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Haymanot Mulugeta: 20 anni di cooperazione in Etiopia

Si apre con questo pezzo una nuova rubrica di Oltremare dedicata ai ritratti di cooperanti e di persone che hanno collaborato con la Cooperazione italiana in diverse parti del mondo in questi anni. Questo articolo è stato realizzato con la collaborazione della sede Aics di Addis Abeba

L’addetta per l’amministrazione di Aics Addis Abeba, Haymanot Mulugeta, ha iniziato la sua avventura nella cooperazione italiana, quando l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo nemmeno esisteva. Ha dovuto poi adeguarsi alla transizione tra quella che era ancora un’Unità Tecnica Locale (Utl) nel 2015 e che nel gennaio del 2016 è diventata la sede di Aics nell’ufficio regionale che, oltre all’Etiopia, è competente anche anche per i vicini Gibuti e Sud Sudan.

Nella capitale etiope, Mulugeta ha conosciuto sei diversi direttori della sede Aics e altrettanti ambasciatori italiani, ha cambiato tanti contratti a termine e oggi, dopo quasi 20 anni, è ancora lì, nel proprio ufficio. Nei suoi occhi si legge tuttora la voglia e la passione di lavorare per la sua nazione, l’Etiopia – che fa parte dei Paesi prioritari nella rete della Cooperazione italiana – e di collabarare con persone sempre nuove che arrivano ad Addis per portare il proprio supporto all’Agenzia.

La sua relazione con l’Italia è cominciata però ancora prima, da piccola. “Mio padre lavorava in un’officina di italiani e aveva anche imparato la lingua”, racconta a Oltremare. Per questa ragione, la sua famiglia decise di iscriverla alla scuola italiana di Addis Abeba. “La scuola italiana mi faceva sentire a casa mia, non c’erano differenze di classe o colore. Mi ha fatto maturare molto più velocemente”.

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Haymanot Mulugeta © Aics Addis Abeba

Dopo le scuole medie, Mulugeta decise di intraprendere la scuola per geometri. “Il mio sogno era lavorare nelle costruzioni, essere una geometra”, afferma. Finiti gli studi trovò infatti lavoro per una ditta di costruzioni, con uno stipendio mensile di 500 birr (all’epoca circa 5 euro). “Dopo la scuola mi piaceva divertirmi, svagarmi andare in giro con amici, conoscere nuova gente e condividere nuove esperienze. Volevo essere indipendente, ma per esserlo avevo bisogno di un lavoro che me lo permettesse”, spiega.

Nell’ottobre del 2004, iniziava invece la sua avventura in quella che sarebbe diventata l’Aics, come assistente contabile nella cooperazione italiana. Il primo incarico di Haymanot la portò a lavorare su un fondo speciale per ricostruire dei rendiconti di Addis Abeba da trasmettere a Roma. “Tutti i documenti si erano ingialliti ed erano pieni di polvere. Insieme con i miei colleghi, dovevamo inserire le spese sul libro giornale, mettere i timbri che mancavano e aggiornare tutte le pezze” ricorda nostalgica.

All’epoca il suo contratto durava 44 giorni lavorativi. Ma, con la sua forte volontà e le sue spiccate capacità, fu stata selezionata come contabile per lavorare su un programma a favore di bambini e adolescenti in condizioni di vulnerabilità in due aree dell’Etiopia: la regione di Addis Abeba e l’Oromia. Dopo diversi anni di esperienza, corsi, training, colloqui e bandi, Haymanot è diventato parte integrante del dipartimento di amministrazione, come addetta esecutiva e con contratto a tempo indeterminato. “Mi occupavo di tutta la parte amministrativa, dei pagamenti, dei contratti, delle scadenze, controllo delle rendicontazioni semestrali ed annuali per l’ufficio ‘ex Utl’ e di tutte le diverse iniziative con il supporto dei colleghi locali ed espatriati. Avevo molto lavoro, ma ero felice”, racconta sorridendo. Esattamente dopo 11 mesi dalla nascita dell’Aics, il primo novembre 2016, Mulugeta ottenne il contratto di amministrativa di concetto della sede di Addis Abeba.

Haymanot nel suo ufficio nella sede Aics di Addis Abeba. © Aics Addis Abeba

Haymanot Mulugeta nel suo ufficio nella sede Aics di Addis Abeba. © Aics Addis Abeba

Ma cosa le piace del suo lavoro in Aics? Haymanot ripensa a tutte le persone che ha conosciuto. “Mi piace l’idea di conoscere sempre le persone che arrivano, locali ed expat, per lavorare insieme e migliorare le condizioni del mio Paese: è qualcosa che mi fa sentire bene ed è un motivo in più per dare sempre il meglio di me. In tutti questi anni ho conosciuto molti colleghi e colleghe con i quali ho allacciato dei legami quasi familiari anche se adesso non lavorano più qui”.

“Aics per me non è solo la sede di Addis Abeba, per me è come una grande famiglia. Con tutte le sedi Aics nel mondo, siamo in contatto tra di noi, cercando di aiutarci e di collaborare. Può capitare che a volte in ufficio, come nella vita, ci sono dei momenti più difficili. E quando succede, bisogna trovare sempre una soluzione per rialzarsi, perché tutto passa e come si dice, dopo la tempesta c’è sempre il sereno”. Per arrivare ad una sistemazione definitiva, Haymanot ha dovuto darsi da fare e farsi apprezzare da tutti. Cosa non facile anche per la lunga burocrazia dell’epoca quando sulle carte dell’Utl serviva anche la firma dell’ambasciatore italiano.

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