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©Credits Antonino Condorelli

A Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, per confrontarsi e parlare di modelli di sviluppo pensati per il continente africano. Guardando anche agli spunti della green economy e ai vantaggi che questa può dare per uno sviluppo davvero sostenibile.

A Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, per confrontarsi e parlare di modelli di sviluppo pensati per il continente africano. Guardando anche agli spunti della green economy e ai vantaggi che questa può dare per uno sviluppo davvero sostenibile.

©Credits FAO

Camminando nelle foreste a nord di Myitkyina, nel Myanmar settentrionale, s’incontrano palissandri del Siam, acacie, ficus del caucciù, avvolti dalla selva delle felci e degli arrampicanti. Siamo in uno dei polmoni verdi della terra.

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Camminando nelle foreste a nord di Myitkyina, nel Myanmar settentrionale, s’incontrano palissandri del Siam, acacie, ficus del caucciù, avvolti dalla selva delle felci e degli arrampicanti. Siamo in uno dei polmoni verdi della terra.

8,5 milioni di persone già vivono in insicurezza alimentare, un numero destinato ad aumentare di 3,5 milioni, compresi 1,8 milioni di bambini. Le testimonianze angoscianti e gli appelli accorati di Unicef, Oxfam e Save the Children

8,5 milioni di persone già vivono in insicurezza alimentare, un numero destinato ad aumentare di 3,5 milioni, compresi 1,8 milioni di bambini. Le testimonianze angoscianti e gli appelli accorati di Unicef, Oxfam e Save the Children

Secondo la direttrice della onlus, l’Indice globale della fame rivela che 50 Paesi sono ad alto rischio ma che allo stesso tempo ci sono segnali incoraggianti. Anche per l’Africa.

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Secondo la direttrice della onlus, l’Indice globale della fame rivela che 50 Paesi sono ad alto rischio ma che allo stesso tempo ci sono segnali incoraggianti. Anche per l’Africa.

C’erano praticamente tutti i Paesi africani alla seconda conferenza Italia-Africa che si è svolta ieri alla Farnesina: 54 le delegazioni, la grande maggioranza delle quali rappresentate a livello ministeriale, e 13 organizzazioni internazionali, tra cui l’Unione Africana, per un totale di 350 delegati.

C’erano praticamente tutti i Paesi africani alla seconda conferenza Italia-Africa che si è svolta ieri alla Farnesina: 54 le delegazioni, la grande maggioranza delle quali rappresentate a livello ministeriale, e 13 organizzazioni internazionali, tra cui l’Unione Africana, per un totale di 350 delegati.

I cambiamenti climatici agiscono come un moltiplicatore delle attuali minacce alla sicurezza alimentare e i disastri climatici aumentano ogni anno di frequenza e intensità. El Salvador e la sua popolazione, essendo parte del corridoio secco, stanno subendo gli effetti di questi cambiamenti. Dal 2014 ad oggi, il paese ha sperimentato 4 anni di siccitá con perdite di fino all’80% dei raccolti e capi di bestiame, ed un aumento significativo dei livelli nazionali di malnutrizione.

I cambiamenti climatici agiscono come un moltiplicatore delle attuali minacce alla sicurezza alimentare e i disastri climatici aumentano ogni anno di frequenza e intensità. El Salvador e la sua popolazione, essendo parte del corridoio secco, stanno subendo gli effetti di questi cambiamenti. Dal 2014 ad oggi, il paese ha sperimentato 4 anni di siccitá con perdite di fino all’80% dei raccolti e capi di bestiame, ed un aumento significativo dei livelli nazionali di malnutrizione.

©Credits Paolo Gomiero

Tra il 2015 e il 2016, il Mozambico e diversi paesi dell’Africa australe hanno subito gli effetti del fenomeno climatico El Niño, che provoca un riscaldamento delle acque dell'Oceano Pacifico scatenando inondazioni e siccità. I paesi la cui economia dipende principalmente dall'agricoltura hanno avuto pesanti ripercussioni sui livelli di produzione interna e sulla sicurezza alimentare. Dando continuità agli interventi di emergenza del 2016-2017, lo scorso anno l’AICS ha avviato un’iniziativa regionale per aumentare la resilienza delle comunità rurali in Mozambico, Swaziland, Zimbabwe e Malawi, le cui popolazioni sono particolarmente vulnerabili ai cambiamenti climatici. Nella provincia di Maputo (Magude), la componente in affidamento del Programma è implementata dalle OSC Helpcode, Istituto Oikos e AseS, che tra le altre attività offrono supporto alle associazioni locali di produttori agricoli.

Tra il 2015 e il 2016, il Mozambico e diversi paesi dell’Africa australe hanno subito gli effetti del fenomeno climatico El Niño, che provoca un riscaldamento delle acque dell'Oceano Pacifico scatenando inondazioni e siccità. I paesi la cui economia dipende principalmente dall'agricoltura hanno avuto pesanti ripercussioni sui livelli di produzione interna e sulla sicurezza alimentare. Dando continuità agli interventi di emergenza del 2016-2017, lo scorso anno l’AICS ha avviato un’iniziativa regionale per aumentare la resilienza delle comunità rurali in Mozambico, Swaziland, Zimbabwe e Malawi, le cui popolazioni sono particolarmente vulnerabili ai cambiamenti climatici. Nella provincia di Maputo (Magude), la componente in affidamento del Programma è implementata dalle OSC Helpcode, Istituto Oikos e AseS, che tra le altre attività offrono supporto alle associazioni locali di produttori agricoli.

Il pieno sostegno dell’Italia alle riforme del nuovo Primo Ministro etiopico Abiy Ahmed e il rilancio delle relazioni bilaterali tra Italia ed Etiopia hanno caratterizzato la visita del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte in Etiopia del 11 e 12 ottobre.

Il pieno sostegno dell’Italia alle riforme del nuovo Primo Ministro etiopico Abiy Ahmed e il rilancio delle relazioni bilaterali tra Italia ed Etiopia hanno caratterizzato la visita del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte in Etiopia del 11 e 12 ottobre.

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