Our Ocean Conference 2024: l’impegno italiano sulla ratifica del Trattato sull’Alto Mare

L’AICS è attiva da tempo sulle tematiche della pesca sostenibile, della protezione e conservazione delle risorse marine come veicolo di sviluppo, sul turismo sostenibile e sul ruolo delle donne e dei giovani in una migliore gestione delle risorse marine, gettando le basi per un ampliamento delle iniziative della Cooperazione Italiana.

Data:

22 Aprile 2024

Tempo di lettura

3 min

pexels-jeremy-bishop-1260133-2765872

Nel corso della Conferenza Internazionale Our Ocean 2024, organizzata ad Atene 15-16-17 aprile, l’Italia si è impegnata a promuovere, nell’ambito della Presidenza G7, una dichiarazione politica che consenta di raggiungere l’obiettivo dell’entrata in vigore rapida dell’accordo mondiale Biodiversity Beyond National Jurisdiction (BBNJ), conosciuto in Italia come Trattato sull’Alto Mare, approvato il 19 giugno 2023; quindi a concordare e definire i termini di uno sforzo comune da parte di Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti, e Unione Europea per arrivare all’entrata in vigore del Trattato dell’Alto Mare (BBNJ) entro la terza Conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani programmata a Nizza a giugno 2025.

Questo significa che, non solo i 27 Paesi membri dell’Unione Europea più Canada, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti avranno un anno per arrivare alla ratifica dell’Accordo, ma anche che bisognerà incoraggiare e sostenere oltre 20 Paesi nel percorso di ratifica.

Sicuramente un’importante sfida che l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo aveva in qualche modo anticipato e a cui si è preparata a contribuire. Infatti, un piano di intervento per sostenere i Paesi Partner nel percorso di ratifica è stato definito e condiviso con le Sedi estere AICS che, su queste basi, hanno avviato interlocuzioni con i Governi di riferimento.

L’AICS si sta anche preparando a supportare i Paesi Partner e le Istituzioni Internazionali, anzitutto, nella piena comprensione della portata del Trattato, in termini non solo di obblighi ma anche di benefici, considerate le numerose opportunità offerte dal medesimo. Il Trattato sull’Alto Mare, in particolare, promuove per la prima volta una procedura per l’istituzione di aree marine protette, su larga scala, in alto mare. Ciò facilita il raggiungimento dell’obiettivo del Trattato stesso di conservare e gestire efficacemente il 30% della terra e del mare entro il 2030, concordato nel dicembre 2022 nell’ambito del quadro globale sulla biodiversità di Kunming-Montreal. Inoltre, esso stabilisce anche la condivisione dei benefici derivanti dalle risorse genetiche marine e contiene regole chiare per condurre valutazioni di impatto ambientale prima che le attività umane abbiano luogo nelle zone di alto mare. Prevede anche il rafforzamento delle capacità e il trasferimento delle tecnologie marine tra le Parti contraenti, oltre a una solida struttura di governance che assicura il necessario supporto e coordinamento tecnico-scientifico a livello internazionale.

Le Conferenze Our Ocean sono state lanciate per la prima volta su iniziativa del Dipartimento di Stato americano e del Segretario di Stato John Kerry nel 2014, con l’obiettivo di colmare il divario, allora esistente, nella governance globale degli oceani.

Nel 2015, l’adozione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite nel contesto dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile (2012), e in particolare l’adozione dell’OSS 14 (“conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile”) sulla “vita sott’acqua”, ha rappresentato una pietra miliare fondamentale per riconoscere che oceani e mari sani sono essenziali per la nostra esistenza e che la conservazione e l’uso sostenibile degli oceani, dei mari e delle risorse marine sono di fondamentale importanza per garantire le tre dimensioni – ambientale, sociale ed economica – dello sviluppo sostenibile.

La Conferenza Our Ocean è diventata un forum generale di dialogo che riunisce Governi, Organizzazioni intergovernative, mondo accademico, settore privato e Organizzazioni non Governative (ONG) che condividono una visione comune per la protezione degli oceani e agiscono per sostenere questa visione.

Ad Atene i temi affrontati hanno riguardato la pesca sostenibile, il turismo sostenibile nelle zone costiere e nelle isole, la riduzione dell’inquinamento marino da plastica e microplastica, la decarbonizzazione del trasporto marittimo e la transizione verde e basata sugli ecosistemi nel Mediterraneo.

L’AICS è attiva da tempo sulle tematiche della pesca sostenibile, della protezione e conservazione delle risorse marine come veicolo di sviluppo, sul turismo sostenibile e sul ruolo delle donne e dei giovani in una migliore gestione delle risorse marine. Questo coinvolgimento, oltre a rilanciare l’impegno italiano nella salvaguardia dei mari a livello globale, getta le basi per un ampliamento delle tipologie di iniziative da parte della Cooperazione Italiana, con un approccio sempre più integrato e intersettoriale nella gestione delle tematiche affrontate.

Per approfondire l’impegno AICS sul tema:

Mare e Oceani – AICS

Trattato Alto Mare

Altri link utili:

L’intervento del Sottosegretario al Mase On. Claudio Barbaro sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

Commissione Europea

Ultimo aggiornamento: 22/04/2024, 13:34