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SIERRA LEONE
Inaugurato un secondo centro trasfusionale attraverso un progetto sostenuto da Aics

La Cooperazione italiana, insieme ad Aispo, continua nel suo supporto al sistema trasfusionale della Sierra Leone, anche tramite formazione e campagne di sensibilizzazione

Makeni, Sierra Leone. È qui che si è svolta il 24 gennaio scorso l’inaugurazione del Centro trasfusionale della Regione del Nord nell’ospedale costruito dall’Aispo, l’Associazione Italiana per la Solidarietà tra i Popoli. La cerimonia è avvenuta alla presenza del ministro della Salute, Austin Demby, di rappresentanti delle istituzioni locali, del presidente di Aispo, Fabio Ciceri e del direttore dell’associazione, Federico Chiodi Daelli. Questo è il secondo centro trasfusionale costruito ed equipaggiato nel Paese, nell’ambito della seconda fase del progetto di “Supporto al Sistema trasfusionale”, sostenuto dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics).

Il primo centro è stato istituito da Aispo con fondi Aics nel 2019 presso il Princess Christian Maternity Hospital (Pcmh) a Freetown, tramite un progetto dedicato. I due progetti, l’attuale in corso fino al 2025 e il primo concluso nel 2021, sostengono la produzione e la gestione del sangue, supportando l’accesso al sangue e ai suoi emoderivati (plasma, globuli rossi e piastrine) da parte dei pazienti che necessitano di trasfusioni, in particolare le donne in travaglio e in gravidanza, i neonati e i bambini con anemie gravi. I due centri trasfusionali sono stati costruiti presso due dei maggiori ospedali governativi pubblici, entrambi con un vasto bacino di utenza e un alto tasso di mortalità dovuto alla carenza e alla gestione inadeguata del sangue.

Il sangue, con i suoi componenti, costituisce un fattore unico e insostituibile di sopravvivenza ed è indispensabile nei servizi di primo soccorso e di emergenza, come nel caso delle complicanze durante il parto, in molti interventi chirurgici e trapianti, nella cura delle malattie oncologiche ed ematologiche. La sicurezza degli emocomponenti, oltre alla tutela della salute di donatori e trasfusi, costituisce l’obiettivo primario di un servizio trasfusionale.

I progetti nascono nell’ottica di implementare il National Strategic Plan for Blood Safety che indica la necessità di costruire quattro centri regionali per centralizzare le procedure trasfusionali, a cui dovranno fare riferimento le altre banche del sangue del Paese.

Oltre alla costruzione di due nuove strutture i progetti hanno formato tecnici di laboratorio, flebotomiste e personale clinico da esperti internazionali; erogato borse di studio a tecnici di laboratorio e personale clinico dei centri di Freetown e Makeni presso il Centro trasfusionale dell’ospedale San Raffaele di Milano; equipaggiato i centri con attrezzature di laboratorio in linea con gli standard internazionali e fornito consumabili e reagenti; svolto campagne di comunicazione e sensibilizzazione sul sangue; supervisionato le banche del sangue periferiche nel Paese e sostegno alla Governance del sistema a livello centrale; scritto procedure e protocolli a supporto del ministero della Salute (Mohs), partner di entrambe le fasi.

Inoltre, il progetto in corso prevede anche la riabilitazione della banca del sangue del Connaught Hospital di Freetown. La sfida più importante con cui Aispo si sta interfacciando, e su cui lavorerà fino al termine del progetto, è aumentare il numero delle donazioni volontarie del sangue, senza le quali i Centri trasfusionali farebbero fatica a funzionare. Pertanto saranno promosse campagne di comunicazione e sensibilizzazione rivolte alla popolazione per far comprendere l’importanza della donazione in sicurezza del sangue, nonché campagne di donazione tramite unità mobili, che si accompagneranno alle analisi e ai controlli necessari sul sangue dei donatori.

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