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Il Maeci a EXCO 2019: bilancio e prospettive future

L’Exco 2019 appena concluso alla Fiera di Roma è stato un appuntamento di grande rilevanza internazionale per il mondo della cooperazione allo sviluppo. A Giorgio Marrapodi, alla guida della Direzione generale della cooperazione allo sviluppo del Maeci, abbiamo chiesto un bilancio consuntivo di questa prima edizione e una riflessione sulle prospettive future.

EXCO 2019 è stato un successo, e in DGCS ci abbiamo creduto sin da quando il progetto mi è stato presentato per la prima volta, nel febbraio 2018. La prima Fiera della cooperazione internazionale ha riscosso un interesse e una partecipazione decisamente superiori alle aspettative. I numeri sono noti: 200 espositori, 6.000 partecipanti e 70 panel. Non era un’impresa facile, ma quando si lavora insieme, quando si fa uno sforzo corale – e in questo caso gli attori coinvolti erano tanti – i risultati arrivano e si raccolgono i frutti dell’azione svolta. EXCO è stata un’idea innovativa, alla quale abbiamo aderito con il coraggio che a volte serve nell’azione amministrativa: quello di essere aperti alle nuove iniziative.

Qual è stato il contributo della DGCS a EXCO 2019?

Come Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo abbiamo dato un forte sostegno agli organizzatori, cioè Fiera Roma, Diplomacy e Sustainaway, incoraggiandoli dapprima ad andare avanti e poi sostenendoli nel promuovere l’iniziativa presso altri attori istituzionali: Direzioni Generali del MAECI, AICS, Cassa Depositi e Prestiti, Commissione UE e Agenzie romane del Polo ONU. L’attiva partecipazione di organizzazioni internazionali, che noi abbiamo stimolato, è stata sicuramente uno degli elementi di forza dell’iniziativa. Ricordo in particolare, oltre alle citate Agenzie del Polo romano, Bioversity International, CIHEAM IAMB, ICO, IILA, IORA, OCSE, UNIDO, Commissione Europea. Credo che anche per gli attori della società civile, per le OSC, per gli enti locali, per il mondo dell’università e della ricerca, che hanno partecipato al programma di conferenze e organizzato eventi, sapere che c’era il sostegno istituzionale della Farnesina abbia costituito una forma di garanzia sull’importanza che davamo a EXCO.

Che cosa si sentirebbe di segnalare di EXCO?

Difficile rispondere su un programma così ricco di eventi. Per non fare torti a nessuno non posso che ricordare quei seminari che abbiamo contribuito a realizzare. Penso in particolare a quello sulla volatilità dei prezzi e la sostenibilità nel settore del caffè, un settore che rientra nella più ampia azione della Cooperazione italiana a sostegno delle filiere produttive. Oppure a quello sulla gestione sostenibile dell’acqua e delle risorse marine nel Mediterraneo, altro settore dove credo che abbiamo acquisito esperienze e risultati importanti. Ma le iniziative da menzionare sarebbero davvero tante.

Come DGCS avete riservato attenzione anche alla dimensione europea degli aiuti.

Sì, EXCO è stata l’occasione per portare a Roma i Direttori generali della Cooperazione dei Paesi UE e i Direttori delle Agenzie. Un’iniziativa presa insieme al DG della Cooperazione Europea, Stefano Manservisi. Con la Commissione Europea abbiamo poi organizzato un seminario sugli strumenti finanziari per lo sviluppo e in particolare sullo “External Investment Plan” dell’UE; infine abbiamo ospitato un modulo formativo riservato agli addetti alla comunicazione, particolarmente apprezzato dalle ONG che vi hanno preso parte.

In conclusione quali prospettive a medio termine si possono delineare in futuro per Exco?

La buona riuscita di questa prima edizione di EXCO crea i presupposti affinché l’evento divenga un appuntamento annuale, come era sin dall’inizio nelle intenzioni degli organizzatori che hanno già individuato le date per la prossima edizione: 13-15 maggio 2020. Noi contiamo che EXCO si consolidi e divenga così momento e luogo di incontro per tutti gli operatori del settore, vetrina per le attività di cooperazione italiana e eccellente strumento di comunicazione, tanto più che rafforzerebbe Roma come “hub” onusiano. Visto dunque l’interesse suscitato e il buon funzionamento della formula adottata, cioè la parte fieristica con stand espositivi associata a panel e conferenze, prevedo un coinvolgimento ancora maggiore della Cooperazione Italiana per la prossima edizione. L’obiettivo sarà quello di aumentare il bacino dei soggetti interessati e la dimensione internazionale dell’evento.

 

Giorgio Marrapodi in prima fila fra Roberto Rodolfi e la ministra della pianificazione del Niger

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