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Murales di Papa Francesco a Juba, Sud Sudan

ETIOPIA
La Cooperazione italiana a Juba in occasione della visita del Papa in Sud Sudan

La visita di Papa Francesco ha riacceso le speranze di una pace duratura nel Paese più giovane del mondo, segnato da anni di violenze e povertà. Qui, Aics continua a finanziare prevalentemente progetti umanitari e di sostegno al precario sistema sanitario nazionale

In occasione della visita del Papa, una delegazione dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) si è recata a Juba, insieme con l’ambasciatore d’Italia in Etiopia, Gibuti e Sud Sudan, Agostino Palese. Il Sud Sudan è, infatti, uno dei Paesi di competenza, sia dell’ambasciata che della sede Aics di Addis Abeba. La visita è stata anche l’occasione per incontrare le organizzazioni della società civile, con cui l’Agenzia collabora intensamente attraverso iniziative d’emergenza e di sviluppo, al fine di scambiare aggiornamenti sullo stato dei progetti in corso.

La delegazione di Aics Addis Abeba a Juba. Crediti Aics Addis Abeba

La delegazione di Aics Addis Abeba a Juba. Crediti: Aics Addis Abeba

La visita del Papa in Sud Sudan ha voluto sottolineare l’importanza di costruire la pace, attraverso il dialogo e il perdono, in un Paese che è dilaniato dalla guerra civile dal 2013. Dalla nascita del Sud Sudan nel 2011, le diverse fazioni politiche sudsudanesi hanno sottoscritto diversi accordi di pace che si sono sgretolati di fronte alle violenze e ai continui conflitti etnici che colpiscono in particolare le aree rurali. A oggi vi sono stati sviluppi interessanti a seguito del “Revitalized Agreement on the Resolution of the Conflict in the Republic of South Sudan” – l’accordo di pace “rivitalizzato” – concordato nel 2018, e la nascita di un governo di unità nazionale nel febbraio 2020, anche grazie alla mediazione della Comunità di Sant’Egidio.

Il Sud Sudan oltre a essere il Paese più giovane del mondo, è anche il più povero dell’Africa subsahariana, nonché l’ultimo per indice di sviluppo umano. L’Humanitarian Needs Overview (Hno) 2023, documento delle Nazioni Unite sull’analisi dei bisogni, stima che 9,4 milioni di persone, circa il 76% della popolazione del Sud Sudan, avranno bisogno di assistenza umanitaria nel 2023. Ciò rappresenta un aumento di mezzo milione di persone rispetto a quelle dell’anno precedente.

“In questo difficile contesto, i fondi internazionali dedicati al Sud Sudan stanno progressivamente diminuendo, mentre l’Aics ha costantemente aumentato le risorse dedicate alla crisi sud sudanese: i fondi a disposizione delle organizzazioni della società civile presenti nel paese sono al momento 18 milioni di euro”, spiega Isabella Lucaferri, titolare della sede dell’Aics ad Addis Abeba.

Le priorità della Cooperazione italiana in Sud Sudan continuano a essere prevalentemente di natura umanitaria, con la fornitura di servizi sanitari e nutrizionali di base e la protezione della parte più vulnerabile della popolazione, come settori chiave di intervento.

Una folla di fedeli e cittadini sudsudanesi a Juba. Crediti: Aics Addis Abeba

Una folla di fedeli e cittadini sudsudanesi a Juba. Crediti: Aics Addis Abeba

Allo stesso tempo sono stati anche finanziati tre progetti, in linea con il “Nexus”, per creare una connessione tra i settori sviluppo, emergenza e pace. Queste iniziative hanno, infatti, l’obiettivo di migliorare i carenti servizi sanitari del Paese e dare un accesso più egualitario alla salute e ad opportunità economiche.

“Il lavoro delle organizzazioni è essenziale per fornire alle comunità locali i mezzi di sussistenza e creare opportunità per il futuro delle nuove generazioni” spiega Simone Cerqui, coordinatore dei programmi di emergenza in Sud Sudan per conto della sede Aics di Addis Abeba. “Il lavoro delle Osc che implementano i progetti in Sud Sudan è rappresentativo di quest’approccio inclusivo e dell’impegno fondamentale delle tante organizzazioni nel Paese”, aggiunge.

Lo scorso 7 febbraio, appena due giorni dopo la fine della visita di Papa Francesco in Sud Sudan, nella capitale Juba si è tenuta la cerimonia di apertura dei lavori di realizzazione del primo reparto oculistico pediatrico del Paese. La costruzione dell’edificio, che sarà pronto in tre anni, rientra nell’ambito del progetto finanziato da Aics chiamato The Bright Sight, che vede capofila capofila l’Osc Cbm Italia, in collaborazione con Medici con l’Africa Cuamm e Cordaid e la partecipazione del ministero della Salute sud sudanese.

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