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La Cooperazione italiana in Marocco rilancia: ‘Obiettivo 2030’

Voci dal webinar 'Il cammino del Marocco verso un futuro equo e sostenibile: l'Italia c'e'!. Una presenza, sottolinea il responsabile di Aics a Tunisi,  Flavio Lovisolo, basata su "inclusione sociale e lotta alla povertà"

“In Marocco la cooperazione italiana ha sempre puntato all’inclusione sociale e alla lotta contro la poverta’; un impegno, questo, coerente con alcuni Obiettivi di sviluppo dell’Agenda 2030”: cosi’ Flavio Lovisolo, responsabile di Aics a Tunisi, durante un webinar dal titolo ‘Il cammino del Marocco verso un futuro equo e sostenibile: l’Italia c’e’!’.
Il convegno e’ stato organizzato e moderato da Aics, l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, nell’ambito del Festival dello sviluppo sostenibile. In apertura l’ambasciatore italiana a Rabat, Barbara Bregato, ha sottolineato l’importanza dei legami bilaterali. “Il Marocco e’ un Paese strategico e un partner affidabile per l’Italia” ha detto. “Ora deve fare con noi un percorso di sviluppo”.

Tra le ong che operano da anni in Marocco invitate alla tavola rotonda c’erano Ai.Bi – Amici dei Bambini, Soleterre, Cefa, Iscos – Istituto sindacale per la cooperazione allo sviluppo, Mlal Progetto Mondo e Ovci. Tutte, con diversi progetti e a volte in sinergia, si occupano di inclusione socio-economica, lotta alla poverta’ e istruzione. Impegni, questi, che in un periodo di pandemia appaiono destinati a diventare ancora piu’ necessari.

Erika Ramanzini ha presentato i progetti di Cefa, un’organizzazione che si occupa di migrazioni – anche di ritorno – facilitando l’inclusione delle persone grazie all’accesso ai servizi L’ong Soleterre, nelle parole della sua rappresentante, Sonia Drioli, e’ invece “un incubatore per giovani imprenditori e ha un programma di inserimento al lavoro”. L’organizzazione aiuta anche a “formalizzare imprese che gia’ esistono, ha sottolineato Drioli, aggiungendo: “Il problema non e’ la presenza dell’innovazione in Marocco ma la distribuzione dell’innovazione e della richezza”. Le ha fatto eco Richard Grieco di Mlal, una ong che si occupa, tra le altre cose, di educare giovani detenuti con diversi metodi pedagogici. Secondo Grieco, il sostegno allo sviluppo tecnologico non e’ piu’ un tabu’ per la cooperazione, che in Marocco ha invece “contribuito a progetti su tecnologie moderne”.

L’ambasciatice Bregato ha infine lodato tutte le ong italiane che “hanno continuato ad operare in questi tempi difficilissimi e sono il segno della presenza della nostra societa’ civile in
Marocco”. Il Festival e’ promosso dall’Alleanza italiana per lo sviluppo
sostenibile (Asvis).

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