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“Il bicchiere mezzo pieno”, i piccoli miracoli quotidiani che cambiano la vita.

Ventiquattro donne raccontano ventiquattro piccoli gesti che hanno cambiato, in meglio, la vita dei protagonisti. Nasce così il progetto di scrittura collettiva, tutto al femminile, “Il bicchiere mezzo pieno” pubblicato a marzo da Piemme e presentato nel corso dei numerosi eventi dedicati alla Festa della donna.


Ventiquattro motivi per essere ottimisti sono offerti da altrettante autrici, diverse per vissuto emotivo e per esperienze personali, nella raccolta di racconti “Il bicchiere mezzo pieno – I piccoli miracoli quotidiani che ti cambiano la vita”. Da Lidia Ravera, a Tiziana Ferrario, da Bianca Pitzorno a Maria Corbi, da Alessandra Appiano a Daniela Brancati, da Annamaria Testa a Danila Bonito ventiquattro donne si incontrano ormai anni per dar vita a un progetto di scrittura collettiva. Una lunga tradizione dunque che, spiega Daniela Brancati, “ vede all’opera tanti cuori e tante menti diverse, ma insieme per una buona causa. E quest’anno siamo felici di devolvere alle donne mozambicane il nostro lavoro”. I diritti d’autore saranno infatti interamente devoluti alle donne del Mozambico destinatarie di “Illumina: accesso all’energia per lo sviluppo locale e l’empowerment delle donne “, iniziativa finanziata dall’ Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo.

Geppi Cucciari nella prefazione racconta che il progetto ha raggiunto un primo, chiaro obiettivo : scrivere. “E un altro obiettivo più nebuloso, velleitario, eppure bellissimo. Anzi due: impreziosire la vita di chi legge, magari sorseggiando un drink nel tinello della propria comoda casa, e migliorare quella di chi il tinello non ce l’ha, ma soprattutto non ha un piffero da bere perché dalle sue parti l’acqua è un’ipotesi avventurosa.”

L’ottimismo è il filo conduttore del libro perché davvero il futuro può essere migliore del presente. “Partecipiamo a un progetto della Cooperazione italiana in Mozambico che trasformerà la luce solare in energia elettrica per migliorare le durissime condizioni di vita delle donne nelle aree rurali più dimenticate del paese – spiegano le ideatrici, Elena Mora e Nicoletta Sipos – Energia elettrica significa progresso, significa portare comodità come frigoriferi e pompe per l’acqua che nei paesi industrializzati sono scontate, ma che in quei luoghi remoti sono miraggi. Una nuova realtà, insomma, che allevierà le fatiche delle donne e agevolerà azioni pratiche altrimenti impensabili.”

Alcune autrici alla presentazione del libro al Parco della musica il 16 marzo scorso

L’idea di collegarsi proprio al progetto “Illumina” è venuta a Tiziana Ferrario durante un viaggio in Africa in cui è rimasta colpita per le condizioni di vita delle donne mozambicane, ma anche per la loro grande voglia di riscatto.
Il progetto finanziato dall’AICS è subito apparso appassionante per quell’obiettivo così semplice e grandioso al tempo stesso : portare la luce dove non c’è. “Mi ha colpito anche perché si tratta di un grande progetto che fa davvero la differenza – spiega Ferrario – perché portare la luce nei villaggi significa portare da un lato la sicurezza, perché verranno illuminate quelle strade dove spesso proprio le donne sono le prime ad essere vittime di violenza, dall’altro porterà sviluppo e quindi la possibilità di avviare attività economiche e migliorare le loro condizioni di vita.
Sono donne solo apparentemente lontane da noi, a cui ci lega una battaglia trasversale che si combatte anche per loro. Insomma un futuro migliore è possibile e il nostro libro è all’insegna dell’ottimismo: non a caso lo abbiamo intitolato “Il bicchiere mezzo pieno” perché racconta i piccoli miracoli quotidiani che ti cambiano la vita”. E conclude : “ Ma un piccolo – grande miracolo è stato anche quello di riuscire a mettere insieme ventiquattro donne diverse, unite però da un comune intento : raccontare storie positive che avessero un lieto fine perché con l’ottimismo si può costruire qualcosa di buono”.
Guardare con ottimismo al futuro può essere allora l’approccio giusto, nella consapevolezza che, solo se unite, le donne potranno cambiare le cose e far sì che, dal Sud del mondo fino alla più moderna società occidentale, tutte le donne alle prese fra voglia di parità e discriminazioni riescano finalmente a far sentire forte la loro voce. E a crescere insieme.

 

 

Il progetto ILUMINA: ACCESSO ALL’ENERGIA PER LO SVILUPPO LOCALE E L’EMPOWERMENT DELLE DONNE risponde alle necessità di base della popolazione e ai bisogni energetici sia in ambito domestico (cucina, illuminazione, alimentazione di piccoli elettrodomestici) che produttivo (irrigazione, conservazione e trasformazione di alimenti, commercio, etc.). Rafforzando la qualità dei servizi di base tramite l’elettrificazione di scuole e centri sanitari verrà così favorito lo sviluppo socio-economico locale. L’accesso alle tecnologie energetiche per uso domestico e produttivo avviene tramite sistemi fotovoltaici collettivi, sistemi individuali a energia solare, fornelli migliorati a biomassa, sistemi di irrigazione e sistemi di conservazione e trasformazione di alimenti a energia solare; a questo si affiancherà anche un sostegno alle attività economiche per esempio attraverso attività di formazione in materia gestionale, educazione finanziaria per gestione dei redditi domestici e/o di business, corsi di marketing e commercializzazione.
Il progetto prevede un budget di 5.128.000 euro per la durata complessiva di 3 anni ( 2018-2021) e sarà realizzato da Organizzazioni della società civile (OSC) e da altri soggetti senza finalità di lucro

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