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MOZAMBICO
Italia e Mozambico, insieme per la protezione della biodiversità e la preservazione delle risorse naturali

Aics ha finanziato alcuni interventi in difesa delle risorse naturali nel Paese, come l'aggiornamento della lista delle piante mozambicane, pubblicata ad accesso aperto

La conservazione dell’ambiente e la protezione della biodiversità sono due aree chiave per lo sviluppo del Mozambico. Il Paese ha un enorme potenziale in termini di risorse naturali, e la maggior parte della popolazione dipende direttamente dalla biodiversità, dalle risorse naturali e dai servizi ecosistemici per la propria sopravvivenza.

“L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics), attraverso alcuni interventi nel settore ambientale, promuove, nel Paese, un approccio integrato e sistemico alla gestione delle risorse naturali, con un’attenzione particolare rivolta a quegli ecosistemi come i mangrovieti particolarmente suscettibili all’attività antropica ed agli effetti dei cambiamenti climatici”, spiega Paolo Enrico Sertoli, titolare della sede Aics di Maputo.

Recentemente, in questo contesto, la pubblicazione, ad accesso aperto, An updated list of the vascular plants of Mozambique (Délcio Odorico et al., PhytoKeys, 189, 2022, pp. 61-80), ha assunto un ruolo rilevante poiché ha offerto l’elenco aggiornato delle tracheofite del Mozambico, riassumendo i dati da fonti bibliografiche pertinenti, collezioni di erbari e autorevoli database botanici.

L’attualizzazione della classificazione tassonomica – gli attributi biologici e morfologici, la distribuzione geografica, l’endemismo, il rischio di estinzione e le informazioni etnobotaniche – è stata fatta da ricercatori dell’università Eduardo Mondlane, insieme a esperti provenienti da varie istituzioni, come l’università Sapienza di Roma, nel quadro del progetto Secosud II, per la Conservazione e uso equo della diversità biologica nella regione Sadc: dal sistema informativo geografico (Gis) al sistema di supporto decisionale spaziale. Il progetto è stato finanziato da Aics.

Nei mercati delle città mozambicane è sempre più difficile trovare le radici della Warburgia salutaris, la Xibhaha, come si dice nel sud del Mozambico, in lingua ronga. I medici tradizionali ne usano la corteccia  – simile a quella dell’albero del pepe – per curare raffreddore, malattie respiratorie, febbre, malaria, tosse e dolori addominali, tra molti altri disturbi. La Xibhaha, da sempre fra le piante medicinali più usate in tutta l’Africa australe, ed emblematicamente consacrata anche da Nelson Mandela, è entrata purtroppo nella lista delle piante a rischio di estinzione e rientra nel 75% delle specie minacciate nel Paese.

“L’avvenuta ratifica della Convenzione sulla diversità Biologica da parte di 196 Stati, rappresenta un segnale di estrema importanza verso una migliore e più sostenibile gestione delle risorse naturali, in particolare, acqua, terra e biodiversità. Questo è particolarmente vero in tutti quegli ecosistemi caratterizzati da un delicato equilibrio edafico – chiarisce ancora Sertoli –. Di fatto, il benessere di tutte le specie viventi è strettamente correlato al benessere degli ecosistemi e, proprio per questa ragione, le tre matrici costituenti fondamentali degli habitat naturali devono essere salvaguardate e gestite in maniera sostenibile”.

La perdita e il degrado degli habitat naturali, quali conseguenze della recente crescita della popolazione e dell’aumento della pressione sugli ecosistemi, sono alcuni fra i principali fattori che minacciano le tracheofite del Mozambico. I dati mostrano infatti come la crescente commercializzazione e l’eccessivo sfruttamento delle piante medicinali stiano provocando un rischio crescente.

Tornando alla Walburgia salutaris, secondo la Convenzione di Washington del 1973 sul commercio internazionale di fauna e flora minacciate di estinzione (Cites), circa 60.000 specie di piante vengono raccolte nel mondo principalmente per uso medicinale. Queste piante medicinali non sono solo una fonte importante per la medicina tradizionale, ma sono anche utilizzate come importante materia prima per la farmacopea contemporanea, i profumi e i prodotti cosmetici.

La Cites evidenzia come la domanda e l’offerta di queste piante medicinali siano aumentate e che, nel 2014, il commercio indiscriminato di piante per scopi medicinali sia stato valutato in più di 3,4 miliardi di dollari. Ci mette dunque in guardia in merito all’estinzione causata dalla raccolta eccessiva, dalla distruzione dell’habitat naturale, dal cambiamento climatico e dal commercio internazionale illegale.

Nonostante la sua grande diversità, la flora del Mozambico è ancora poco conosciuta. Le ricerche sulla biodiversità sono state trascurate a causa della prolungata instabilità del Paese causata dalla guerra d’indipendenza (1964-1975) e dalla successiva guerra civile (1977-1992). Fortunatamente, negli ultimi due decenni, c’è stato un notevole aumento delle spedizioni botaniche, e il Mozambico è ora tra i paesi con il più alto tasso di scoperta di nuove specie nell’Africa continentale. L’elenco attualizzato, dunque, oltre a costituire una base affidabile per i futuri studi botanici in Mozambico, rappresenta una guida per ulteriori ricerche botaniche e un supporto fondamentale per la pianificazione della conservazione della biodiversità.

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