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Tunisia, alla scoperta dei prodotti tradizionali di Tataouine

Alla scoperta del villaggio berbero di Bir Thalathine, situato nel sud della Tunisia, all’interno del Governatorato di Tataouine. Qui, un gruppo di giovani donne volenterose e motivate ha contribuito a dare vita al marchio TATAOUI, che raggruppa prodotti tessili, cosmetici e agroalimentari di 5 villaggi berberi della zona (Rass el Oued, El Ferch, Duiret, Bir Thlathine e Bir Amir).

Un lavoro frutto della riscoperta di saperi tradizionali e che ha saputo valorizzare i prodotti del territorio, grazie all’accompagnamento dell’ONG ARCS. Passo dopo passo queste donne stanno allargando la loro attività imprenditoriale, che ha ormai superato i confini del livello locale per raggiungere un più ampio panorama nazionale. Attraverso la partecipazione a diverse fiere dell’artigianato e tavole rotonde con imprenditori stranieri, quest’esperienza, realizzata con il supporto finanziario della Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, si sta ormai affermando come un esempio di marketing territoriale innovativo guidato da gruppi di donne provenienti da villaggi altrimenti esclusi dalla vita sociale ed economica della regione e del paese.

Tanfouri Aroussia, 32 anni, presidente del gruppo di sviluppo agricolo di Bir Thalathine, villaggio situato nel Governatorato di Tataouine.
Come è cominciata questa esperienza?

Non sono riuscita a terminare il mio percorso di studi e per questo sono rimasta a casa senza lavoro per diversi anni. Ho sempre voluto cambiare la mia situazione e cercare di dare una svolta alla mia vita, ma ero troppo spesso scoraggiata. La mia era ormai diventata una vita di routine, in attesa di un marito, come per la maggior parte delle giovani donne che conosco.

Inizialmente ho notato che un gruppo di donne del mio villaggio era entrato a far parte di questo progetto (il progetto Ter-re realizzato dall’ong ARCS). Ho poi cominciato a seguire da lontano le loro attività e mi sono detta che era un’opportunità che non potevo farmi scappare. Il gruppo non aveva una persona che ricoprisse il ruolo di Presidente e sono stata scelta per questo, perché ero la più disponibile a viaggiare nel Paese e avevo buone relazioni con tutte le altre partecipanti. Per questo ringrazio l’equipe del progetto che mi ha incoraggiato in maniera decisiva.

Abbiamo così formato un gruppo di 19 donne e abbiamo deciso di lavorare sul Margoum (tessuto berbero) e i prodotti derivati dalla Chriha (i fichi secchi tunisini).

Questa prima esperienza ci ha poi spinto a seguire la formazione sulla valorizzazione dei prodotti di territorio organizzata dall’Istituto delle regioni aride (istituzione pubblica di ricerca, ndr), tenuta da Madame Erraies Khaddouj. Questo corso ci ha motivate per registrare il nostro gruppo a livello giuridico. Nel gennaio del 2017 siamo così diventate ufficialmente il Gruppo di sviluppo agricolo di Bir Thalathine.

 

 

Cosa hanno di speciale i vostri prodotti?

Vi spiego meglio in cosa consistono i nostri prodotti: il Margoum è un tipo di tessuto amazigh (berbero). Fa parte di quei saperi tradizionali che si trasmettono di madre in figlia e fa parte della nostra identità. Ho sempre avuto in testa l’idea di creare un’azienda che basasse la sua attività su questo tipo di prodotti. Grazie al supporto del progetto Ter-re ho potuto seguire una formazione sulla tintura naturale della lana e ho deciso di riprendere la tecnica di filatura artigianale, un’arte tradizionale che sta scomparendo. Grazie al recupero di questa tecnica il prodotto finale del nostro gruppo è un Margroum 100% naturale, che può essere venduto in diverse forme: abiti, tappeti, accessori ecc.

Gli altri prodotti sono alla base di Chriha : sciroppo, biscotti e maqroud (dolce tipico tunisino). La materia prima principale che usiamo per questi prodotti è il fico secco di Tataouine, precisamente della zona agricola di Bir Amir, che è conosciuto per i suoi molteplici effetti benefici sulla salute. Questi prodotti fanno quindi parte del nostro patrimonio culinario sulla base delle nostre ricette più antiche.

Com’è stato possibile il salto da Tataouine alla Tunisia intera?

Uno degli abitanti del nostro villaggio ci ha permesso di utilizzare una casa come sede del nostro Gruppo di sviluppo agricolo. Grazie al progetto Ter-re questi locali sono stati ristrutturati e dotati delle attrezzature necessarie. Siamo infine riuscite ad inaugurarli il 12 ottobre 2017 con una cerimonia fatta in presenza delle istituzioni locali e della società civile.

Nel quadro del progetto abbiamo avuto l’occasione di partecipare con i nostri prodotti a numerose fiere locali e nazionali. In queste occasioni mi è piaciuto molto poter interagire con i clienti e ascoltare i loro consigli e i loro apprezzamenti.

Tra queste voglio citare la nostra partecipazione alla fiera dell’artigianato durante il festival di Ksour (un festival annuale dedicato alla cultura berbera) nel marzo 2018. Ne conservo un bel ricordo perché è stato il momento in cui abbiamo lanciato localmente il marchio “TATAOUI” e abbiamo inaugurato una nuova strategia di marketing, diffondendo il nostro logo in tutta la città. All’inizio infatti tutti si domandavano di cosa si trattasse, poi, quando hanno capito che si trattava dei nostri prodotti, sono stati molto entusiasti per la nostra nuova iniziativa imprenditoriale.

Il nostro marchio è diventato poi famoso soprattutto dopo la nostra partecipazione al salone della creazione artigianale, la fiera per eccellenza dell’artigianato tunisino, tra marzo e aprile 2018.

Sono molto fiera dei risultati che abbiamo raggiunto, osservando la soddisfazione e la determinazione nelle espressioni delle donne con cui lavoro al Gruppo. Mi ricordo bene quanto sia stato difficile per loro all’inizio trovare la giusta motivazione per lasciare le loro case e intraprendere l’avventura con il Gruppo di sviluppo agricolo.

Ora, i nostri prodotti TATAOUI sono usati come menù di ristorazione per conferenze e incontri di lavoro che arrivano a contare anche oltre 400 persone. Le donne del gruppo sono sempre pronte alle crescenti richieste di lavoro e ormai hanno acquisito una grande fiducia in loro stesse. Tutto questo è stato possibile grazie al supporto del nostro villaggio, e il gruppo di sviluppo agricolo ne è divenuto il cuore.

 

 

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