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Maternità, sala operatoria, la mc Monika Pernjakovic (destra) e la ginecologa Keren Picucci (sinistra). Anabah, Panjshir. Afghanistan 2019
Maternità, sala operatoria, la mc Monika Pernjakovic (destra) e la ginecologa Keren Picucci (sinistra). Anabah, Panjshir. Afghanistan 2019

Essere donne e madri in Afghanistan: inaugura a Venezia Afghana, la mostra fotografica di Laura Salvinelli

Dal 15 marzo al 14 aprile in mostra nella città lagunare i volti delle donne del Centro di Maternità di Emergency in Panshir

Storie di mamme afghane e dei loro bambini, di giovani donne che hanno potuto realizzare il sogno di diventare infermiere e dottoresse; il racconto dell’essere donne e madri in un paese complesso come l’Afghanistan: dal 15 marzo al 14 aprile 2023 presso la sede di Emergency a Venezia (Giudecca 212), saranno le testimonianze e i volti delle donne del Centro di Maternità di Emergency in Panshir i protagonisti della mostra Afghana della fotografa Laura Salvinelli. Gli scatti raccontano la storia delle dottoresse, delle infermiere e delle pazienti che hanno partorito nel centro di Emergency dedicato alla maternità.

All’evento inaugurale dell’esposizione, oltre alla fotografa interverranno Luciana Milani, madre di Valeria Solesin a cui è dedicato il centro di maternità di Emergency ad Anabah, Virginia Vicario, curatrice della mostra, e in collegamenento dall’Afghanistan la ginecologa Raffaela Baiocchi.

“Il reportage sul Centro di maternità ad Anabah nella Valle del Panshir è stato per me come un ritorno a ‘casa’ – racconta Salvinelli – ‘Casa’ è per me l’Afghanistan, luogo della mia anima e ‘casa’ è l’impegno di Emergency contro la guerra e in difesa dei diritti umani. Ho lavorato in un mondo in cui fotografare le donne è un tabù e mi sono caricata del ruolo dell’elefante in un negozio di cristalli. Ho combattuto per mostrare nel nostro mondo le foto del parto, che violano un altro tabù, quello del sangue della vita e del corpo reale delle donne. Mi sono posta in continuazione la domanda di tutti i fotografi: se sia giusto entrare nell’intimità degli altri. Credo che la risposta, sempre diversa, dipenda da perché e da come si fa – l’importante è che quella domanda lavori sempre dentro di noi”.

In Afghanistan la mortalità materna è 99 volte più alta di quella registrata in Italia e il tasso di mortalità infantile 47 volte più alto: una donna su 14 muore per complicazioni legate alla gravidanza, mentre un bambino su 18 muore prima di compiere i 5 anni. Ciò anche a causa della difficoltà di accesso alle cure mediche, alle resistenze della famiglia motivate da tabù culturali e religiosi, ai costi da sostenere e alle distanze da percorrere. Quarant’ anni di guerre, il ritorno dei Talebani al governo, la straordinaria siccità, la svalutazione della moneta locale, l’aumento del prezzo di beni di prima necessità come cereali e carburante, il blocco dei circuiti bancari, l’embargo internazionale, l’emergere di bisogni sanitari nuovi hanno provocato una situazione di povertà assoluta per milioni di cittadini, ridotti letteralmente alla fame, e con sempre maggiore difficoltà di accesso alle cure.

Nel 2003, accanto al Centro chirurgico del Panshir, Emergency ha aperto le porte del Centro di maternità, ancora oggi l’unica struttura specializzata e gratuita della zona che permette alle donne la formazione necessaria per diventare infermiere, ginecologhe, ostetriche e garantisce alla popolazione femminile di partorire in un ospedale sicuro, che diventa sia per le pazienti che per lo staff un luogo dove prendersi cura di loro stesse.  Qui sono oltre 7mila i parti effettuati ogni anno: da quando è entrato in funzione, nel giugno 2003, al dicembre del 2022 nel Centro sono stati visitati più di 487mila donne e bambini e sono stati fatti nascere più di 76mila bambini.

L’ingresso alla mostra sarà libero con i seguenti orari: dal mercoledì al venerdì, dalle ore 11.00 alle ore 16.00.

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