Ultimi articoli

  /  Voci dal campo   /  SIRIAA sei mesi dal terremoto la cooperazione ancora al fianco della popolazione colpita
Bambini in Siria
© AiBi

SIRIA
A sei mesi dal terremoto la cooperazione ancora al fianco della popolazione colpita

L'Italia è stata il primo Paese europeo a inviare aiuti dopo il sisma del 6 febbraio e rimane tutt'oggi fortemente impegnata per far fronte alla grave crisi umanitaria, mentre pianifica nuove iniziative anche nelle aree non direttamente colpite dal disastro

Fatima stringe forte la mano del padre Omar, che è andato  a prenderla all’uscita di scuola. “Con tanta buona volontà la chiamiamo scuola, ma è solo una casa sopravvissuta alle bombe e al terremoto”. Siamo a ad Aleppo e Fatima, che da quasi sei mesi frequenta un centro di apprendimento temporaneo di una organizzazione della società civile (Osc) italiana, è uno dei circa 200.000 bambini costretti ad abbandonare la scuola dopo il terremoto del 6 febbraio scorso. Un disastro che ha ulteriormente colpito il settore dell’istruzione in Siria, già provato da dodici anni di crisi e che contava due milioni di bambini fuori dal sistema e 1,5 milioni ad alto rischio di abbandono scolastico dati Unicef.

Sei mesi fa un devastante terremoto colpiva la regione di confine tra Siria e Turchia.  Secondo le Nazioni Unite, il sisma ha causato in Siria oltre 5.900 morti e 11.200 feriti. Almeno 2.260 edifici sono stati completamente distrutti e più di 32.000 sono stati gravemente danneggiati. Un colpo durissimo per la popolazione, già stremata da più di dodici anni di ostilità, che hanno danneggiato o distrutto infrastrutture civili e abitazioni e reso la Siria il Paese con il più alto numero di sfollati al mondo, più di 15 milioni prima del terremoto, secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Ocha).

La Cooperazione italiana, che ha continuato nel corso di questi anni ad essere presente nel Paese finanziando iniziative di emergenza e di resilienza, ha prontamente risposto alla nuova emergenza umanitaria, al fine di assicurare gli aiuti alla popolazione colpita.

L'arrivo degli aiuti. © Sarc (Syrian Arab Red Crescent Society)

L’arrivo degli aiuti. © Sarc (Syrian Arab Red Crescent Society)

Nei giorni immediatamente successivi al sisma, l’Italia ha inviato a Damasco tende e attrezzature per i centri di accoglienza e i campi per sfollati forniti dalla Protezione Civile italiana, nonché materiali e attrezzature mediche donate dal Gruppo San Donato. La Cooperazione italiana ha inoltre erogato nel mese di febbraio un contributo di 750.000 euro alla Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa e un contributo di un milione di Euro alla Sarc, la Mezzaluna Rossa Siriana, per la distribuzione di alimenti e kit per l’igiene personale nei Governatorati di Hama, Idleb, Aleppo e Latakia, colpiti dal sisma.

A dieci giorni dal terremoto, la sede Aics di Beirut ha pubblicato un bando di “primissima emergenza”, del valore di quasi tre milioni di euro, per finanziare le iniziative di aiuto delle Osc italiane attive nel Paese. Una procedura che ha consentito la rapida erogazione dei finanziamenti e in breve tempo sono stati avviati i progetti finanziati a Aibi, Avsi, Coopi, Intersos, Tdh-Italia e We Word-Gvc, per interventi nelle città di Aleppo e Latakia, nonché in cittadine e comunità rurali nei governatorati di Hama e Idlib. Le attività di questi progetti sono realizzate in sinergia con quelle già avviate dalle Osc sia grazie a fondi raccolti da donatori privati sia grazie alla rimodulazione di progetti finanziati prima del terremoto, anche dalla Cooperazione italiana. Gli interventi vanno dalla distribuzione di pasti nei centri di accoglienza per sfollati all’assistenza in cash alle famiglie particolarmente vulnerabili, dalla fornitura di kit per l’igiene personale ai corsi di recupero scolastico, fino a piccoli lavori di riabilitazione per le scuole e le infrastrutture idriche danneggiate dal terremoto. Tutto questo accompagnato da interventi di sostegno psicologico, specialmente a beneficio dei bambini.

Un progetto rivolto ai bambini finanziato da Aics

Un progetto rivolto ai bambini finanziato da Aics. © AiBi

“L’Italia, primo Paese europeo a inviare aiuti alla Siria dopo il terremoto – ha dichiarato Massimiliano D’Antuono, incaricato d’Affari dell’ambasciata d’Italia a Damasco – si è resa protagonista della risposta umanitaria al drammatico disastro, sia attraverso la Cooperazione italiana e le numerose Osc presenti nel Paese, che le generose donazioni provenienti da privati. A sei mesi dal sisma l’Italia rimane fortemente impegnata per far fronte alla grave crisi umanitaria nel Paese, soprattutto promuovendo progetti e interventi di early recovery, anche in collaborazione con le varie agenzie delle Nazioni Unite”.

La Cooperazione italiana sta lavorando per avviare nuove iniziative finalizzate sia alla risposta ai bisogni umanitari, sia a un migliore accesso della popolazione ai servizi di base e a opportunità generatrici di reddito in tutta la Siria, anche nelle regioni non direttamente colpite dal terremoto. “Come Agenzia di Cooperazione – ha detto Alessandra Piermattei, direttrice Aics Beirut – riteniamo di dover andare oltre l’emozione immediata. Continuare quindi a lavorare per il miglioramento delle condizioni di vita delle persone più vulnerabili e per dare una speranza a chi, per la seconda volta, ha perso tutto mantenendo i riflettori accesi su una tragedia che si è consumata in pochi secondi, ma i cui effetti devastanti dureranno per anni”.

You don't have permission to register