Tavola verde 2: uno zoom di immagini e parole sulla produzione sostenibile e la sicurezza alimentare in Tunisia

L'ambasciata d'Italia in Tunisia e l'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) - sede di Tunisi hanno organizzato lo scorso 27 ottobre l'evento "La tavola verde 2. Produrre diversamente per #FameZero".

Trasmesso anche in diretta Facebook sulla pagina di Aics Tunisi, “La tavola verde 2” ha invitato decisori politici, organizzazioni internazionali, società civile, settore privato e i cittadini a riflettere sull'urgenza e i benefici di una produzione alimentare responsabile che soddisfi i bisogni della comunità umana e preservi le risorse naturali in vista di un legame più sostenibile e rispettoso tra persone e territorio. Ad aprire il dibattito c’erano l’ambasciatore d’Italia in Tunisia, Fabrizio Saggio, il ministro dell’Agricoltura, Mahmoud Elyes Hamza, e la sindaca di Tunisi, Souad Abderrahim.

Quest’appuntamento tunisino si è inserito nel calendario della sesta edizione del Festival dello Sviluppo sostenibile, l’evento pubblico italiano, esteso alle rappresentanze diplomatiche all'estero, per sensibilizzare e mobilitare cittadini, giovani, imprese, associazioni e istituzioni sui temi legati allo sviluppo sostenibile, nonché per valutare i risultati raggiunti dalla comunità internazionale nell'attuazione dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite. In continuità con La tavola verde organizzata nel 2021, ma con un occhio più teso all'attualità, quest'anno la Cooperazione italiana in Tunisia ha voluto scegliere un tema che si impone nell'agenda di ogni cittadino e legato all'obiettivo di sviluppo sostenibile 2 - sradicare la fame, garantire la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un'agricoltura sostenibile.

Nel cuore della Medina di Tunisi, presso il Presbiterio della chiesa del Santa Croce, rinnovato grazie ai fondi italiani e simbolo della pacifica coesistenza di culture, si sono ritrovati intorno al tavolo del dibattito l’Aics Tunisi, l’Istituto di Ricerca e dell’Insegnamento Superiore Agricoli (Iresa), la Fao, il Ciheam di Bari, il Cefa, le associazioni tunisine Exploralis e Atuge e un produttore biologico. I due panel – l’uno sulla produzione sostenibile per la transizione ecologica e la sicurezza alimentare, l’altro sul valore aggiunto di una produzione locale e biologica - hanno sollecitato il confronto di idee e la condivisione di informazioni potenzialmente convertibili in nuove politiche, investimenti e cambiamento di comportamento.

A seguire, si è dato spazio alla fase conclusiva del contest fotografico “Il percorso verde” rivolto a fotografi o aspiranti tali con l’obiettivo di raccogliere fotografie che immortalassero le pratiche ecologiche in uso in Tunisia nella produzione e trasformazione di prodotti agro e ittico-alimentari. Dal 14 al 23 ottobre, sono state ricevute 505 candidature con immagini provenienti da tutte le regioni tunisine. Le 16 foto finaliste sono state proiettate, esposte e valutate durante l’evento grazie all’animazione degli influencer Fatma Bououn e The Dreamer, quest’ultimo giudice speciale.

In un mondo in cui una crisi localizzata ha ripercussioni globali, in cui il cambiamento climatico e l'eccessivo sfruttamento delle risorse naturali minacciano il patrimonio naturale, la Cooperazione italiana ha voluto organizzare un evento formativo e ludico per richiamare l’attenzione dei singoli cittadini, delle istituzioni e della società civile sull’urgenza di ripensare le modalità di funzionamento della popolazione in un’ottica di conservazione e rigenerazione degli ecosistemi.

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Inaugurata la nuova sede dell’AICS a Tunisi

È stata inaugurata la nuova sede dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) a Tunisi, competente anche per Libia, Marocco e Algeria. L'inaugurazione si è tenuta l'11 maggio alla presenza dell’ambasciatore italiano in Tunisia, Fabrizio Saggio, del vice direttore dell’Agenzia, Leonardo Carmenati, del titolare della sede di Tunisi, Andrea Senatori, e dei principali partner istituzionali ed esecutivi.

Con un portafoglio attuale di quasi 60 iniziative per un importo totale di 683,5 milioni di euro, la Cooperazione italiana è presente nella regione maghrebina da decenni allo scopo di sostenere la transizione verso modelli di sviluppo sostenibili, rispondere alle crisi contestuali e globali, contribuire alla protezione dei diritti umani e ai processi di democratizzazione per garantire stabilità e pace in tutta l’area. La Tunisia continua a rappresentare per l’Italia una priorità, concetto ribadito a più riprese nel corso delle recenti visite politiche, e catalizza la maggior parte delle risorse finanziarie dell’Aics Tunisi.

La Tunisia è il Paese dove la Cooperazione italiana interviene attualmente per creare i primi bio-territori del continente africano, per offrire formazione professionale ai giovani, per potenziare il Made in Tunisia e valorizzare il patrimonio immateriale, per promuovere sistemi produttivi locali e sostenibili. Oltre ai fondi italiani, in risposta alla crisi alimentare causata dalla guerra russo-ucraina e in un’ottica di lungo termine, l’Aics implementa un programma finanziato dall’Unione europea per sostenere il settore cerealicolo tunisino.

Sempre più in linea con il nesso aiuto umanitario-sviluppo-pace, la Cooperazione italiana opera in Libia per contribuire alla stabilizzazione e la ricostruzione del Paese, investendo in settori chiave – salute, protezione, acqua e igiene, agricoltura – per migliorare le condizioni di vita della popolazione libica e migrante. In altri contesti come il Marocco, gli interventi resi possibili grazie ai fondi italiani mirano a sostenere la micro-imprenditoria, a fornire acqua potabile nelle zone rurali, a proteggere e valorizzare il patrimonio archeologico e promuovere l’inclusione sociale delle persone con handicap. In Algeria continua il dialogo con i ministeri per realizzare progetti nei settori della gioventù e sport, turismo e artigianato, ambiente, salute e educazione, nonché il contributo per garantire sicurezza alimentare, educazione di qualità e accesso ai servizi di salute per la popolazione saharawi.

L’evento è stata un’occasione per accogliere i principali partner dell’Aics Tunisi nella nuova sede, ma anche un momento per dar spazio ai giovani, una delle categorie prioritarie delle azioni della Cooperazione italiana, nell’esprimere talento e creatività in performance artistiche live.

 

Crediti foto: © Creative Tunisia.

Concluso il progetto AICS di Nemo Kantara per lo sviluppo delle comunità costiere nel sud della Tunisia

Organizzata dalla sede italiana del CIHEAM (Centro Internazionale di Superiori Studi Agronomici Mediterranei) in collaborazione con l'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) di Tunisi, si è svolta ieri mattina la cerimonia di chiusura di Nemo Kantara, un progetto della Cooperazione italiana con l'obiettivo di migliorare e diversificare i modelli di produzione e consumo per una crescita economica positiva e sostenibile nelle zone costiere della Tunisia.

Finanziato con cinque milioni di euro il proewtto è stato realizzato per tre anni nei governatorati di Gabès e Médenine dal CIHEAM di Bari, in stretta collaborazione con il ministero tunisino dell'Agricoltura, della Pesca e delle Risorse Idrauliche. Nemo Kantara ha permesso di rafforzare le organizzazioni degli operatori della pesca e degli attori istituzionali locali, creando sinergie per la gestione sostenibile delle risorse naturali e migliorando la competitività del settore.

I cinque pontili costruiti nell'ambito del progetto garantiscono ora la vicinanza delle strutture di imbarco e sbarco, fondamentali non solo per lo sviluppo socio-economico dei piccoli pescatori e il miglioramento delle loro condizioni di lavoro, ma anche per la valorizzazione del prodotto ittico in termine di qualità e di igiene. Allo stesso modo, il mercato ittico di Houmet Souk è stato ricostruito per facilitare l'accesso ai pescatori e ai clienti, oltre a promuovere l'accesso all'acqua grazie al rubinetto intelligente tramite Sms. Queste stazioni di rifornimento idrico sono state installate in altri tre porti dell'isola di Gerba per evitare sprechi di acqua ed energia durante le operazioni di routine dei pescatori.

Al fine di diversificare il reddito degli operatori della pesca, il progetto ha offerto più di 800 microcrediti, soprattutto a giovani e donne, per la creazione o il rafforzamento di microimprese nei settori dell'artigianato, del commercio, dell'agricoltura e della pesca. Nemo Kantara ha inoltre sostenuto 40 progetti imprenditoriali per raccoglitori di vongole e pescatori e quattro startup di giovani diplomati delle scuole di pesca. Più di 500 persone sono state individualmente supportate nella formulazione di un business plan per l'attività di finanziamento e creazione d'impresa.

Tunisia – Sicurezza alimentare nelle scuole, prosegue l’impegno congiunto dell’Agenzia e del PAM

Tunisi - Giovedì 13 dicembre è stata una giornata dedicata ai bambini della scuola di Nadhour. Il ministro dell'Educazione, Hatem Ben Salem, l'Ambasciatore d'Italia a Tunisi, Lorenzo Fanara, accompagnato dal titolare della sede AICS di Tunisi, Flavio Lovisolo, e la Rappresentante del Programma Alimentare Mondiale, Maria Lukyanova, hanno organizzato una visita alla scuola primaria "Henchir El Jadid" di Nadhour nel governatorato di Zaghouan.

Si tratta di un istituto che sta beneficiando di un progetto finanziato dalla Cooperazione italiana e realizzato da PAM che mira al potenziamento della mensa scolastica e alla creazione di un orto in grado di fornire prodotti per la stessa cucina della scuola. Il ministro e l'ambasciatore italiano hanno così avuto l’occasione di sedersi a tavola con i bambini, durante la pausa pranzo.

Così si è espresso l'ambasciatore Fanara: "È un piacere poter vivere oggi la quotidianità degli studenti di questa scuola. Grazie al finanziamento della Cooperazione italiana, la capacità produttiva della scuola consente la distribuzione di pasti ad altri cinque istituti del governatorato di Zaghouan. La volontà di raggiungere scuole in tutto il territorio nazionale, anche quelle situate in aree remote e rurali, corrisponde all'impegno italiano e del PAM per sostenere l'azione del ministero dell’Educazione. In realtà, voglio ricordare che la Cooperazione italiana ha già finanziato, in questi ultimi anni, l'acquisto di cucine moderne in 137 scuole in Tunisia, contribuendo ad un ampio programma del ministero dell’Educazione per migliorare i servizi delle scuole pubbliche tunisine."

Il progetto, finanziato dalla Cooperazione italiana con un contributo di 2,5 milioni di euro, fa parte dei fondi stanziati sulla base del Memorandum d'intesa firmato tra Italia e Tunisia per il periodo 2017-2020. Questa iniziativa ha tra i suoi obiettivi quello di testare un modello innovativo di alimentazione scolastica, che prevede la creazione di cucine "centrali" in grado di produrre e distribuire pasti nutrienti e caldi per le scuole "satelliti" che attualmente non hanno spazi e attrezzature adeguate a prepararli. Il progetto prevede anche la creazione di 30 orti scolastici in 20 scuole, che saranno curati e coltivati da gruppi di sviluppo agricolo locale. Nel caso di Nadhour, il gruppo agricolo è esclusivamente composto da donne della comunità locale. I prodotti di questi orti contribuiranno così al fabbisogno alimentare della scuola, a sensibilizzare i bambini e gli insegnanti sull'alimentazione sana e al miglioramento del reddito delle donne che vivono in queste zone rurali.

La rappresentante del PAM, Maria Lukyanova, ha dichiarato che "continuando a fornire un pasto al giorno per i bambini mentre crescono, li incoraggiamo a rimanere a scuola e miglioriamo le possibilità di raggiungere buoni risultati scolastici. Il collegamento tra i piccoli agricoltori locali, compresi i gruppi di donne rurali, attraverso programmi di alimentazione scolastica, aiuta a sostenere l'economia rurale, garantendo la sostenibilità di questi programmi".

Il ministro dell’Educazione, Hatem Ben Salem, ha colto l'opportunità offerta dalla visita per osservare i risultati concreti della cooperazione bilaterale tra Italia e Tunisia e di quella multilaterale con il PAM, e per ringraziare i partner, sottolineando l’importanza del sostegno ricevuto e la volontà di proseguire su questa strada.

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Tunisia – Acqua e sapone, l’educazione primaria passa anche dalla buona pratica di lavarsi le mani

Tunisi - Lavarsi le mani, un gesto tra i più semplici ed efficaci per mantenere l'igiene e la cura personale. In occasione del Global Handwashing Day, la giornata mondiale del lavaggio delle mani, i ministeri tunisini dell’Educazione e della Salute hanno lanciato, insieme a UNICEF e all'Agenzia, un programma per promuovere la pratica del lavaggio delle mani tra i bambini e gli adolescenti delle scuole primarie. Il programma fa parte della strategia nazionale sviluppata nel quadro del Piano d'azione del ministero della Salute (2016-2020) allo scopo di contribuire alla protezione della salute della popolazione. In particolare il programma partecipativo di lavaggio delle mani con acqua e sapone, attraverso una serie di attività ricreative, punta a promuovere buone pratiche comportamentali, a partire da quelle di base, per supportare una vita sana per i bambini, le loro famiglie e le comunità di appartenenza. Il lavaggio delle mani è una pratica igienica che può prevenire la trasmissione di malattie, ma non è ancora ben diffusa nella vita quotidiana dei bambini tunisini. Proprio per questo gli operatori sanitari che lavorano nelle scuole stanno intensificando i loro sforzi per diffonderla.

Un momento di sensibilizzazione pubblica è stato organizzato il 15 novembre scorso presso la scuola Ezzahra Jdaida, nella regione di Manouba, dove si è svolta la cerimonia del lavaggio delle mani alla presenza del ministro tunisino dell’Educazione, dell’ambasciatore d’Italia a Tunisi, del titolare della sede AICS di Tunisis e della rappresentante di Unicef Tunisia.

Davanti a circa 600 bambini il ministro Hatem Ben Salem ha sottolineato come il suo ministero “attribuisce grande importanza al miglioramento dell'ambiente scolastico per favorire l'apprendimento garantendo, allo stesso tempo, la salute e il benessere dei bambini." Il ministro ha poi ricordato che "più di mille scuole nelle aree rurali non hanno ancora accesso all'acqua potabile, ai servizi igienico-sanitari e all'igiene di qualità" e che il programma di educazione all'igiene continuerà in molte scuole per tutto l'anno scolastico.

L'ambasciatore d’Italia a Tunisi, Lorenzo Fanara ha sottolineato che il sostegno della Cooperazione italiana è parte di una più ampia strategia che mira a sostenere gli sforzi del ministero dell’Educazione per migliorare la qualità dei servizi scolastici in Tunisia. L'iniziativa, infatti, rientra in un più ampio programma a sostegno del sistema scolastico avviato a ottobre 2016 in partenariato con UNICEF e finanziato con 2,36 milioni di euro dalla Cooperazione italiana.

Le principali attività in fase di esecuzione, con la collaborazione di diversi partner, comprendono la costruzione e ristrutturazione di servizi igienico-sanitari in 11 scuole primarie, una campagna di sensibilizzazione all'igiene in 23 scuole primarie, l'elaborazione di un piano architettonico-tipo per i servizi igienici delle scuole primarie, l'elaborazione di un modello di prevenzione dell'abbandono scolastico e di reinserimento a scuola dei bambini che l’hanno abbandonata e una campagna dedicata proprio al tema dell’abbandono scolastico.

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Tunisia – I prodotti rurali a marchio ‘Tataoui’ premiati come eccellenze dei gruppi di sviluppo agricolo

Tunisi - Una cooperativa di donne del sud della Tunisia, protagoniste di un progetto finanziato dall’AICS, ha ricevuto il primo premio nazionale per la migliore presentazione dei prodotti del territorio alla fiera della “femme rurale” organizzata a Tunisi dal 13 al 17 ottobre. E' il primo, grande risultato ottenuto dal marchio TATAOUI, nato lo scorso aprile come brand identificativo dei prodotti realizzati da alcune cooperative del governatorato di Tataouine. Si tratta, nello specifico, di cooperative agricole composte principalmente da donne e giovani, create e sostenute grazie all’iniziativa "Ter-re: dal territorio al reddito" realizzata dall'organizzazione italiana ARCS con il finanziamento della Cooperazione italiana. Il lancio del marchio e la partecipazione alle principali fiere nazionali rientrano tra le attività previste per valorizzare le conoscenze tradizionali e i prodotti locali col fine di migliorare la condizione di vita delle donne e dei giovani che abitano una delle zone più svantaggiate del Paese.

Il riconoscimento è stato assegnato al gruppo locale per lo sviluppo agricolo (GDA) del villaggio di Douiret, che ha dovuto competere con altre settanta cooperative agricole presenti alla fiera, con i rispettivi prodotti. Al termine della manifestazione il primo premio è stato quindi assegnato al GDA di Douiret e ai suoi prodotti: tisane, cosmetici a base di argilla locale e piante aromatiche. In rappresentanza di questo GDA è stata la giovane Esma Douiri a ritirare la targa e il diploma del premio dalle mani del Primo ministro tunisino, Youssef Chahed e del Ministro dell’Agricoltura, Samir Taieb. Anche i rappresentanti di Tataouine all’Assemblea Nazionale, il parlamento tunisino, hanno voluto menzionare in aula i risultati raggiunti da questo gruppo di giovani donne.

A conferma del successo che stanno riscontrando i prodotti TATAOUI su scala nazionale, negli ultimi giorni il marchio ha ricevuto un altro importante riconoscimento istituzionale. Lo scorso 29 ottobre, infatti, il governatore di Tataouine ha infatti premiato tre gruppi di sviluppo agricolo provenienti dai villaggi di Douiret, Bir Thalathine e Ras el Oued. In questa occasione, a nome dei tre GDA, il presidente del gruppo di Douiret Khaoula Sabri ha illustrato il percorso che ha portato il progetto "Ter-re" a creare i tre gruppi e il marchio TATAOUI, ringraziando, tra gli altri, il sostegno ricevuto dalla Cooperazione italiana.

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Tunisia – Sostegno alle imprese del settore agro-industriale, coi giovani che si mettono in gioco

Tunisi - Cinque giovani imprenditori agricoli, selezionati tra i 200 partecipanti al corso in creazione e gestione d’impresa realizzato nell’ambito di un progetto di supporto al settore agro-industriale realizzato dalla Osc Elis e finanziato dalla Cooperazione italiana, hanno ricevuto un contributo di 10mila euro per potenziare le proprie attività.

La cerimonia di consegna si è svolta il 12 ottobre scorso al Salon des Investissements Agricole et de la Technologie (SIAT) alla presenza del ministro dell’Agricoltura Samir Taieb, dell’ambasciatore d’Italia a Tunisi Lorenzo Fanara e del titolare della sede AICS Flavio Lovisolo.

“La collaborazione tra l’Italia e la Tunisia poggia su un legame di amicizia storico e imprescindibile - ha detto l’ambasciatore Fanara, - il successo di questi ragazzi e la loro voglia di fare è il risultato tangibile di questo legame positivo tra i nostri due Paesi."

“L’impegno della Cooperazione italiana per lo sviluppo economico e la creazione di posti di lavoro - ha aggiunto Lovisolo - è confermato anche dai risultati di questo progetto che interviene proprio a rafforzare le capacità di quel settore agricolo che sarà presto oggetto di una specifica linea di credito della Cooperazione italiana in Tunisia.”

La consegna del contributo ha segnato una delle attività previste dal progetto “Agriculture compétitive: supporto al settore agro-industriale tunisino attraverso la creazione e il consolidamento di imprese agricole, la promozione di tecniche irrigue sostenibili e la meccanizzazione agricola, sull’esempio delle best practices italiane delle reti d’impresa." Le attività dell’iniziativa, realizzate nell'arco di tre anni con un finanziamento di 1,5 milioni di euro, interessano 11 governatorati della Tunisia - Jendouba, Beja, Le Kef, Siliana, Bizerte, Ariana, Manouba, Benarous, Zaghouan, Nabeul e Kebili - nei quali Elis si prefigge l’obiettivo di facilitare la ricerca di impiego per circa 200 giovani e migliorare la produttività di oltre 300 agricoltori e di 90 imprese agricole. Le diverse componenti del progetto intendono migliorare la produttività e la qualità dei raccolti, anche attraverso il trasferimento di strumentazione tecnologica per l'agricoltura, e promuovere l'accesso ai mercati nazionali e internazionali.

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Tunisia – Firmato accordo per interventi di sviluppo nelle regioni di confine al sud del Paese

Tunisi - È stato firmato il 17 settembre scorso l’accordo per il finanziamento, da parte della Cooperazione italiana, di un progetto di sviluppo rurale nel governatorato di Tozeur. La cerimonia di firma si è tenuta presso il Ministero degli Affari Esteri alla presenza dell'ambasciatore d'Italia, Lorenzo Fanara, del segretario di Stato per gli Affari Esteri Sabri Bachtobji e del titolare della sede AICS di Tunisi Flavio Lovisolo.

“Questo accordo dimostra l'impegno italiano nel sostenere gli sforzi della Tunisia per affrontare insieme le sfide dello sviluppo economico e sociale e rafforzare la nuova cooperazione bilaterale all’interno di diverse aree di intervento" ha detto il Segretario di Stato tunisino a margine della firma. Soddisfazione condivisa anche da parte italiana che con questo progetto intende proseguire lungo la strategia d’intervento volta al sostegno delle aree più svantaggiate del Paese. Questa iniziativa triennale infatti, grazie al contributo di circa 5 milioni di euro, intende migliorare le condizioni di vita e il reddito della popolazione residente nelle aree meridionali di confine. In particolare, l’iniziativa prevede il miglioramento e la diversificazione della produzione agricola di 18 perimetri irrigui nelle delegazioni di Hazoua e Tamerza, situate nel governatorato di Tozeur.

Per ottenere il più ampio coinvolgimento possibile, la strategia d’intervento si basa su un approccio partecipativo ed è articolata in cinque assi:

1) miglioramento delle capacità delle cooperative agricole riguardo alla gestione dell’acqua per l’irrigazione dei palmeti da dattero;
2) riduzione del tasso d’insabbiamento dei perimetri irrigui;
3) aumento della produzione dei datteri del 30%;
4) aumento della produzione animale da allevamento del 30% ed allargamento della zona forestale protetta per la produzione dei foraggi;
5) miglioramento dell’alimentazione e della protezione sanitaria del bestiame.

A conferma del ruolo fondamentale conferito alla società civile tunisina, a beneficiare dell’iniziativa saranno soprattutto le associazioni e le organizzazioni degli agricoltori e le istituzioni pubbliche coinvolte, per un totale di circa 800 persone nella delegazione di Hazoua e di circa 200 nella delegazione di Tamerza.

Il progetto intende rafforzare i principi del decentramento e dello sviluppo locale introdotti dalla Costituzione tunisina del 2014, a cui l'Italia contribuisce attraverso il programma di cooperazione definito dal Memorandum d’Intesa 2017-2020.

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Tunisia – Inaugurata la nuova sede AICS, più spazi e risorse per affrontare le sfide del Mediterraneo

Tunisi - "Forte di un'esperienza pluridcennale di cooperazione in Tunisia, la sede AICS si rinnova per affrontare al meglio, nella sua dimensione regionale, le sfide contemporanee che riguardano l'intero bacino Mediterraneo." Con queste parole di direttore vicario dell'Agenzia, Leonardo Carmenati, ha salutato l'inaugurazione dei nuovo uffici della sede, il 10 luglio scorso. "Oggi l'Italia concentra la propria azione in Tunisia in settori chiave come lo sviluppo economico, la creazione di posti di lavoro, lo sviluppo locale e sociale, l'istruzione primaria e questioni relative alla migrazione - ha spiegato il Direttore. - Sono in corso numerose iniziative nei settori dello sviluppo economico a sostegno delle piccole e medie imprese tunisine e dello sviluppo dell'imprenditoria nelle regioni più interne e nelle zone costiere meridionali. La Cooperazione italiana sostiene anche il processo di decentramento che la Tunisia sta attraversando attraverso iniziative di sviluppo regionale. Per quanto riguarda lo sviluppo sociale, diverse iniziative contribuiscono al rafforzamento delle istituzioni pubbliche e della società civile, promuovendo il buon governo, la protezione dell'infanzia, il diritto a un'istruzione di qualità e l'inclusione delle persone con disabilità. La Cooperazione italiana si impegna a migliorare il contesto socio-economico delle regioni svantaggiate, attraverso la creazione di occupazione e anche il coinvolgimento della diaspora tunisina in Italia."

La sede regionale AICS di Tunisi, le cui competenze si estendono anche sulla Libia, sul Marocco e sulla Mauritania, si trova in rue Harroun Errachid, nel distretto di Mutuelville della capitale tunisina.

All'evento inaugurale hanno preso parte l'ambasciatore d'Italia in Tunisia Lorenzo Fanara e il ministro tunisino della cooperazione allo sviluppo, oltre a rappresentanti dei partner locali e delle OSC italiane impegnate in loco. "Per la Tunisia l'Italia è sempre stata un partner di primo livello - ha ricordato l'ambasciatore. - Oggi l'Italia occupa il primo posto come partner economico e commerciale ed è il primo fornitore di investimenti, il quarto mercato turistico e uno dei principali donatori. Ma al di là di queste cifre, certamente significative, i nostri due Paesi condividono ora gli stessi valori di libertà, democrazia e rispetto dei diritti umani."

A partire dal 2011 la Cooperazione italiana ha riaffermato il suo ruolo di partner privilegiato della Tunisia, sostenendo la transizione democratica del Paese e i suoi sforzi verso la realizzazione di un modello di sviluppo inclusivo e sostenibile. Questo approccio è stato confermato e rafforzato con la firma del nuovo Memorandum d'intesa per la cooperazione allo sviluppo 2017-2020, avvenuta lo scorso 9 febbraio 2017, per un importo di 165,5 milioni di euro, che si aggiungono ai circa 200 milioni di euro per le iniziative già in corso. Il Memorandum, sviluppando e ampliando i risultati di 30 anni di esperienza nel paese, dimostra la volontà di innovare e sostenere la Tunisia in una fase cruciale del suo sviluppo, anche grazie ai nuovi strumenti che la legge 125/2014 è in grado di schierare. L'accordo prevede un aumento dell'impegno finanziario italiano - quasi il 30% in più rispetto al memorandum precedente - e un rinnovato interesse per i settori tradizionali e le aree geografiche ritenute prioritarie per il governo tunisino e la Cooperazione italiana.

Un altro canale importante è quello dei crediti di aiuto dedicati allo sviluppo del settore pubblico e privato. In questo contesto, una linea di credito di 73 milioni di euro è attiva a beneficio delle piccole e medie imprese. Si tratta dell’ottava linea di credito realizzata dalla Cooperazione italiana in Tunisia e questo strumento, utilizzato fin dagli anni '90, ha permesso di distribuire circa 240 milioni di euro, contribuendo alla creazione di più di 10mila posti di lavoro.

La Cooperazione Italiana è impegnata in modo significativo anche nel finanziamento del governo tunisino per l'acquisto di attrezzature e servizi attraverso un credito di 145 milioni.

Un'attenzione particolare è poi rivolta allo sviluppo rurale e alle regioni meridionali del paese, un'area geografica di tradizionale interesse per la Cooperazione italiana che, dalla fine degli anni '90, ha visto la realizzazione di importanti iniziative, tra cui il progetto nella regione desertica di Rjim Maatoug, che ha visto la creazione di duemila ettari di palme da dattero e di sviluppare azioni di inclusione socio-economica.

A marzo 2017 è entrato in vigore l'accordo che disciplina il primo programma di riconversione del debito tunisino, per un importo complessivo di 25 milioni di euro. Esso comprende interventi, attualmente in fase di sviluppo per la costruzione e la riabilitazione di infrastrutture nel settore idrico e servizi igienico-sanitari, la creazione di posti di lavoro, la salute pubblica e di sostegno all’infrastruttura amministrativa tunisina.

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