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ALBANIA
La forza dell’acqua. L’impegno italiano di cooperazione per la Valle del fiume Vjosa in Albania

Diversi progetti, promossi anche dall'Aics, negli ultmi anni hanno contribuito alla tutela e allo sviluppo della valle albanese

La Valle del fiume Vjosa in Albania è divenuta recentemente famosa sui media e nel mondo per le dichiarazioni pubbliche di Leonardo Di Caprio a favore della sua tutela. L’Italia è impegnata in quest’area geografica con iniziative di cooperazione come argine al rischio di danni ambientali, per la protezione della sua biodiversità e per lo sviluppo sostenibile delle sue comunità locali. Sono tanti ed evidenti i risultati raggiunti e le attività attualmente in corso, che vanno inserite nel quadro italiano di interventi nel mondo per il raggiungimento del sesto Obiettivo di sviluppo sostenibile 2030  Clean water and sanitation.

Il fiume Vjosa ha le sue sorgenti nell’Epiro in Grecia, sulla catena del Pindo. Dopo i primi 80 chilometri entra in Albania, la attraversa dalla regione di Permet fino alla laguna di Narte nella regione di Valona e sfocia nel canale d’Otranto. Con il suo corso naturalistico di grande bellezza, fra gole mozzafiato e pianure ancora incontaminate, è un patrimonio ambientale e di biodiversità in Albania che può offrire, se salvaguardato e ben gestito, certezze di sviluppo sostenibile per le comunità locali, dal turismo responsabile alle professioni scientifiche.

Le acque del fiume Vjosa sono una fonte inesauribile di opportunità e di ricchezza. Per la strategia di sviluppo del Governo albanese sono un tema politico monitorato e ricorrente. Il ministero del Turismo e dell’ambiente, anche attraverso l’impegno della sua attuale Ministra Mirela Kumbaro eletta proprio nella circoscrizione della regione di Permet, ha confermato in più occasioni l’importanza di questo capitale naturale oggi ancora a rischio di un incontrollato sviluppo edilizio e industriale.

Per la strategia di cooperazione dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) nei Balcani occidentali la valle è una priorità e nel tempo è stata interessata sia da interventi a gestione diretta, sia da progetti promossi ed eseguiti da Ong attive sul territorio, in particolar modo il Cesvi, ma anche il Vis, il Celim e il Cosv, sia, infine, nell’ambito di iniziative di cooperazione delegata, finanziate dall’Unione Europea e dirette dall’Italia, come Natura 2000 (2015-2019).

È importante guardare all’impegno italiano di cooperazione dalla prospettiva delle comunità locali. Inoltre, per un cambiamento reale e per il raggiungimento del sesto Obiettivo di sviluppo sostenibile 2030, gli obiettivi specifici delle singole iniziative vanno inseriti in una strategia di cooperazione coerente nel tempo e costante nelle attività e nella presenza sul territorio.

Dal 2015, il Vjosa attraversa due nuove aree protette, create e sostenute fin dall’inizio dall’intervento italiano di cooperazione nell’ambito del progetto Natura 2000: le aree protette di Bredhi i Hoteves nella regione di Permet e della Laguna di Vjosa-Narte nella regione di Valona. Oggi esiste un’Agenzia nazionale per le aree protette albanesi e cinque Agenzie regionali, con competenze chiare in base alla legge per la gestione e il controllo di quasi il 20% dell’intero territorio albanese.

Il supporto alla buona gestione istituzionale, sia a livello nazionale, sia a livello locale, è proseguito con l’iniziativa NaturAlbania, attualmente in corso. Le buone pratiche condivise dall’Italia con le autorità locali hanno incardinato la gestione del bacino del Vjosa sulle conoscenze scientifiche e sul fondamentale monitoraggio tecnico dei dati. L’Università di Trento ha fornito e continua a fornire mezzi tecnici e formazione alle autorità locali per la raccolta dei dati idro-morfologici e dei valori di biodiversità del corridoio ecologico del fiume Vjosa, comprese le aree dei suoi affluenti Bençe e Shushica. Sono e saranno dati fondamentali per la valutazione del capitale naturale della Valle del Vjosa e del suo ecosistema.

Al tempo stesso, l’Italia sostiene con un ampio piano d’interventi la creazione di nuovi lavori e le micro imprese sul territorio, dal settore agro-alimentare a quello dei servizi turistici. Tra le tante micro imprese ci sono i rgazzi di Vjosa Explorer, formati e sostenuti dal Cesvi, con fondi italiani di cooperazione, che hanno aperto un’associazione locale che offre servizi turistici certificati, dal rafting alle guide. Sono stati creati e mappati centinaia di chilometri di percorsi naturalistici e culturali. Oggi Vjosa Explorer è una realtà sul territorio che ha un micro ciclo virtuoso e accoglie turisti da tutto il mondo.

Anche questa è la forza dell’acqua.

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