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Il futuro dei bambini Sud-sudanesi del campo di Nguenyyiel

Anne ha 12 anni e viene da Nasir, Sud Sudan. E’ arrivata al campo di Nguenyyiel da poco più di un anno, insieme ad altri 17mila rifugiati sud sudanesi che ogni anno fuggono dal conflitto. Non ha famiglia e vive qui con una lontana parente del suo villaggio.

La incontriamo nel centro di formazione costruito dall’OSC italiana VIS all’interno del campo profughi, dove ogni giorno dopo la scuola si trova con gli amici per passare il tempo libero. Mentre ci avviciniamo è ancora assorta a leggere con attenzione il libro di testo inglese: la lezione è appena terminata. “Mi piace studiare l’inglese, è la mia materia preferita. Voglio impararlo bene per avere un futuro nel mondo del lavoro, quando sarò grande. Il mio sogno è diventare medico, così potrò curare gli ammalati della mia comunità a Nasir: potrò tornare là e occuparmi della loro salute”.

 

Anne, 12 rifugiata Sud Sudanese a Gambella

 

Mentre parla stringe a sé il quaderno dei compiti, costellato da ottimi voti. “Tutti dobbiamo studiare, andare a scuola è importante: qui incontro altri studenti come me, che hanno i miei stessi problemi … insieme ci sentiamo meno soli”. Abbassa lo sguardo appena velato di malinconia che la fa sembrare subito più grande dei suoi 12 anni. Ma è solo un attimo “Gli insegnanti ci hanno spiegato che andando a scuola anche noi possiamo contribuire a costruire un paese senza guerre“ dice sorridendo “ Spero in un futuro di pace per me e per la gente del mio paese, Nasir .… un paese in cui io possa tornare presto e sentirmi finalmente a casa”
Il campo di Nguenyyiel è uno dei sette campi nella regione di Gambella in Etiopia, che in totale ospita circa 424 mila rifugiati. La maggior parte di questi sono donne e bambini che fuggono dalla guerra civile sud-sudanese. Il 64 per cento dei rifugiati nel campo sono minorenni, privati della loro famiglia e della loro infanzia.
Al campo di Nguenyyiel bambini e ragazzi sud-sudanesi hanno trovato un rifugio e una rete sociale. Grazie al sostegno della comunità internazionale e alle attività delle OSC, possono continuare a studiare e possono avere accesso ai servizi di base come acqua potabile e latrine eco-sostenibili, costruite da OXFAM, e accesso ai servi sanitari offerti dal centro di salute, riabilitato dal CUAMM.

 

Anne assieme ad altri giovani rifugiati del campo di Nguenyyiel

 

Panoramica campo rifugiati di di Nguenyyiel

 

Fin dal 2012 l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo si è impegnata a favore della comunità sud sudanese di Gambella, al fine di migliorare le condizioni di vita dei rifugiati e sfollati Sud Sudanesi e delle comunità ospitanti in Etiopia. AICS ha investito, e continua a investire, nel miglioramento dei servizi sanitari e delle strutture igienico-sanitarie, nei servizi educativi e formativi, nell’approvvigionamento delle risorse idriche per uso domestico e comunitario per i campi rifugiati di Tierkidi, Kule e Nguenyyiel.
Anne è tra i beneficiari del progetto VIS, il cui centro di formazione e’ diventato un punto di riferimento per l’intera comunità rifugiati e luogo di aggregazione per i più giovani, tra cui la stessa Anne. Il centro di formazione offre corsi professionalizzanti a oltre 140 giovani del campo rifugiati di Nguenyyiel e campi sportivi e un’ampia area verde, dove i bambini sud sudanesi posso finalmente giocare assieme. Grazie al VIS e al sostegno di AICS e’ stata garantita un’occasione d’incontro ed apprendimento per i giovani del campo Nguenyyiel, offrendo loro un’ educazione in grado di garantire un futuro al di là del campo.

 

Centro di formazione del VIS e ritrovo per i ragazzi di Nguenyyiel

 

Celebrazioni della chiusura del progetto VIS

 

Il progetto del VIS ha attivato all’interno del campo rifugiati un centro di formazione professionale rivolto ai giovani che ha offerto corsi della durata di 5 mesi in vari ambiti professionali: costruzioni, falegnameria, parruccheria e sartoria. Sono stati ben 140 i ragazzi coinvolti (35 per corso). Il centro rappresenta dunque un punto di riferimento per l’intera comunità, non solo per l’efficienza organizzativa e didattica, ma anche perché dotato di campi sportivi e di un’ampia area verde già ora parzialmente messa a coltura a livello comunitario.

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