maria Siclari, direttrice generale di Ispra, il presidente di Ewa Erasmo D’Angelis, Gianni Gigli, in rappresentanza di Leonardo, Hafzullah Aksoy, professore dell’Istanbul Technical University, Alessandro Manfredini, direttore di Group Security e Cyber Defence del Gruppo A2A, Edoardo Zanchini, direttore Ufficio speciale Clima di Roma Capitale, Massimo Marra e Neri Di Volo per la Banca Europea degli Investimenti.



 

Firenze, 6 ottobre 2022 

Mare Climaticum Nostrum, l’acqua al centro delle azioni della cooperazione italiana

Il tema dell’acqua è centrale nell’azione della cooperazione italiana e lo sarà ancora maggiormente nei prossimi anni. Lo ha spiegato Emilio Ciarlo, responsabile dei rapporti istituzionali e della comunicazione per l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) durante la sessione mattutina del secondo giorno di Mare Climaticum Nostrum.

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Firenze, 5 ottobre 2022 

Il direttore Aics Maestripieri all’apertura della prima conferenza sul clima nel Mediterraneo

"L’area del Mediterrano rappresenta un’area strategica in fatto di emergenze umanitarie e insorgenze ambientali a cui dare risposte. Davanti al cambiamento climatico però non esistono Paesi ricchi e Paesi poveri, attorno al Mediterraneo i Paesi hanno problemi analoghi da affrontare insieme" ha detto Luca Maestripieri, direttore dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), intervenuto all'evento inaugurale di Mare Climaticum Nostrum.

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Roma, 25 settembre 2022 

Mare Climaticum Nostrum: prima conferenza mediterranea sugli effetti del clima e azioni di mitigazione e adattamento

"Il Mediterraneo come hot spot dei cambiamenti climatici non ha 'una sponda nord e una sponda sud'. Tutti i Paesi sono accomunati dalle sfide che la cooperazione allo sviluppo dovrà ancor affrontare”. È uno dei messaggi principali che il direttore dell’Agenzia per la Cooperazione ha inteso lanciare nella conferenza di presentazione di Mare Climaticum Nostrum.

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Mare Climaticum Nostrum: Prima conferenza mediterranea sugli effetti del clima e azioni di mitigazione e adattamento


“Il Mediterraneo come hot spot dei cambiamenti climatici non ha una sponda nord e una sponda sud. Tutti i Paesi sono accomunati dalle sfide che la cooperazione allo sviluppo dovrà ancor affrontare”

È uno dei messaggi principali che il direttore dell’Agenzia per la Cooperazione ha inteso lanciare nella conferenza di presentazione di “Mare climaticum nostrum”, l’iniziativa sul climate change e le sue conseguenze nel bacino del Mediterraneo co-promossa da Aics, Protezione civile, Fondazione Ewa e dal Centro euromediterraneo sui cambiamenti climatici. I tre giorni di lavoro si aprono a Firenze il 5 ottobre alla Fortezza da Basso con un parterre di esperti, politici, esponenti di governi e organizzazioni internazionali di tutto il Mediterraneo.

L’evento avrà al centro la presentazione del Rapporto scientifico sugli impatti climatici a breve e a lunga scadenza nell’area Mediterranea. Si tratta di un focus con i più aggiornati studi e ricerche, curato dal Centro euromediterraneo di Lecce, tese ad identificare e prevenire gli effetti prodotti dal cambiamento climatico in atmosfera, sulle acque, al suolo, in agricoltura, nelle aree urbane, sulle infrastrutture, sulla salute umana e negli ecosistemi ambientali. La gamma degli impatti previsti - desertificazione, siccità, dissesto idrogeologico e alluvioni, innalzamento dei livelli del mare e cuneo salino, disponibilità qualità e utilizzi delle acque - richiamano la necessità immediata di infrastrutture di difesa, di sistemi idrici e di accumulo di risorsa, di tecnologie per la previsione e la gestione, opere e interventi di mitigazione ed adattamento.

I temi saranno approfonditi da workshop e convegni nei giorni successivi con attenzione ai campi dell’agricoltura, dell’acqua, dell’energia, della prevenzione dei rischi.

Conferenza stampa presso la Sede della Protezione Civile della presentazione dell'evento "Mare Climaticum Nostrum" dal 5 all'8 ottobre alla Fortezza da Basso a Firenze